HomeVangelo del Giornofra Stefano M. Bordignon - Commento al Vangelo del 25 Febbraio 2024

fra Stefano M. Bordignon – Commento al Vangelo del 25 Febbraio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mc 9, 2-10

Normalmente nel Vangelo è Gesù che ci parla, infatti Gesù è stato inviato dal Padre proprio per questa ragione, per mostrare al mondo che Dio è amore e per portarci la sua salvezza.

Ma durante la trasfigurazione, per un istante avviene un capovolgimento, ovvero, non è Gesù che ci insegna a comprendere la volontà di Dio, ma è Dio stesso che parla a noi direttamente e ci chiede di ascoltare suo figlio: Questi è il figlio mio, l’amato, ascoltatelo.

È anche per questa ragione che Gesù dopo molti miracoli, raccomanda ai suoi discepoli di non dire niente a nessuno se non dopo la risurrezione. Perché, fin che lui era qui in terra doveva condurre tutti al Padre, ma dalla risurrezione in avanti, Gesù stesso diventa il punto di riferimento per tutti gli uomini e le donne che desiderano fare un cammino verso l’incontro con il Padre.

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Come Gesù ci dice: io sono la via, la verità e la vita. Nonostante il fatto che siamo cristiani, rischiamo sempre di farci una idea sbagliata di Dio, a volte aggrappandoci a tradizioni del passato, quasi che il passato fosse una garanzia di verità, altre volte creando nuove forme di religiosità inconsistente, che si basano sui punti di vista dell’uno o dell’altro.

Ed è per questo che ogni giorno noi torniamo al Vangelo, perché nel Vangelo ritorniamo alla finte, ritroviamo Gesù, e il Padre ci ha detto di ascoltarlo e di amarlo. E noi vogliamo oggi ascoltare Gesù sapendo che, ascoltando lui, ascoltiamo Dio stesso.

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