fra Mario Berišić – Commento al Vangelo del 13 Novembre 2019

Incontro con il Signore comporta sempre una svolta nella nostra vita, accade qualcosa di improvviso, ma non basta soltanto un incontro, cioè non basta che il Signore ci dona qualcosa, ad esempio la guarigione e buona salute, neanche basta la purificazione dai nostri peccati, abbiamo bisogno di essere salvati.

Come ci si salva? Prima volta un incontro è sempre un caso providenziale voluto da Dio, secondo incontro è sempre una scelta da parte nostra. Infatti quel lebbroso ha scelto di tornare da Gesù per ringraziarlo. Non doveva farlo, però la sua scelta è giusta e nasce dal suo cuore che era pieno di gratitudine verso quel gesto che Dio ha fatto per lui. Noi potremmo dirci: “Va be’ lui è stato guarito dalla lebbra, ma io non ho avuto le grazie particolari nella vita.”

Allora perché non sono ritornati altri nove a ringraziare? Perché solo uno fa cosa giusta anche se rompe il schema che Gesù stesso gli ha datto: “Andate è presentatevi ai sacerdoti?” Forse perché si è accorto che non ha bisogno di dimostrare la propria guarigione per essere accolto dalla comunità ebraica e dai sacerdoti, ma ha bisogno di ringraziare a colui che l’ha guarito perché si è sentito accolto è amato senza dover dimostrare che è puro e perfetto.

Non importa se Dio, per farti capire che ti ama, oggi guarisce ogni tua malattia oppure ti dona la grazia di prenderti da solo un bicchiere d’acqua. Infatti ciò che conta è che tu ed io ci accorgiamo che tutto è una grazia perché poteva anche non esistere. E per sperimentare quella gioia, che ha sperimentato quel lebbroso, non basta soltanto accorgersi è proseguire come se non fosse stato nulla, bisogna tornare alle origini di ogni grazia e far eucaristia, cioè buttarsi innanzi con un animo pieno di gratitudine e ringraziamento.

Allora non saremmo soltanto guariti ma salvati per la vita eterna. Guarigione è un dono di Dio che non esige una necessaria collaborazione, infatti è un dono, invece la grazia della salvezza ha bisogno della nostra collaborazione, cioè del nostro fidarsi nel amore di Dio.

Commento a cura di fra Mario Berišić OFMCap

Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 17, 11-19

Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea.
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano.
Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».

Parola del Signore.

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