Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 13 Aprile 2021

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Il brano di oggi è il continuo di quello di ieri.

Facciamo quindi…un breve riassunto.

Gesu’ aveva detto a Nicodemo che “ bisogna rinascere dall’alto “.

Poichè il suo interlocutore non aveva compreso il Maestro aveva provato a spiegarglielo dicendogli che  “ se uno non nasce da acqua e Spirito non puo’ entrare nel regno di Dio “, che, tradotto in parole povere, significa che è’ lo Spirito Santo che ci consente di accogliere Cristo e, quindi, la sua Parola, nel nostro cuore.

Chi rinasce nello Spirito nasce quindi “  dall’alto “ perché fa morire il peccato ( il basso ) e lascia posto solo a Dio ( alto ) nella sua esistenza.

E’ pronto per “ entrare nel Regno di Dio “.

Nicodemo, però, non comprende ancora e chiede: “ Come puo’ accadere questo? “

Gesu’, allora, forse un po’ stizzito, lo provoca dicendogli: “  Tu sei Maestro in Israele e non conosci queste cose? “

Si, Signore, non le conosce perché non le sperimenta.

E’ “ Maestro in Israele “ ma la sua conoscenza si ferma solo sulla sua bocca, non diventa esperienza, non diventa incontro.

Non puo’ capire.

La storia di Nicodemo è un po’ la nostra.

Andiamo da Gesu’ “ di notte “, quasi vergognandoci di cosa possano dire gli altri.

Ma cosa fai?

Vai a messa tutti i giorni? Ti fai la comunione? Preghi? Dai una mano al sacerdote?

Sei strano, non fai cio’ che “ facciamo tutti “.

Il prete ti ha plagiato, la Chiesa ti ha raggirato.

E’ per questo che ci nascondiamo, cosi’ come fa Nicodemo.

Non professiamo “ di giorno “ la nostra fede, ma, quasi, ce ne vergogniamo.

Ci sentiamo attratti da Cristo ma, per “ non perdere la reputazione “, non lo manifestiamo.

Significa che ancora non siamo pronti, cosi’ come Nicodemo.

Ci piace Gesu’, vogliamo “ sapere “ di lui ma senza esporci, senza farci coinvolgere in pieno.

Per questo non comprendiamo, cosi’ come accade a Nicodemo.

Pero’, come dico sempre, noi abbiamo meno scuse di questo fariseo un po’ più onesto degli altri.

Lui non aveva sperimentato la Resurrezione.

Gesu’ comprende che, forse, non ci puo’ oggettivamente arrivare e, cosi’, gli dice: “ bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna “.

Manca un passaggio fondamentale a Nicodemo per comprendere.

Il figlio dell’uomo ancora non è stato innalzato.

E noi, che sappiamo che è stato “ innalzato “ per noi, cosa aspettiamo a credere definitivamente in lui, a superare tutte le nostre paure, a gridare “ di giorno “ che siamo credenti e a manifestare, con la nostra vita, la bellezza di vivere da Risorti?

Buona giornata e buona riflessione a tutti.


A cura di Fabrizio Morello

Foto: mia.