Sabato, commentando i versetti precedenti a quelli oggi proposti dalla liturgia, avevo parlato del “ potere di Dio “, che tanta paura faceva ad Erode.
Oggi vediamo qual è questo potere.
E’ quello di “ guarire “.
Ed esso nasce dalla “ compassione “.
Ecco perché “ il potere di Dio “ è piu’ forte del “ potere di Erode “, perché è rivolto verso gli altri e non contro gli altri.
Il potere umano vuole conservare e proteggere sé stesso.
Quello di Dio è apertura, è servizio, è guarigione dei malati.
Posso anch’io esercitare il “ potere di Dio “?
Certamente.
“ Voi stessi date loro da mangiare “ dice Gesu’ ai discepoli.
Io devo dare da mangiare agli altri.
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Ma come?
Ho solo “ cinque pani e due pesci “.
Sono sufficienti.
Se veramente senti “ compassione “ per tuo fratello gli dai da mangiare.
Non importa se quello che hai sembra poco, sembra nulla.
Quel poco, donato con gioia, diventa tanto perché c’è Dio dietro ogni gesto di condivisione.
Quel tuo dare, quel tuo mettere a disposizione, si spezza di continuo, è un gesto di amore e solo l’amore si moltiplica per divisione.
“ Tutti mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene “.
Cio’ è possibile, cio’ avviene se ognuno mette a disposizione i suoi “ cinque pani e due pesci “.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
