Cosa sono i giorni del Figlio dellโuomo? Che cosa ci vuole dire Gesรน oggi con queste immagini di sapore catastrofico? Cโรจ un avvenimento, una manifestazione che deve avvenire. Cโรจ qualcosa che sarร svelato che ora non conosciamo. Questo รจ chiaro.
Gli uomini dei giorni di Noรจ o Sodoma, che lโAntico Testamento presenta come peccatori, Gesรน di per sรฉ non li descrive mentre compiono azioni malvagie. Fanno la loro vita: mangiano, bevono, comprano e cosรฌ via. Perรฒ allโimprovviso arriva qualcosa che non si aspettano, per cui non erano preparati, che li spazza via. Fondamentalmente non erano uomini attenti, e questo purtroppo ha giocato a loro sfavore. Gesรน non dร una chiave esplicita, perรฒ un primo insegnamento che si potrebbe trarre da questo racconto รจ la vigilanza.
Ma in definitiva a che cosa? O a chi? Quando verrร il Figlio dellโuomo si salverร non chi cerca di fuggire, ma chi accoglierร questa venuta attesa, nel momento e nel luogo in cui si trova. E, infine, lโimmagine truce di queste coppie di persone portate via e lasciate. Qual รจ il criterio che sancisce che di due donne, apparentemente nella stessa situazione, una venga portata via e salvata, lโaltra lasciata morire?
Forse un filo che si puรฒ intravedere รจ la speranza: in mezzo agli eventi piรน o meno drammatici della vita, il cristiano sa che la contingenza delle situazioni non ha lโultima parola. La speranza รจ sapere che esiste una veritร piรน profonda, un Amore grande che ci ha preceduto.
Nel concreto questo non ci toglie i problemi, ma ci salva, perchรฉ ci rende vigilanti e capaci di cogliere, nella semplicitร o nella complessitร delle nostre esistenze, la presenza attesa di Dio. Presenza che non necessariamente sta in eventi prodigiosi, ma in quei gesti dโamore ricevuti o dati che sono segni concreti che salvano. A volte un sorriso o una parola salvano una vita, anche fisicamente. Gesรน quindi ci invita a sperare, che non รจ unโattesa vuota per il cristiano, ma un essere protesi verso qualcosa giร presente, anche se non del tutto, nelle nostre vite, ma quel tanto che basta per salvarle veramente.
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Daniele Ferron SJ

Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato



