Ora, questa gloria, la gloria della Croce, รจ per lโuomo, รจ per Giuda che esce nella notte, che รจ fuori dalla comunione. ร per me quando mento, tradisco, inganno, mi difendo, attacco, mi sento fuori posto proprio lรฌ dove dovrei sentirmi a casa, tra i miei amici, i miei compagni. Fuori posto nella vita, perso.
Perchรฉ Gesรน parla come se tutto questo fosse giร avvenuto? Non รจ ancora stato messo in croce, eppure parla come se avesse giร dato la vita per tutti noi. Tutta la sua vita รจ stata un donarsi, un consegnarsi a noi, con le parole, con i gesti, con uno sguardo fissato su di noi. Questo รจ quello che resterร di Lui? Come i discepoli, ci chiediamo cosa abbiamo imparato. Gesรน sta per andare incontro alla morte e si preoccupa di mostrarci la strada da seguire per ricongiungerci con Lui, una chiave per non fermarci a questa esperienza del tradimento subito o inferto, della sofferenza, della morte.
Se qualcuno ti dicesse โIo so soltanto amartiโ, senza pretendere nulla, come cambierebbe la tua vita? Giuda non comprende che questa parola รจ anche per lui, proprio lรฌ dove si trova, รจ fatta per raggiungerlo, per colmare la distanza. Questa parola dโamore che ci mette alla vita รจ la Croce, il โcomeโ di Dio. Non si puรฒ descrivere la gratuitร in un altro modo.
Ti ritroveremo, Signore, in questo amore. Quello che saremo capaci di ricevere e di offrire senza una contropartita. Che ci aiuta a restituirci lโun lโaltro alla nostra dignitร di figli. Prendi i nostri goffi tentativi di pronunciarla questa Parola, tutti i nostri errori di traduzione, e aiutaci Tu a farne vita.
Caterina Bruno
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato



