Rientrati nei ranghi, ovvero essendo ritornati al Vangelo secondo Matteo (siamo nellโanno A), dopo che la scorsa settimana eravamo stati accompagnati dallโevangelista Luca, la Liturgia di questa domenica ci porta al capitolo 5 dello scritto matteano, che semplicisticamente si denomina ยซcapitolo delle Beatitudiniยป, proclamate nel cosiddetto ยซDiscorso della Montagnaยป.
Infatti, ciรฒ che precede la pericope odierna (Mt 5, 1-12) รจ caratterizzato proprio dal glorioso elenco dei nove ยซBeatiยป, coi quali Gesรน insegnava alle folle e ai suoi discepoli.
Il discorso sul ยซsaleยป e sulla ยซluceยป, brano che proclamiamo questโoggi, segue immediatamente tale famosissimo momento, ed รจ esso stesso assai noto e celeberrimo, dato il senso profondo delle poderose immagini presenti.
Il ยซsaleยป e la ยซluceยป si prestano ad esegesi di notevole intensitร e peculiaritร , e, come diciamo oramai continuamente, il loro senso non si esaurirร mai in una univoca via interpretativa: la Parola di Dio infatti รจ viva, e, in quanto tale, รจ sempre nuova, attuale e pulsante.
Tuttavia, come dichiarammo in altre occasioni, quando capita di stare dinanzi ad un brano molto conosciuto, si potrebbe correre il rischio di abbandonarsi alla solita melina omiletica, oppure essere indotti ad esagerare nei ragionamenti, per scovare qualche spunto sensazionale mai udito prima.
Chiedendo la guida dello Spirito Santo, cerchiamo di avvicinarci, col massimo rispetto, al testo evangelico di questa domenica.
Ebbene, a moโ di profeti, due settimane oro sono avevamo giร richiamato la prima parte del Vangelo odierno (Cf. MARE). Si potrebbe, nel presente commento, ampliare il discorso accennato in quella occasione, ma lo scrivente ritiene opportuno intraprendere unโaltra strada: ci bastino solo due brevi cenni di legame nel merito.
1-Due settimane fa, facemmo un breve riferimento al sostantivo ยซmalakรฌaยป (che vale non tanto ยซinfermitร ยป, quanto ยซmollezza/insipidezzaยป Cf. Mt 4, 23).
Oggi troviamo il verbo ยซmorantรจยป (v. 13: ยซma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderร salato?ยป) che significa proprio ยซessere_stolto/insipienteยป.
2-Due settimane fa, parlammo di ยซmareยป e di ยซpontiยป, ed oggi nel verbo greco ยซkatapatรจisthaiยป (v. 13: ยซA nullโaltro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla genteยป) li ritroviamo nuovamente, in quanto la radice del verbo ยซpatรจoยป (ยซcalpestareยป) รจ la stessa del nome greco ยซpรฒntosยป, ovvero ยซmareยป, nonchรฉ del termine latino ยซponsยป, ovvero ยซponteยป.
Basterebbero queste brevi analogie per continuare una lunga e sconfinata trattazione, ma ci basti cosรฌ.
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(Interessante una breve nota estemporanea. Abbiamo appena detto che il verbo ยซpatรจoยป vale ยซcalpestareยป, e abbiamo detto che da questo verbo ยซpatรจoยป deriva il nome ยซpรฒntosยป che significa ยซmareยป: รจ forse ยซcalpestabile il mareยป? [Cf. Mt 14, 25])
Orbene, nellโoccasione odierna, vogliamo porre lโattenzione sul verbo SIETE (vv. 13 e 14: ยซVoi siete il sale [โฆ] Voi siete la luceยป), il quale, a ben riflettere, รจ molto curioso.
Certamente al lettore sarร capitato di ascoltare, dal proprio parroco, una qualche riflessione circa tale verbo, soprattutto in merito al modo adoperato da Gesรน, ovvero lโ ยซindicativoยป (che esprime ยซcertezzaยป). La logica del discorso avrebbe richiesto magari un ยซsiateยป (con lโenfasi ยซauspicanteยป del congiuntivo, oppure con quella ยซesortanteยป dellโimperativo).
Come mai, invece, questa pronunzia in tale maniera?
Le spiegazioni del sacerdote sono (saranno state, o saranno) assolutamente esaustive e soddisfacenti: tuttavia vogliamo, in questa nostra occasione, provare a renderne una nostra, facendoci aiutare, come sempre, dal contesto lessicale e semantico nel quale tale pronuncia avviene.
