La liturgia odierna ripropone, quasi per intero, il testo letto Domenica scorsa ( nota: la seconda parte la leggeremo domani ).
Due giorni fa mi sono soffermato sulla figure di Simeone e di Anna.
Oggi invece cogliamo uno spunto di riflessione dallโatteggiamento dei genitori di Gesuโ.
Giuseppe e Maria โ si stupivano โ delle cose che si dicevano di lui.
Certo, i due giร โ avevano sentore โ che quel loro figlio aveva qualcosa di speciale: era stato preannunciato da un angelo, era nato senza incontro intimo tra di loroโฆ.
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Restavano perรฒ stupiti, non comprendevano ma…si affidavano.
Eโ questo il primo grande insegnamento che ci viene dal loro atteggiamento.
Il perno della vita di fede รจ affidarsi, anche se con la mente non si ha tutto chiaro.
Chi vuole comprendere tutto razionalmente non ha fede perchรฉ vuole tenere tutto sotto controllo, vuole essere lui a gestire le situazioni.
Cosiโ facendo denota di non avere quellโumiltร necessaria per riconoscersi creatura e, pertanto, bisognevole del suo Creatore.
Chi sa che Dio lo ha creato per amore si fida di lui e, anche se, da creatura, non comprende, resta saldo nella fede, cosiโ come hanno fatto Maria e Giuseppe.
Un altro spunto di riflessione viene da cioโ che dice Simeone: โ Egli รจ qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele a come segno di contraddizione e anche a te una spada trafiggerร lโanima โ.
Questo versetto ci dice la missione di Cristo e, di conseguenza, la nostra, se vogliamo metterci alla sua sequela.
Eโ โ segno di contraddizione โ, รจ lโopposto del โ comune pensare e sentire โ, le sue parole di veritร sono una spada affilata per le nostre anime, che vengono da essa trafitte, frantumate, messe dinanzi alla loro pochezza.
Chi, perรฒ, avrร il coraggio di farsi spezzare lโanima, sarร invaso dallโamore di Dio, si convertirร e sarร , a sua volta, โ segno di contraddizione โ per la societร .
Questa รจ la missione del cristiano.
Ci va di viverla?
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
