โ๏ธย Commento al brano del Vangelo di:ย ย โย Gv 6,51-58ย –ย Corpus Domini
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangueโฆ Chi รจ che รจ invitato a mangiare la sua carne e bere il suo sangue? Lโumanitร intera! Ma quante volte ci sottraiamo a questo dono indicibile perchรฉ sottomessi ai nostri โnon sono degnoโ, โmagari unโaltra voltaโ, โnon ne ho bisognoโโฆ In queste circostanze ci sottraiamo alla nostra umanitร , pensando di non aver bisogno di mangiare, di non aver bisogno di Gesรน e dellโamore, perchรฉ bastiamo a noi stessi. Ma in realtร diventiamo schiavi delle circostanze, di cose momentanee che diventano le nostre prioritร e ci sottraggono alla nostra umanitร . Ci fanno dimenticare ciรฒ che ci costituisce: il bisogno di essere amati.
โฆha la vita eterna, rimane in me e io in lui. Se invece ci riconosciamo nel nostro naturale bisogno dโamore e ci presentiamo davanti allโaltare con la nostra pochezza, offrendoci al Signore, semplicemente, portandogli i nostri affanni e paure, allora in quellโistante Gesรน ci dร tutto: la vera vita. Ci restituisce la nostra essenza di piccoli uomini e donne, sรฌ, ma amati allโinfinito.
E allora, onesti con noi stessi nellโaccettare che siamo per natura salvati e bisognosi dโamore, proveremo quella gioia che Gesรน promette: rimanere in Lui per sempre. ร la gioia dello stare in ginocchio davanti al tabernacolo cosรฌ come siamo, gioia dello stare in un abbraccio di un familiare o di un amico, gioia dello stare nelle situazioni faticose sapendo di non essere soli, gioia dello stare nei momenti felici sapendo che sono donati. E allora rallegriamoci!
Suore Ausiliatrici
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato