Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 1 Giugno 2020

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La scena della Croce viene rappresentata in Giovanni come il momento delicato in cui nasce una nuova creatura: ci sono delle donne intorno a Maria, come succedeva un tempo in occasione del parto in casa e ci sono le parole di Gesรน che, ri-configurando le relazioni, consegnano il figlio tra le braccia della madre e viceversa. La morte di Gesรน sulla croce รจ il doloroso parto che genera il credente: questa scena parla del nostro venire alla luce come creature spirituali.

Anzitutto, il divenire creatura spirituale avviene attraverso un parto, cioรจ quel passaggio che conduce a prendere contatto con la realtร  in un modo diverso da quello che hai vissuto fino a quel momento. Puรฒ essere doloroso, talvolta: รจ come risvegliarsi da un sogno e rendersi conto che ora sei chiamato a metterti in gioco in prima linea. รˆ il primo passo per appropriarti della tua storia e diventarne protagonista. Sarร  un cammino lungo e impervio, avverti paura e titubanza, ma il desiderio che ti chiama da fuori รจ troppo forte. Come se il mondo stesse aspettando con fiato sospeso il tuo arrivo.

Ma non sei solo, cโ€™รจ una madre accanto a te. La creatura spirituale ha sempre una madre al suo fianco. La madre non coincide con la mamma, puรฒ essere chiunque o qualunque cosa: di certo รจ unโ€™esperienza vissuta, concreta, interiore. La madre la riconosci perchรฉ ti incoraggia a diventare giorno dopo giorno adulto. รˆ per te una sorgente infinita di amore, il nutrimento essenziale affinchรฉ tu possa evolvere rimanendo te stesso. Con il suo amore potrai trovare il coraggio di esplorare il mondo e trasformarlo in casa tua. Lei non ti dirร  come devi muoverti, non ti darร  consigli su come vivere la vita, non ti preserverร  dagli errori che potrai commettere. Semplicemente scommetterร  su di te, sempre. E sempre resterร  al tuo fianco. Sa che qualsiasi cosa vivrai, con il suo amore si trasforma in occasione di crescita, anche i fallimenti e le sconfitte.

La madre di una creatura spirituale diventa tale quando la accogli tra le tue cose. Sei tu che decidi di farla abitare dentro di te. La madre, a differenza della mamma, da cui prima o poi dobbiamo staccare il cordone ombelicale, ci sarร  sempre per te. Ti ricorderร  continuamente che sei figlio. A lei potrai ricorrere nei momenti bui della tua esistenza. E lei, silenziosa, instancabile e paziente, ti genererร  ancora una volta alla luce.

Flavio Emanuele Bottaro SJ

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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato

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