La odierna pagina evangelica ci fa riflettere sulla โ potenza della fede โ.
Il capo che si avvicina a Gesuโ gli dice โ vieni, imponi la tua mano su di lei ed ella vivrร โ.
Lโemoroissa pensa โ Se riusciroโ solo a toccare il suo mantello saroโ salvata โ.
Imporre la mano.
Toccare il mantello.
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Sia il capo che la donna malata chiedono a Gesuโ di avere un โ contatto โ, certi che cioโ porterร alla vita, alla salvezza.
Eโ questo lโinsegnamento che oggi ci da il Vangelo.
La fede ci da la certezza che, se ci lasciamo toccare, anche solo sfiorare, da Gesuโ, che, per altro, lo desidera, siamo vivi e salvi.
Cioโ perchรฉ il suo messaggio, i suoi insegnamenti, messi in pratica, donano intensitร alle nostre esistenze, spesso tristi, pigre e ripiegate sullโautoreferenzialitร .
Il Vangelo fatto vita ha la forza di farci rialzare dalle nostre morti interiori, di farci ridestare dal sonno cosiโ profondo in cui siamo caduti da sembrare giร dei โ morti viventi โ.
Eโ questo che ci dice la parte finale del testo.
La fanciulla โ dormiva โ ma sembrava โ morta โ, priva di quella vitalitร che dovrebbe connotare soprattutto i giovani, spesso, invece, cosiโ spenti perchรฉ privi di passioni vere, di voglia di far emergere la loro reale essenza e sempre piรน tendenti allโomologazione di massa per non essere โ differenti dagli altri โ e, quindi, emarginati dal gruppo.
Questo processo di โ omologazione โ a parametri fissati dal โ pensiero comune โ porta alla morte interiore, a vivere, come diceva il Servo di Dio e prossimo beato Carlo Acutis, โ da fotocopie e non da originali โ.
Gesuโ ci cambia con la sua Parola, ci sveglia da questo torpore che sa di morte e dice a ciascuno di noi: Alzati, vivi.
La fede salva, da vita, da gioia.
Chiudo con una bella frase del giornalista e scrittore Luigi Garlando: โ La felicitร รจ cioโ che conta, per i cristiani รจ la fede โ.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
