Fabrizio Giannini – Commento al Vangelo di domenica 19 Novembre 2023

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Sapete quanto valeva un talento ai tempi di Gesรน? circa 60 mine, cioรจ piรน di 34 chili di argentoโ€ฆuna gran bella somma. Allora il padrone citato nel Vangelo di Matteo, in questa penultima domenica dellโ€™ anno liturgico, non era poi cosรฌ cattivo. E quei servi ai quali era stata affidata una somma cosรฌ ingente, non erano poi degli schiavi ma persone direi di โ€œfiduciaโ€.

Oggi quando parliamo di padrone pensiamo subito ad una persona autoritaria che pensa solo al proprio guadagno non preoccupandosi del benessere di coloro che lavorano per lui cosรฌ come per โ€œserviโ€ intendiamo personaggi sottomessi e sfruttati ai quali รจ concesso niente.

La Parabola dei talenti รจ chiara. Dio (il padrone) si fida dei suoi servi (noi) donando loro un tesoro inestimabile: la fede. Ci affida la fede non perchรฉ la usiamo come il terzo dei servi del brano di oggi, ma viceversa per crescere insieme a tutti gli altri โ€œserviโ€ย  i quali come noi, sono stati oggetti di questo dono. Si, perchรฉ di dono siย  tratta.

Non รจ un regalo imposto ma un dono che libera e rende gioiosi. Un regalo preziosissimo che Dio dona a coloroย  che non chiama servi ma amici. Dio affida allโ€™ opera delle nostre mani, del nostro cuore lโ€™ opera iniziata dal Figlio, cioรจ quella che tutte le genti siano salvate dal peccato e dalla morte e possano godere della Sua gioia.

Lui dona tanto perรฒย  gli basta poco per ammetterci alla sua gioia, lo abbiamo ascoltato nel Vangelo Il libro dei Proverbi racconta dellโ€™operositร  della moglie e come attraverso di lei la casa รจ decorosa e ospitale. Anche In questa domenica nel Vangelo gli operai sono chiamati a lavorare ed il fine piรน o meno รจ lo stesso: render la casa comune, bella e abitabile, luminosa e splendente.

Eโ€™ importante lavorare con piena fiducia in Dio e allontanare da noi la paura verso lui. Averne paura significa non fidarci e senza fiducia, che figli siamo? Siamo come quel servo che ha nascosto il talento sotto terra e che al ritorno del padrone รจ stato buttato fuori del campo dove โ€œsarร  pianto e stridore di dentiโ€. Non รจ la paura di Dio che ci frena.

Eโ€™ piuttosto la paura del lavoro che ci attende per far fruttare questo grande dono. Eโ€™ necessario metterci in gioco e dimostrare quanto vale lโ€™amore che proviamo per Dio e i fratelli. Eโ€™ un lavoro che ci costerร  fatica perchรฉ amare cosรฌ come siamo stati a nostra volta amati, รจ complicato. Ma se amiamo intensamente e di vero cuore noi saremo figli della luce perchรฉ a questo siamo chiamati.

Ce lo ha detto S. Paolo nella lettera odierna ai tessalonicesi: โ€œInfatti siete tutti figli della luce e figli del giorno; noi non apparteniamo alla notte, nรฉ alle tenebre.โ€ Essere nella luce di Dio, ci consentirร  di veder chiaro dove stiamo andando e di accorgerci per tempo dellโ€™ arrivo del Signore rendendolo felice perchรฉ al suo arrivo ci troverร  trasformati come voleva e, cosa piรน importante troverร  trasformato egregiamente il regalo che ci aveva fatto allโ€™ inizio della nostra vita: la fede!

Chi รจ Fabrizio Giannini-Diacono

Fabrizio (Assisitente diocesano dell’ Apostolato del Mare) รจ diacono permanente dal 2015, faceva il comandante sulle navi ed ora lo รจ sulla piattaforma petrolifera a Civitavecchia. Cerca di coniugare vita familiare (Moglie una Figlia di 28 anni ed un Angelo in cielo che aveva 7 anni) e di ministero nel migliore dei modi e crede che questo sia uno di quelli per portare la parola di Dio a tutti i fratelli.


Foto di Mirosล‚aw i Joanna Bucholc da Pixabay

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