Nel commento che seguirร , perรฒ, non andremo ad analizzare il lemma in sรฉ, ma tenteremo (chiaramente con immensa insufficienza) di comprendere ยซil perchรฉยป dellโuso del modo indicativo da parte del Signore.
(Sarebbe interessante evidenziare anche come mai il Signore adoperi il tempo ยซpresenteยป: infatti, nel contesto ci sarebbe stato bene anche il futuro: ยซVoi sarete il sale [โฆ] la luceยป.
1-Ebbene, col presente si indica chiaramente il preciso istante attuale e puntuale [es. ยซio scrivoยป];
2-ma รจ rilevante come il presente possa esprimere anche una connotazione futura [es. ยซio scrivoยป comprende un periodo di tempo che indica intenzione per lโimmediato futuro, allโinterno del quale viene collocato il momento in cui si parla];
3-ed รจ pure rilevante come il presente possa indicare anche una azione passata [es. -Dante Alighieri ยซscriveยป nel 1300-].
4-E, come se non bastasse, il presente, in particolari contesti, รจ ยซsenza tempoยป, ovvero assume connotazioni astoriche-atemporali, qualora ci si trovi in presenza di eventi senza validitร spazio-temporale alcuna (es. -Lโitaliano ยซderivaยป dal latino e dal greco-).
Di supporto a tale discorso varrebbe richiamare il concetto di ยซmemorialeยป, ma per oggi ci basti cosรฌ, ben sapendo che nostro Signore Gesรน Cristo รจ il Vivente, ยซColui che รจ, che era e che vieneยป [Ap 1, 4])
Primo punto
Nel capitolo che segue immediatamente la pericope di oggi, Gesรน insegna a pregare (ยซPadre nostro [โฆ] Mt 6, 5-15ยป); ma questa preghiera รจ adattata a noi, non รจ ciรฒ che diceva Lui (Gesรน non puรฒ dire infatti: ยซrimetti a noi i nostri debitiยป Mt 6, 12).
Ebbene, nei versetti odierni, possiamo invece ascoltare quello che il Figlio viveva dentro di sรฉ, nel momento in cui si ritirava in preghiera.
Prima di continuare due precisazioni.
1.La nostra รจ una tra le molteplici interpretazioni possibili, e chissร , potrebbe essere anche fasulla: tuttavia, come del resto ci appartiene da sempre, i nostri spunti sono sempre tratti dal testo in esame, e non dalla fantasia di chi scrive.
2-ร naturale che le letture evangeliche presentate la domenica siano per forza degli estratti, e, in quanto tali, i commenti che fanno da corona a questi, spesso possono risultare limitati o decontestualizzati. Sarebbe sempre utile capire dove una data lettura evangelica sia ยซtopicamenteยป collocata entro il Vangelo di riferimento, poichรฉ lโ ยซambienteยป e lo ยซscenarioยป possono dare coerenza alla pericope tratta, ovvero offrirne maggiori precisazioni e chiarimenti.
In merito a tale puntualizzazione, dunque, รจ interessante notare come la preghiera del ยซPadre nostroยป, nel capitolo 6, sia immediata e prossima proprio al passo evangelico odierno, presente nel capitolo 5.
Secondo punto
Cerchiamo di argomentare quanto indicato al punto precedente.
Ebbene, possiamo dividere il Vangelo odierno in due blocchi, chiamando ยซmomento della tentazioneยป il priomo; chiamando ยซmomento della consolazioneยป il secondo.
Nellโuno possiamo intuire come il demonio tentasse costantemente il Signore Gesรน; nellโaltro possiamo intendere come il Padre aiutasse il Figlio in questa aspra lotta contro il maligno, lotta che certamente il Figlio di Dio viveva costantemente, non essendo per nulla esentato dalle prove fisiche e morali.
Ebbene, nel versetto 13, ovvero la ยซparte del saleยป, in cui possiamo individuare il ยซmomento della tentazioneยป, siamo ad ascoltare come il demonio sussurrasse aspramente nellโanimo di Gesรน (ยซVoi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderร salato? A nullโaltro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla genteยป).
Certo, รจ il Signore che parla e si rivolge alle folle e ai discepoli, ma si puรฒ concretamente percepire come tale proclamazione di Gesรน, sia frutto di una esperienza vissuta da Lui in prima persona.
