In questo dialogo avvincente tra Gesรน e Nicodemo, ad un certo punto cโรจ questa frase che sembra un poโ fuori luogo, difficile da comprendere, eppure molto importante: Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerรฒ di cose del cielo? ร questa la sensazione che a volte provo anchโio nei confronti di questa societร sempre piรน atea, che non si limita ad ignorare Dio, ma cerca perfino di eliminarne il ricordo, con leggi che favoriscono la diffusione della cultura del nulla, con investimenti imponenti per sostenere le correnti intellettuali del qualunquismo e del libertinaggio.
E questo mondo di increduli si rifiuta di credere dicendo che non ha senso credere in un Dio che non si vede. Ma come disse Gesรน, anche io dico: Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerรฒ di cose del cielo? Se non avete lโonestร di riconoscere che questa cultura atea non sta creando giovani piรน felici, non sta creando relazioni umane migliori, non sta portando la pace, non sta portando la libertร dei popoli e nemmeno la libertร delle coscienze, ce non avere lโonestร di vedere quello che sta accadendo davanti ai vostri occhi, come potrete credere alle cose del cielo.
E poi ci vengono a parlare del rispetto della dignitร dellโuomo ma lโumanitร non ha mai sperimentato lo svuotamento della dignitร umana che ha portato lโateismo. Come potremo parlare delle realtร celesti a delle persone che hanno le fette di salame sugli occhi?
Fonte: il canale YOUTUBE di fra Stefano



