Nel giorno in cui la Chiesa celebra San Matteo, la pagina evangelica che viene proposta è proprio quella in cui vi è l’incontro che cambierà la vita di quest’uomo.
Il testo inizia dicendo che Gesu’ “ vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte “.
Gesu’ vede, è attento a ciascuno di noi.
Ci vede “ seduti “ nella nostra quotidianità, nella nostra routine che, quasi sempre, sentiamo come soffocante pur non facendo alcuno sforzo per cambiarla.
E, mentre stiamo cosi’, ripiegati su noi stessi, ci dice: “ Seguimi “.
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Fabrizio, Anna, Antonio, Maria, perché state seduti?
Alzatevi e seguitemi, la vita non è fatta per stare con lo sguardo basso, fermi nel nostro banco a fare i nostri conti, la vita è fatta per osare, è fatta per “ prendere il largo “.
Gesu’ lo fa con tutti, chiama ciascuno di noi a questa sequela, anche e soprattutto coloro i quali sembrano piu’ lontani da Lui.
Questo fa storcere il naso a “ molti farisei dei nostri tempi “ i quali, “ seduti nel loro rigorismo “, sono incapaci di accogliere il Salvatore.
“ Non sono i sani che hanno bisogno del medico ma i malati “.
Ecco perché Gesu ama i peccatori e, soprattutto, coloro che hanno l’umiltà di riconoscersi tali.
Chi fa questa presa d’atto è pronto a seguire repentinamente Gesu’ perché ha incontrato, finalmente, una ragione per alzarsi, una ragione per vivere; in altre parole ha incontrato l’Amore.
Chi invece si sente giusto non potrà mai incontrare Cristo e resterà, per tutta la vita, “ chinato sul suo banco delle imposte “.
Che tristezza.
Ed io, e tu, che vogliamo fare?
Restare seduti o alzarci e seguire Cristo?
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