Proviamo ad analizzare.
1-Innanzitutto, il verbo ยซgettatoยป.
Il greco adoperato รจ ยซblethรจnยป, e deriva dal verbo ยซbร lloยป (ยซgettare/scagliareยป).
Ebbene, il nome ยซdiavoloยป deriva proprio da ยซdiร _bร lloยป, ovvero ยซmettersi_in_mezzo/dividereยป, ma anche ยซaccusare/calunniare/ingannareยป.
Ecco perchรฉ possiamo considerare tale versetto come il sussurrรฌo del maligno: esso รจ presente precisamente col suo nome proprio, e lo fa col suo solito modo: impercettibile e subdolo, camuffato nelle pieghe di un banalissimo verbo.
2-In secondo luogo, il verbo ยซcalpestatoยป.
2a-In greco, lo abbiamo giร menzionato sopra, รจ ยซkatapatรจisthaiยป.
Propriamente significa ยซ(katร ) giรน (patรจo) calcare_coi_piediยป.
La radice di questo verbo esprime il concetto di ยซsentiero/passaggioยป, e nella lingua latina lo ritroviamo nel verbo ยซpร teoยป (cambia giusto lโaccento nella pronuncia), il quale significa ยซessere_accessibileยป.
Ma il latino ci porta ancora piรน in lร .
Da ยซpร teoยป, infatti, deriva il sostantivo ยซpatibulumยป che tecnicamente era la ยซspranga_per_chiudere_la_portaยป, ma nelle vicende della Passione di Gesรน rappresenta la trave orizzontale che Egli caricรฒ sulle sue spalle lungo la cosiddetta ยซdeductioยป (ยซVia Crucisยป โ Cf. ECCO. Molto interessante come ยซpatibulumยป indicasse anche il ยซpalo_forcuto_per_sostenere_la_viteยป [รจ chiaramente esplicito vederci la Croce che tiene inchiodata a sรจ la Vite. Cf. Gv 15, 1.5]).
Ecco cosa continuamente mormorasse nellโanimo di Gesรน il demonio: la Croce! In ogni momento; in ogni istante!
2b-Il verbo greco ยซpatรจoยป, tuttavia, รจ la radice del sostantivo ยซpร tosยป che in primo luogo significa ยซstrada_battuta/calpestamentoยป, ma arriva anche a significare ยซresiduo/escrementoยป.
Quante volte il demonio avrร sussurrato a Gesรน cosa lo avrebbe aspettato a Gerusalemme; e quante volte esso avrร ricordato al Signore in che modo gli uomini, di lรฌ a breve, ma anche e soprattutto nei tempi futuri (noi!), nonostante il suo sacrificio, lo avrebbero considerato e chiamato: ยซVale la pena andare a Gerusalemme? A che vale farsi inchiodare sulla Croce?ยป.
Ebbene, ritornando al versetto odierno (ยซVoi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderร salato? A nullโaltro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla genteยป), da quel minimo che abbiamo detto e tentato di intuire, ecco come poteva essere il mormorรฌo del maligno nellโanimo di Gesรน: ยซCerto, tu sei il Figlio di Dio, il Sale, ma siccome sarai gettato via e calpestato dalla gente, crocifisso tanto a Gerusalemme quanto nei tempi futuri, a nulla serve la tua missione. Altro che il Sale: sei sale senza sapore; sei sale che non offre alcun sapore; sei residuo agli uominiยป.
Terzo punto
Dinanzi a queste continue e costanti atrocitร interiori, perรฒ, ecco la presenza costante e continua del Padre; ecco il ยซmomento della consolazioneยป che Gesรน cercava ed incontrava nelle sue preghiere.
Tutta la seconda parte della pericope, ovvero la ยซparte della luceยป, รจ la voce del Padre che soccorre il Figlio dinanzi al mormorare viscido del maligno (ยซVoi siete la luce del mondo; non puรฒ restare nascosta una cittร che sta sopra un monte, nรฉ si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e cosรฌ fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Cosรฌ risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perchรฉ vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che รจ nei cieliยป).
1-Innazitutto, la presenza del Padre รจ chiaramente esplicita (mentre il nome del demonio si cela subdolo, come abbiamo visto, nelle pieghe di un verbo).
2-In secondo luogo, partiamo dalla frase ยซnon puรฒ restare nascosta una cittร che sta sopra un monteยป.
