Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 21 Marzo 2023

468

“ Vuoi guarire? “

Sembra assurda la domanda di Gesu’.

Ma come, un uomo che è malato da trentotto anni puo’ mai non voler guarire?

Sembra strano ma è propri cosi’.

E, spesso, anche noi, somigliamo molto a quell’uomo.

Ci lamentiamo, cosi’ come faceva lui, e diamo la colpa agli altri per i nostri problemi, per le situazioni che viviamo.

Quel “ Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina “ che dice il malato assomiglia al nostro  “ Signore, mi passano tutti davanti perchè sono raccomandati; Signore, ho questo problema in famiglia ma non posso fare nulla “.

Quel malato, cosi’ come noi, ci siamo un po’ abituati ai disagi ed, anzi, ce li “ accarezziamo “  pure perché, dicendo che è sempre colpa degli altri, non ci impegniamo mai a far nulla per uscire da quelle situazioni che, con la bocca, diciamo di non amare.

E’ facile dire che è sempre colpa dell’altro, perché cio’ ci deresponsabilizza e ci fa crogiolare in quel ruolo di vittime che tanto ci piace.

Guarire, al contrario, significa prendersi delle responsabilità, impegnarsi, passare dalla posizione dei malati, che è quella “ sdraiata “, a quella dei sani, che è quella “ eretta “.

Gesu’ è li’, pronto, SE VUOI, a guarirti, e ti indica la strada: “ Alzati, prendi la barella e cammina “.

Se vogliamo guarire dobbiamo muoverci, camminare, lottare.

La guarigione non è fatta per gli sdraiati.

Chiediamoci quindi oggi: “ Voglio guarire? “

A ciascuno, come sempre, la sua risposta.

Buona giornata e buona riflessione a tutti.