Nella conclusione del Vangelo, Gesรน parla ai suoi amici per lโultima volta prima di salire al cielo. Spiega loro che tutto ciรฒ che รจ accaduto โ la sua passione, la sua morte e la sua risurrezione โ era parte di un disegno dโamore, scritto da sempre. Poi affida loro una missione: annunciare a tutti la conversione e il perdono. E subito dopo, davanti ai loro occhi, si solleva verso il cielo.
Ma non รจ un addio. ร una partenza che contiene una promessa: โIo manderรฒ su di voi ciรฒ che il Padre mio ha promessoโ. Lo Spirito Santo. Una forza dallโalto. Una presenza invisibile ma reale.
I discepoli non restano smarriti. Tornano a Gerusalemme pieni di gioia. Nonostante Gesรน non sia piรน visibile, qualcosa รจ cambiato dentro di loro: hanno capito che ora tocca a loro continuare la sua opera. Non piรน spettatori, ma protagonisti.
E questo vale anche per noi. LโAscensione non ci dice che Gesรน รจ lontano, ma che ci ha affidato qualcosa di prezioso. Siamo noi, oggi, i suoi testimoni. Con le nostre parole, ma soprattutto con la nostra vita. Ogni gesto di amore, ogni parola di perdono, ogni scelta di veritร diventa un modo per dire al mondo: Gesรน รจ vivo, e continua ad agire attraverso di noi.
Non serve essere perfetti. Basta essere disponibili. Lui ci accompagna, ci sostiene, ci dร la forza. E ci invita a guardare il cielo, sรฌ, ma senza dimenticare di camminare sulla terra con il cuore acceso e le mani pronte a servire.
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