Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 11 Agosto 2022

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Al centro del Vangelo di oggi cโ€™รจ uno dei temi fondanti del cristianesimo: il perdono.

Si puoโ€™ certamente affermare che chi non รจ โ€œ aperto al perdono โ€œโ€ฆ. non รจ cristiano.

Perdonare non รจ facile, รจ il risultato finale di un percorso che nasce, inevitabilmente, dalla frequentazione quotidiana con Cristo.

Chi รจ lontano da Gesuโ€™ difficilmente perdonerร  perchรฉ la mentalitร  umana spinge alla vendetta, ipocritamente etichettata come โ€œ giustizia โ€œ.

Solo la โ€œ preghiera โ€œ introduce al โ€œ cammino del perdono โ€œ.

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Non a caso, nella parabola raccontata nel testo di oggi, entrambi i debitori โ€œ pregano โ€œ il loro creditore di โ€œ avere pazienza โ€œ.

La preghiera infatti โ€œ avvicina a Dio โ€œ, porta ad assumere gli atteggiamenti di Cristo, tra i quali quello fondamentale per perdonare: la compassione.

Ecco, la differenza tra i due creditori della parabola รจ proprio la compassione.

Il primo possiede questa capacitร  di sentire come proprio il dolore del debitore che lo invoca, che lo supplica di attendere.

Per tale motivo puoโ€™ condonargli un debito enorme, perchรฉ le scelte della sua vita si basano sullโ€™amore e non sulla โ€œ presunta โ€œ giustizia.

Al secondo creditore manca compassione e, quindi, resta insensibile al grido del fratello, focalizzandosi sul suo โ€œ diritto alla restituzione del dovuto โ€œ.

Se anche noi ci identifichiamo nel โ€œ secondo creditore โ€œ facciamo un utile esercizio, consistente nel chiederci quante volte il โ€œ nostro creditore โ€œ, Dio Padre, ci ha perdonato.

Scopriremo, se risponderemo onestamente, che lo ha fatto โ€œ settanta volte sette โ€œ, cioรจ SEMPRE, perchรฉ per Lui la โ€œ sua creatura โ€œ viene sempre prima di ogni altra cosa.

La presa dโ€™atto di essere dei โ€œ perdonati โ€œ รจ la molla fondamentale per convertirci da โ€œ giustizieri โ€œ a โ€œ uomini di compassione โ€œ, cioรจ da โ€œ figli di questo mondo โ€œ a โ€œ figli di Dio โ€œ.

Buona giornata e buona riflessione a tutti.

A cura di Fabrizio Morello

Foto: mia.