Famiglia, Sogno di Dio – Commento al Vangelo per bambini/ragazzi di domenica 16 Maggio 2021

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Quale è stata la cosa più straordinaria che avete visto ultimamente? Vi viene in mente nulla? Un animale o un paesaggio…

Ora provate ad immaginare come sarebbe stato essere dei discepoli di Gesù. Lo avremmo ascoltato insegnare le cose del Padre, guarire gli ammalati, restituire la vista ai ciechi, persino far resuscitare i morti.

Avremmo viaggiato con lui fino a Gerusalemme, magari aspettandoci anche noi di vederlo incoronato re dei Giudei. In fin dei conti Gesù aveva un sacco di followers. Ma tutto questo non accadde. Gesù fu arrestato, condannato e crocifisso.

Probabilmente saremmo scappati anche noi, spaventati e confusi come lo erano i suoi discepoli.  Colui che avrebbe dovuto salvare il mondo era stato ucciso come un criminale e ora i farisei sarebbero venuti a  cercare anche noi per arrestarci ed ucciderci.

Ma poi, all’improvviso, è successo qualcosa di incredibile. Gesù è risorto dalla morte! È risorto per davvero perché lo abbiamo visto con i nostri occhi, abbiamo toccato le sue ferite.

Questa è davvero la cosa più straordinaria che una persona possa mai aver visto. Ma Gesù non finisce mai di stupirci.

Oggi è la festa dell’Ascensione. “Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio”.

Prima però Gesù da un compito ai suoi: “Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura.”

Sembrerebbe una missione impossibile soprattutto per noi bambini… si ho detto noi… oggi mi sento piccolo anche io…

E invece non è affatto così, il Signore non guarda l’età, guarda il nostro cuore, e come l’albero si riconosce dai frutti, così anche la vostra testimonianza, la vostra missione si riconoscerà dai frutti, da quei segni di cui ci parla oggi Gesù nel Vangelo.

“Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno”.

Gesù oggi vi invia come suoi apostoli, per costruire un mondo nuovo, un mondo bello proprio secondo il progetto di Dio dove i “demoni” sono scacciati, dove si parleranno “lingue nuove”, dove, anche se devi fare i conti con il male come serpenti e veleno, “questo male non ti recherà danno”. Un mondo dove anche la “malattia” sarà guarita.

Ma noi come possiamo realizzare tutto questo, come possiamo portare a termine questa missione impossibile?

Proviamoci insieme.

Il primo segno dei credenti è che scacceranno i demoni. Detto così fa un po’ paura, ma cerchiamo di capire cosa ci sta dicendo Gesù.

Per un ragazzo, ad esempio, un “demone” può essere la pigrizia, non fare il proprio dovere, la disobbedienza, i capricci, il pretendere le cose… insomma mi capite vero? Questi sono “demoni” che possiamo davvero scacciare, sostenuti dalla fiducia nel Signore e con il nostro impegno.

L’altro segno è che i credenti in Gesù parleranno lingue nuove. Questo ci piace di più, finalmente porteremo a casa dei bei voti in inglese.

Gesù però non si riferisce alle lingue dei popoli, ma a un linguaggio che possono capire tutti: il linguaggio dell’amore, dell’accoglienza, del rispetto, della tolleranza. Per dirla con papa Francesco, il linguaggio della misericordia.

Questa lingua, vi assicuro, la possiamo parlare tutti, ma proprio tutti… basta solo esercitarsi un po’.

Le palestre per fare allenamento sono: a casa, con i fratelli e i genitori, a scuola, con i compagni con cui facciamo più fatica e in tutti quei luoghi dove saremo chiamati a parlare questa “lingua nuova dell’amore”.

Inoltre nel vangelo, se vi ricordate, si parla di serpenti e di veleno, del male con cui veniamo a contatto. Come ad esempio l’egoismo e la scontentezza. Il male è anche non renderci conto di quanto siamo fortunati. Veleno è il non condividere con gli altri, ciò che abbiamo: giochi, vestiti, tempo, capacità. Basta davvero aprire gli occhi e ci si accorge di quante persone hanno meno di noi e hanno bisogno di noi.

L’ultimo segno di cui parla Gesù segno è quello di “guarire”. Il Signore guariva gli ammalati e ha detto ai suoi discepoli che nel Suo nome anche loro avrebbero guarito i malati perché Lui avrebbe operato per mezzo loro.

E noi cosa possiamo fare? Intanto possiamo pregare per le persone che conosciamo e che sono ammalate e poi, possiamo fare in modo di farli star bene, cioè di aiutarli nella loro malattia. Basta un gesto di affetto, un piccolo servizio, un po’ di compagnia: tutto questo, per una persona sofferente, è un dono che la fa star bene.

L’Impegno

Insomma avete capito tutti: Gesù sale al cielo ma non ci abbandona, anzi ci lascia una missione importante: essere testimoni del suo amore.

Allora impegniamoci fin da subito, perché se Gesù è al nostro fianco nessuna missione è impossibile e iniziamo nel modo in cui inizierebbe Lui, con una preghiera prendendo in prestito le bellissime parole di Santa Madre Teresa di Calcutta.

Signore, vuoi le mie mani per passare questa giornata aiutando i poveri e i malati che ne hanno bisogno? Signore, oggi ti do le mie mani.

Signore, vuoi i miei piedi per passare questa giornata visitando coloro che hanno bisogno di un amico? Signore, oggi ti do i miei piedi.

Signore, vuoi la mia voce per passare questa giornata parlando con quelli che hanno bisogno di parole d’amore? Signore, oggi ti do la mia voce.

Signore, vuoi il mio cuore per passare questa giornata amando ogni uomo solo perché è uomo? Signore, oggi ti do il mio cuore.

Buona domenica

Fonte: Famiglia, Sogno di Dio il blog di Paolo e Diane