Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 1 Ottobre 2023

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Non è retto il modo di agire del Signore “.

Rinveniamo oggi, nella prima lettura ( Ez 18, 25-28 ), questo versetto, che racchiude un modo di pensare molto comune.

In tanti credono infatti, con notevole dose di arroganza, che sia Dio ad errare nell’agire e non gli uomini!!!

Questa idea nasce spesso dal fatto che, dinanzi ad alcune ingiustizie a cui si assiste, sembra sempre che “ a farla franca “ siano i disonesti, gli imbroglioni, mentre alle “ persone per bene “ va sempre tutto storto.

E allora la nostra natura umana ci porta a dire: ma Dio che fa, non ci vede???

Ed invece il Signore oggi ci porta a riflettere proprio su questo.

Ci pone la seguente domanda, che si rinviene sempre nella prima lettura: “ Non è retta la mia condotta o piuttosto non è retta la vostra?

E, per “ aiutarci a rispondere correttamente al quesito “, racconta, sempre nel testo di Ezechiele, la differenza tra il “ giusto “ che, ad un tratto, si allontana dalla giustizia e si “ converte al peccato “, e il “ malvagio “ che, al contrario, si converte dalla malvagità alla rettitudine, mentre, nel testo evangelico, racconta la storia dei due figli che, all’invito del Padre ad “ andare a lavorare nella vigna “, rispondono uno “ Si “ e l’altro “ No “, con la differenza che il primo, nonostante la risposta positiva, non ci va, ed il secondo, invece, si pente e ci va.

E, sempre nel testo evangelico, Gesu’ fa una domanda ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo, che, oggi, rivolge a ciascuno di noi: “ Che ve ne pare “?

Fabrizio, Rita, Luigi, Maria, chi dei due figli ha fatto la volontà del Padre, il primo o il secondo?

E tu chi sei? Quello che dice “ si “ e poi non va alla vigna o quello che dice “ no “ e poi, pentendosi, ci va?

Ecco quindi la chiave per capire perchè la condotta di Dio ( e non quella degli uomini ) è retta: si salva chi si pente, chi prova dolore per il male compiuto e si converte, rimettendosi sulla strada della giustizia.

Pentimento e conversione sono quindi le parole chiave dei testi di questa Domenica.

Tutti siamo peccatori, nessuno è “ giusto “ totalmente.

Per “ riorientarsi “ sulla strada del Signore è quindi necessario, in primo luogo, pentirsi.

Ognuno di noi è chiamato a confrontarsi con la verità di sé stesso, a riconoscersi come “ non              giusto “ e a pentirsi del male compiuto, dei peccati commessi.

Dal pentimento nasce poi la “ conversione “, che è il desiderio di fare una vera e propria                           “ inversione ad U “ della propria esistenza.

E nessuno deve cadere nella “ diabolica tentazione “ di pensare di non poter fare piu’ nulla per convertirsi dal proprio peccato.

Per quanto infatti quest’ultimo possa essere grande, il Signore, per tutta la durata della nostra vita terrena, ci dà sempre l’opportunità di “ convertirci “.

Ce lo dimostra il testo evangelico ove Gesu’ dice ai sacerdoti e agli anziani del popolo: “ i pubblicani e le prostitute vi passeranno davanti nel regno dei cieli “.

Pubblicani e prostitute, cioè persone che, all’epoca, erano considerate grandissimi peccatori, i primi perché rubavano denaro e le seconde perché davano luogo a condotte immorali, saranno preferiti, avranno possibilità maggiore di entrare nel Regno dei Cieli rispetto ai sacerdoti, a coloro i quali si occupavano delle cose di Dio.

Perchè?

Perchè i primi “ hanno creduto a Giovanni “, si sono convertiti, hanno dato una svolta alla loro vita, i secondi, invece, sono rimasti solo alla pronuncia, con la bocca, del loro “ Si “, ma non vi hanno mai dato fattivo seguito, mai si sono veramente impegnati a convertire le loro vite.

E allora oggi questo monito viene a me, a te.

Ognuno è chiamato ad esaminarsi e a comprendere se è un uomo che ha detto: “ Si Signore “ ma poi non è mai andato nella vigna o è uno che ha detto “ no “ a Cristo ma poi si è pentito.

Se dovessimo scoprire di far parte del novero dei primi, le letture di questa Domenica sono perfette per darci una scossa e per indurci, immediatamente, a pentirci e a….” correre a lavorare nella vigna “.

Buona Domenica e buona riflessione a tutti.   

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Mt 21, 28-32 | Fabrizio Morello 15 kb 0 downloads

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