Essere molto preoccupati delle apparenze non รจ cosa solo del mondo di oggi: anche il mondo di Gesรน, seppure in maniera diversa, aveva i suoi schemi per sancire cosa era puro e cosa no. Chi poteva stare dentro, chi no. I rituali di purezza nellโantico Israele, e nelle societร arcaiche, avevano proprio questo scopo: sancire limiti sociali che nel loro senso profondo e religioso dovevano essere riflesso di unโattitudine interiore.
Se sono puro, lo sono dentro, e non perchรฉ faccio qualcosa di esterno. Sono puro perchรฉ di fronte a Dio mi pongo con autenticitร e con il rituale desidero manifestare questo, non viceversa. Non รจ il rituale che mi rende puro.
Gesรน dร una risposta dura al fariseo, invitandolo a non essere troppo preoccupato dellโesterno, ossia di rendere pulita e bella lโapparenza esteriore, di rispettare certe convenzioni sociali e culturali, ma preoccuparsi davvero di cosa cโรจ nel profondo del suo cuore, di ciรฒ che si porta dentro. Certo, perchรฉ alla fine, dietro a tutti i rituali esteriori, dietro a unโapparenza di perfezione, si puรฒ nascondere molta miseria.
E oggi, allora, so che non รจ per quanto bello, perfetto e realizzato appaio che sono davvero una bella persona, realizzata o buona. Gesรน mi invita a pormi con veritร di fronte a me stesso e a Dio, a dare in elemosina ciรฒ che ho di piรน vero e buono nel cuore, a curare davvero chi sono, perchรฉ lโesterno non sia apparenza, ma riflesso di una vera bellezza.
Daniele Ferron SJ
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato



