I primi versetti del brano odierno ci narrano una “ giornata tipica “ di Gesu’.
Il Maestro camminava, andava in ogni città e villaggio per annunciare il Vangelo e guarire le persone.
Era “ faticosa “ la quotidianità di Gesu’, continuamente in movimento.
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Ma era necessaria per portare l’annuncio ovunque.
Oggi è la Chiesa che ha il compito di annunciare il Vangelo e, per farlo, ha bisogno di “ molti operai “.
Se gli “ operai “ sono pochi è inevitabile che, ad un certo punto, si stanchino o che non riescano, pur mettendoci il massimo impegno, ad “ annunciare ovunque “.
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E allora, oggi piu’ che mai, c’è bisogno di “ operai “ a servizio della messe.
Io, tu, ciascuno di noi, è chiamato ad essere “ operaio “, a fare la sua parte, ad annunciare e a testimoniare il Vangelo nei luoghi dove vive la sua quotidianità .
Se mi tiro indietro, se ti tiri indietro, se ci tiriamo indietro, sempre meno uomini saranno raggiunti dal “ lieto annuncio “ e ci renderemo responsabili dell’interruzione di quella grande catena che ha consentito al Vangelo di arrivare fino ad oggi.
E allora siamo chiamati in primo luogo a “ pregare “ perchè il Signore mandi “ tanti operai “ e, subito dopo, siamo chiamati a dire il nostro SI.
Io Fabrizio, io Maria, io Rosario, io Claudia vengo a lavorare “ gratuitamente “ nella messe.
Ecco, abbiamo trovato il motivo per cui gli operai sono pochi.
E’ colpa di quell’avverbio, di quel “ gratuitamente “.
In pochi accettano di lavorare gratis e si domandano perché dovrebbero farlo.
Ecco la risposta: “ gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date “.
E cosa ho ricevuto? Quello che ho me lo sono “ conquistato da solo “, è frutto del mio lavoro.
Questo è il grande inganno, questo è quello che ci fa credere il demonio.
Da solo non ho fatto nulla, ho ricevuto tutto in dono.
La vita me la ha donata Dio attraverso i miei genitori, il tempo su questa terra me lo ha elargito il Padre, le mie doti, le mie capacità , me le ha omaggiate il Signore.
Cosa ho fatto io?
Forse ho fatto fruttare i miei talenti.
Benissimo.
Ho fatto bene ma far fruttare significa anche mettere a disposizione, condividere parte di cio’ che si è ricevuto.
E’ per questo che un cristiano, conscio dei tanti doni, dei tanti talenti ricevuti “ gratuitamente “, alcuna difficoltà deve avere a farsi, “ gratuitamente “, “ operaio della messe “, impegnandosi, instancabilmente, ad annunziare il Vangelo e a testimoniare, con la propria vita, che “ il Regno è vicino “, il Regno è qui, il Regno siamo noi se facciamo la Volontà del Padre.
Forza allora tutti, prendiamoci un impegno in questo periodo di Avvento: doniamo una parte del nostro tempo per andare, “ gratuitamente “, a “ lavorare nella messe “.
Buona giornata e “ buon lavoro “ a tutti.