Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 8 Novembre 2023

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โ€œ Chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi non puoโ€™ essere mio discepolo โ€œ.

Una frase molto forte รจ quella con cui si chiude il testo odierno.

Ma veramente siamo chiamati a lasciare tutti i nostri โ€œ averi โ€œ per essere discepoli di Gesuโ€™?

Il Maestro ci vuole tutti โ€œ poveri e nullatenenti โ€œ?

No.

Gli โ€œ averi โ€œ sono le โ€œ cose che ci possiedono โ€œ, che ci rendono schiavi.

Esse possono essere i soldi ma anche il nostro lavoro, le nostre dipendenze, le nostre relazioni malate.

Gli โ€œ averi โ€œ, quindi, sono tutti gli โ€œ idoli โ€œ a cui ci attacchiamo e a cui doniamo la nostra vita.

A questi โ€œ averi โ€œ chiede Gesuโ€™ di rinunciare.

Se noi professiamo, quali cristiani, di essere discepoli di Gesuโ€™, dobbiamo essere liberi dagli attaccamenti ed individuare, quale unico Signore della nostra vita, il Cristo.

Eโ€™ a Lui che ci dobbiamo โ€œ attaccare โ€œ e non ad un idolo materiale in quanto Cristo ci dona la vita mentre lโ€™idolo ci porta alla morte.

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Chi รจ libero, chi รจ distaccato dagli averi, riesce a ridefinire le proprie prioritร : Dio sarร  al primo posto.

Cioโ€™ non significa non amare piuโ€™ seโ€™ stessi o i propri familiari ma, al contrario, significa iniziare ad amare sรฉ ed i propri cari in maniera corretta, cioรจโ€ฆ. in DIO.

Nel Vangelo di due Domeniche fa abbiamo letto che il โ€œ Grande Comandamento โ€œ รจ amare Dio con tutto il cuore, la mente e lโ€™anima ed amare il prossimo come sรฉ stessi.

Per poterlo portare a compimento bisogna iniziare ad amare, in primo luogo, Dio.

E che significa amare Dio?

โ€œ Portare la propria croce ed andare dietro a Lui โ€œ.

Portare la propria croce significa accettare la propria situazione, qualunque essa sia, affidandosi sempre a Lui, mettendosi sempre โ€œ dietro a Lui โ€œ senza mai avere la presunzione di porre sรจ stessiย  โ€œ prima โ€œ o โ€œ affianco โ€œ a Cristo.

Chi ama cosiโ€™ Dio รจ capace sia di amare sรฉ stesso nella giusta maniera, senza deliri di onnipotenza e di grandezza, nella consapevolezza di dover stare โ€œ dietro โ€œ al Maestro, sia di amare correttamente anche gli altri, che vedrร  non piuโ€™ come degli avversari da superare per far trionfare il proprio IO ma come altre fragili creature che, come lui, necessitano di mettersi โ€œ dietro a Cristo โ€œ.

Solo chi รจ libero da ogni โ€œ avere โ€œ puoโ€™ vivere il โ€œ Grande Comandamento โ€œ dellโ€™Amore.

Chiediamoci quindi oggi: quali sono i miei idoli? Quali sono i miei attaccamenti? Ed iniziamo, a mano a mano, affidandoci alle preghiere ed invocando lโ€™aiuto dello Spirito Santo, a liberarci di loro, del loro peso, che ci tiene legati e ci impedisce di vivere da Figli Amati.

Buona giornata e buona riflessione a tutti.

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