Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 23 Luglio 2022

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RIMANETE IN ME ED IO IN VOI

Il verbo “ rimanere “ è, a mio parere, il verbo del cristiano.

E’ un verbo desueto, non attuale, non “ di tendenza “.

Nella cd. “ società liquida “, espressione tanto cara al filosofo Bauman, restare saldi nelle situazioni, dedicare loro tempo, cura, pazienza, è inconcepibile.

Si vive il “ qui ed ora “.

Cambiare è moderno.

Rimanere è desueto.

Figuriamoci Rimanere in Cristo.

Cristo è relegato, se va bene, alla partecipazione ad una messa domenicale.

Piu’ spesso ancora è completamente escluso dalla nostra quotidianità.

Come si puo’ “ rimanere “ in qualcosa che si percepisce come lontano, come assente, come inutile?

Eppure “ rimanere “ è il verbo più importante della vita, è l’unico che ti consente di avere una “ relazione profonda “ con qualcuno, è l’unico che ti permette di “ confrontarti con onestà “ con gli altri.

Certo è un verbo forte, è un verbo che implica il rispetto di una scelta fatta, è un verbo che ti spinge a lottare, a seminare e ad innaffiare ogni giorno con la possibilità anche che tutto vada sprecato.

Ma è un rischio che va corso perché non correrlo significa trovarsi senza riferimenti.

E’ la stessa cosa con Cristo.

La cultura dominante lo ha escluso dalla quotidianità perché non serve, non è utile.

La domanda allora è: ci hai mai provato ad avere una relazione con Lui prima di dire che “ non ti serve “?

Forse no perché è difficile, e, all’inizio, probabilmente, ti annoierai.

Ma se persisti, se resti fedele a Lui, se RIMANI, ti posso garantire, per esperienza personale, che troverai la miglior relazione che tu abbia mai avuto, riuscirai ad acquisire quella familiarità con la sua Parola che ti consentirà di capire che sta parlando proprio a te e che ti sta indicando piste di libertà, piste di felicità sulle quali orientare la tua vita.

Resta in Lui e la tua vita germoglierà.

Buona giornata e buona riflessione a tutti

A cura di Fabrizio Morello

Foto: mia.