Non รจ forse Gerusalemme la ยซcittร che sta sopra un monteยป per antonomasia?
Ecco, allora, la voce del Padre, che invita il Figlio a non temere, poichรฉ quello che avverrร a Gerusalemme non resterร nascosto, non sarร vano, bensรฌ diverrร gloria per lโeternitร .
Ma il Padre รจ molto preciso, poichรฉ offre al Figlio la certezza che ciรฒ che avverrร in questa cittร non sarร la fine e la morte, ma la vita.
Infatti, nella frase in questione, il riferimento alla Risurrezione รจ poderoso e concreto, e sta proprio in una parola. Lโespressione ยซche staยป, in greco รจ ยซkeimรจneยป che va tradotta con ยซposta/che_giaceยป; ed รจ lo stesso verbo che si trova in Mt 28, 6: ยซNon รจ qui. ร risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto (ยซรจkeitoยป)ยป.
Ecco la voce del Padre, che ricorda al Figlio che Lui sarร la ยซNuova Gerusalemmeยป, che non resterร giacente, poichรฉ starร in alto, nella gloria della Risurrezione.
3-In terzo luogo, il richiamo continuo alla ยซluceยป (ยซfรฒsยป) รจ chiaramente annuncio di Risurrezione.
Il termine greco adoperato in tale occasione (ยซfรฒsยป appunto) รจ lo stesso presente in Mt 28, 1: ยซDopo il sabato, allโalba (ยซepifoskoรนseยป) del primo giorno della settimana, Maria di Mร gdala e lโaltra Maria andarono a visitare la tombaยป (a tal proposito รจ interessante come gli studi scientifici siano arrivati a dimostrare che lโimmagine dellโ ยซUomo della Sindoneยป potrebbe essere frutto di una poderosa luce, sorta ed esplosa dal Crocifisso involto nel lino, morto e giacente).
Ecco quindi la voce del Padre: ยซFiglio, tu sei la Luce: ma poichรฉ sei la Luce, รจ necessario il tuo innalzamento sul Candelabro (Croce), affinchรฉ il mondo (casa) possa illuminarsi. Ma, poichรฉ sei la Luce, non giacerai sotto il moggio (Sepolcro), bensรฌ sarai splendore (e, in quanto Sale, sapore) di Risurrezione davanti a tutti gli uominiยป.
(Una piccola nota: ยซsaleยป e ยซluceยป non sono concetti distanti, ma tendono a rappresentare la stessa cosa. ร interessante notare, infatti, come il nome greco ยซfรฒsยป non solo significhi ยซluceยป, ma vale anche ยซuomo_valorosoยป nonchรฉ ยซla_donnaยป [dove lโarticolo determinativo equivale a porre enfasi come ad intendere propriamente ยซvalorosaยป]. E chi รจ lโ ยซuomo valorosoยป, ovvero ยซla[valorosa]_donnaยป, se non un ยซuomo salatoยป, ovvero una ยซdonna salataยป? Cf. MARE: ยซVenite dietro a me, vi farรฒ pescatori (salatori) di uominiยป [Mt 4, 19])
Proseguire oltre non รจ gradito, perchรฉ il rischio di straripare in letture esagerate รจ sempre dietro lโangolo.
Resta solo da chiarire un fatto.
Ma che cโentra in questa pericope la preghiera intima di Gesรน, se in realtร Egli stava insegnando alle folle e ai discepoli?
Possiamo rispondere affermando che, come il Signore stesso sperimentava lโangoscia della tentazione, ma allo stesso tempo viveva la presenza sicura del Padre, cosรฌ Egli voleva rassicurare e promettere alle folle e ai discepoli la sua protezione: ยซ(Come non temo io, cosรฌ voi) non temete di andare in croce per causa mia, perchรฉ ad essere insipido non รจ colui che viene calpestato a motivo del mio Nome, bensรฌ chi sceglie, nella sua libertร , di gettarsi via da me; chi sceglie, nella sua libertร , di darsi luce da sรฉ, seppellendosi sotto il moggio del proprio โioโยป.
Il Signore non fa nulla di strano, ma fa quello che facciamo tutti noi. Quante volte capita, infatti, che quando interveniamo, non lo facciamo genericamente, ma raccontiamo precisamente la nostra esperienza e quello che viviamo?
