Il senso di una scelta: digiunare sì, no, ma soprattutto perché? Anche i discepoli di Giovanni, come gli stessi farisei, scelgono frequentemente, secondo le buone tradizioni religiose, di digiunare. Mentre i discepoli di Gesù non lo fanno. E allora, quasi istintivamente, questo comportamento fuori dagli schemi religiosi fa sorgere la domanda: perché non lo fanno?
Gesù offre il criterio anche per quella scelta di libertà , ricorrendo alla metafora dello sposo e degli invitati a nozze. Ma – e qui Gesù pone il vero criterio per una scelta sensata sul digiuno – se lo sposo non c’è, viene tolto agli invitati, allora sì che ha senso digiunare.
Sappiamo bene che Gesù sta parlando della sua passione e morte, ovvero proprio il tempo in cui lui verrà meno ai suoi discepoli. Ma la sua risposta ricorda anche la verità più profonda che il discepolo non può essere in lutto – il cui gesto tipico è il digiuno – quando lui, il Signore è presente.
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Chissà se come discepoli del Signore come siamo anche noi oggi, riusciamo a testimoniare la gioia di una presenza che ci è data nello Spirito e pure un digiuno, quando celebreremo la sua passione e morte, che sia dichiarazione di amore per quella presenza che ci viene tolta… e non solo un gesto tradizionale.
Lino Dan SJ
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato