Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 18 Aprile 2021

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Gesu’ è Risorto ma….i suoi discepoli sono ancora increduli.

E’ pertanto necessario che il Maestro si manifesti loro e “ gli apra la mente “.

E’ questo quello che ci dice, in estrema sintesi, la pagina del Vangelo che la Chiesa propone in questa terza Domenica di Pasqua.

Analizziamo più nel dettaglio tutti i passaggi che portano i discepoli dall’incredulità alla comprensione di quanto fosse successo e vediamo cosa dicono oggi alla vita di ciascuno di noi.

Gesu’ si era già “ fatto riconoscere “ dai cd. “ discepoli di Emmaus “ i quali, dopo averlo incontrato, da stanchi e demotivati, si mettono a correre, tornano a Gerusalemme per dare l’annuncio agli altri.

Provo ad immaginarmi il volto ed il pensiero di questi ultimi: avranno guardato con sufficienza i due di Emmaus ed avranno pensato che fossero vittima di un’allucinazione!!!

No. Il loro racconto, la loro testimonianza, non li convince.

E’ cosi’ necessaria una nuova manifestazione di Gesu’.

Il Maestro “ sta in mezzo a loro “ e dice: “ Pace a voi “.

Sono contenti i discepoli?

No, sono terrorizzati, credono di vedere un fantasma, pensano di essere vittima di un’allucinazione collettiva!!!

Gesu’  li invita a fidarsi ( “ Perchè siete turbati e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? “ ), a non farsi vincere dalla paura e a ragionare ( “ Toccatemi e guardate: un fantasma non ha carne ed ossa come vedete che io ho. Dicendo questo mostro’ loro le mani e i piedi “ ).

Ok.

E’ tutto chiaro.

Si fidano adesso?

NO.

Come è possibile?

Lo hanno toccato ma “ non credevano ancora “.

Gesu’ avrebbe potuto arrabbiarsi, dirgli che erano “ di coccio “, ma fa un altro passo, chiede da mangiare.

Crederanno che è vivo uno che mangia?

Ho l’impressione che qualche dubbio ci sia ancora nel loro cuore!!!

Ci vuole un altro step.

Cristo fa fare ai discepoli memoria di quanto lui aveva detto loro: “ Bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mose’, nei Profeti e nei salmi “.

A quel punto riesce ad “ aprir loro la mente “.

C’è voluta la memoria di un vissuto, c’è voluta la comprensione che la Parola è veritiera e che quindi Lui, essendo Parola Incarnata, è veritiero, è veramente Risorto.

Ora hanno capito.

Ora possono essere testimoni credibili per tutti nell’annunciare, nel nome del Signore, “ la conversione ed il perdono dei peccati “.

Il cammino dei discepoli è identico a quello che siamo chiamati a fare noi.

“ Perchè siete turbati e perché sorgono dubbi nel vostro cuore “?

E’ questa la domanda che dobbiamo farci oggi e meditarla in profondità.

Perchè dubitiamo ancora?

Ci crediamo o non ci crediamo che lui è veramente Risorto?

Noi non eravamo presenti al tempo di Gesu’.

La nostra fede si basa su una testimonianza, quella dei discepoli.

E’ credibile?

CERTAMENTE

La prova è data dal “ cambio di passo “ che compiono questi uomini ai quali Gesu’, manifestandosi  VIVO E VERO, in carne ed ossa, “ apre la mente “.

Erano pavidi, spaventati, avevano rinnegato il Maestro, si erano chiusi nel cenacolo per paura che i Giudei facessero fare loro la stessa fine di Cristo, erano sfiduciati, tanto è vero che i due di Emmaus coniugano il verbo “ sperare “ al passato.

Dopo che Gesu’ si manifesta e apre loro la mente non hanno più paura di nulla, annunciano Cristo vivo e vero perchè sanno che anche loro sono destinati alla Resurrezione, sanno che la morte non è l’ultima parola.

Per questo la loro testimonianza è vera, perché si “ convertono “ nel nome di Gesu’.

Se crediamo veramente in questa testimonianza, “ perché siamo turbati e sorgono dubbi nel nostro cuore “?

Meditiamo su questa domanda perché ne va dell’autenticità della nostra vita di fede.

Se non crediamo a questa testimonianza NON SIAMO CRISTIANI, dedichiamoci ad altro!!!

Se ci crediamo traiamo forza da essa e anche noi, nel nome del Signore, facciamoci testimoni del Risorto.

Buona Domenica e buona riflessione a tutti.


A cura di Fabrizio Morello

Foto: mia.