Orbene, ecco, infine, una nostra lettura circa lโuso dellโindicativo del verbo ยซsieteยป.
1-In primo luogo, usando tale modo verbale, che รจ il modo che esprime ยซcertezzaยป, il Signore pone lโenfasi sul dato certo che รจ solo lโuomo, nella sua piena libertร , arbitro della propria vita: infatti, come รจ certo che ciascuno di noi รจ sale della terra e luce del mondo (non รจ nรฉ auspicio nรฉ esortazione: รจ certezza!), รจ altrettanto certo che con la nostra libertร possiamo scegliere di diventare insipidi o bui; e come รจ certo che il sale e la luce del Signore sono diversi da quelli del mondo, รจ altrettanto certo che essere calpestati ed oscurati dal mondo, non significa essere insipidi e bui per Dio.
Tuttavia non รจ facile, e la nostra scelta libera di stare col Signore non รจ una poetica infatuazione: essere sale della terra significa accettare di caricarsi del ยซpatibulumยป (ยซcalpestato dalla genteยป); essere luce del mondo significa dover andare sul ยซCandelabroยป. Ma chi sceglie il ยซmoggioยป (il conforto dei piaceri del mondo, ovvero ยซio, luce a me stessoยป), sceglierร il sepolcro per lโeternitร .
2-In secondo luogo, dato che in questi versetti abbiamo potuto intuire Gesรน, il Sale e la Luce, che racconta di sรฉ, altro modo non avrebbe potuto usare se non lโ ยซindicativoยป, in quanto, come ci รจ giร capitato in passato di accennare (Cf. PERDONO) il Padre รจ lโAmore coniugato allโinfinito (ยซAmareยป); Lo Spirito รจ lโAmore coniugato al gerundio (ยซAmandoยป); il Figlio e lโAmore coniugato allโindicativo (ยซAmoยป).

Letture della Domenica
V Domenica del Tempo Ordinario โ ANNO A
Colore liturgico: VERDE
Prima Lettura
La tua luce sorgerร come l’aurora
Dal libro del profeta Isaรฌa
Is 58, 7-10
Cosรฌ dice il Signore:
ยซNon consiste forse [il digiuno che voglio]
nel dividere il pane con lโaffamato,
nellโintrodurre in casa i miseri, senza tetto,
nel vestire uno che vedi nudo,
senza trascurare i tuoi parenti?
Allora la tua luce sorgerร come lโaurora,
la tua ferita si rimarginerร presto.
Davanti a te camminerร la tua giustizia,
la gloria del Signore ti seguirร .
Allora invocherai e il Signore ti risponderร ,
implorerai aiuto ed egli dirร : โEccomi!โ.
Se toglierai di mezzo a te lโoppressione,
il puntare il dito e il parlare empio,
se aprirai il tuo cuore allโaffamato,
se sazierai lโafflitto di cuore,
allora brillerร fra le tenebre la tua luce,
la tua tenebra sarร come il meriggioยป.
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Sal 111 (112)
R. Il giusto risplende come luce
Spunta nelle tenebre, luce per gli uomini retti:
misericordioso, pietoso e giusto.
Felice lโuomo pietoso che dร in prestito,
amministra i suoi beni con giustizia. R.
Egli non vacillerร in eterno:
eterno sarร il ricordo del giusto.
Cattive notizie non avrร da temere,
saldo รจ il suo cuore, confida nel Signore. R.
Sicuro รจ il suo cuore, non teme,
egli dona largamente ai poveri,
la sua giustizia rimane per sempre,
la sua fronte sโinnalza nella gloria. R.
Seconda Lettura
Vi ho annunciato il mistero di Cristo crocifisso.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corรฌnzi
1 Cor 2,1-5
Io, fratelli, quando venni tra voi, non mi presentai ad annunciarvi il mistero di Dio con lโeccellenza della parola o della sapienza. Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesรน Cristo, e Cristo crocifisso.
Mi presentai a voi nella debolezza e con molto timore e trepidazione. La mia parola e la mia predicazione non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perchรฉ la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio.
Parola di Dio
Vangelo
Voi siete la luce del mondo.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5, 13-16
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:
ยซVoi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderร salato? A nullโaltro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.
Voi siete la luce del mondo; non puรฒ restare nascosta una cittร che sta sopra un monte, nรฉ si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e cosรฌ fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Cosรฌ risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perchรฉ vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che รจ nei cieliยป.
Parola del Signore
