Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 16 Febbraio 2022

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L’episodio si apre con il cieco che è condotto da Gesù e con le persone che lo portano che pregano Gesù per lui. In questa semplice constatazione vengono racchiusi gli anni della nostra storia personale, fatta di tante persone che ci hanno portato, spinto, trascinato, convinto, che hanno fatto il tifo per noi, che hanno creduto in noi più di quanto non lo facessimo noi stessi. Anni a anni di persone che hanno pregato e chiesto per noi quello che noi non sapevamo o non osavamo chiedere. Altri hanno fatto per noi, altri hanno contribuito a che Gesù ci toccasse…

Cosa vede o non vede questo cieco? Non si tratta solo di vedere o non vedere, si tratta di vedere bene, si tratta dei particolari, dei colori, delle sfumature – cioè della bellezza e della multiformità della realtà, dei confini delle cose e della loro distinguibilità: ogni cosa è unica perché è diversa ed è diversa in quanto è unica.

La vista, ovvero la saggezza che manca a quest’uomo (come manca anche a noi!) può essere donata solamente nella gradualità, nel confronto quotidiano e tenace con la realtà delle cose create e non con le nostre belle parole, i nostri slogan accattivanti e sempre parziali, i nostri modi di pensare benpensanti. Ci vuole un accompagnatore, un maestro, un saggio che ci trasmetta la saggezza, che sappia come funzioni il vedere, che conosca la luce (quella adatta) e che conosca l’occhio dell’uomo…

Andrea Piccolo SJ


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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato