Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 19 Novembre 2023

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In questa Domenica viene letta la famosa parabola dei โ€œ talenti โ€œ, distribuiti da โ€œ un uomo โ€œ ai                  โ€œ suoi servi โ€œ in proporzione alle โ€œ loro capacitร  โ€œ.

Eโ€™ chiaro il riferimento simbolico a Dio, che รจ โ€œ lโ€™uomo โ€œ della parabola, che ripartisce ai suoi                     โ€œ servi โ€œ, cioรจ a ciascun uomo, i suoi โ€œ talenti โ€œ, cioรจ i suoi โ€œ doni โ€œ.

Una prima riflessione da fare รจ pertanto che a ciascuno viene comunque donato qualcosa.

Non esiste alcun essere umano che non riceva un โ€œ dono โ€œ da Dio e, quindi, nessuno puoโ€™ dirsi esentato dalla sua missione, che รจ quella di โ€œ far fruttare โ€œ il dono.

Per farlo bisogna โ€œ investirsi personalmente โ€œ e lavorare duramente giorno dopo giorno.

Chi agisce cosiโ€™ รจ un uomo vitale, รจ un uomo โ€œ grato del dono โ€œ, contento di metterlo al servizio di tutti affinchรฉ possa esprimere tutte le sue potenzialitร .

Ma che significa concretamente?

Significa fare bene cioโ€™ che siamo chiamati a fare.

Se, ad esempio, sono un medico, significa studiare, tenermi aggiornato, cercare di aiutare sempre piuโ€™ persone mettendo al centro lโ€™uomo e non solo il denaro; se sono un sacerdote significa spendermi instancabilmente per annunciare la Parola di Dio, se sono un padre significa sforzarmi al massimo per dedicare tempo ai miei figli strappandolo anche al lavoro e ai miei divertimenti.

Chi, invece, โ€œ sotterra il suo dono โ€œ, preferisce โ€œ non investirsi e non investire il proprio talento โ€œ; costui รจ un uomo paralizzato dalla paura, che non osa nulla, che non si impegna in nulla.

Eโ€™ il classico individuo che โ€œ non rischia mai โ€œ, che sta bene come sta, che fa il minimo indispensabile, che non sacrifica un minuto del suo tempo per gli altri.

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Eโ€™, in pratica, un โ€œ morto vivente โ€œ, un โ€œ ingrato โ€œ che vive nellโ€™illusione che la sua vita non finirร  mai e mai dovrร  โ€œ rendere conto della sua gestione โ€œ.

Eโ€™, come dice la seconda lettura ( 1 Ts 5, 1-6 ), colui il quale pensa che ci sia sempre โ€œ pace e sicurezza โ€œ e dimentica che โ€œ il giorno del Signore verrร  come un ladro di notte โ€œ.

Ma cosiโ€™ non รจ ed arriva il momento di โ€œ regolare i conti con il padrone โ€œ.

In quel momento chi avrร  fatto fruttificare i suoi beni โ€œ prenderร  parte alla gioia del padrone โ€œ perchรฉ รจ stato fedele.

Chi, invece, vivendo nella paura, avrร  โ€œ nascosto il suo talento sotto terra โ€œ, sarร  โ€œ gettato fuori, nelle tenebre โ€œ.

Eโ€™ tutto molto chiaro in questa parabola, la quale non necessita di commenti, spiegazioni.

La sua lettura serve a farci fare una riflessione su come stiamo vivendo.

Ciascuno oggi si chieda: 1) qual eโ€™ / quali sono il/i talento/i  che il Signore mi ha dato? 2) lo/li sto facendo fruttare? 3) quali sono i frutti visibili?

Se la risposta dovesse essere: โ€œ fino ad oggi ho nascosto il mio talento โ€œ… รจ ora di โ€œ dissotterralo โ€œ immediatamente e di iniziare ad investirlo.

Buona Domenica e buona riflessione a tutti.

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