Fabio Quadrini – Commento al Vangelo di domenica 5 Luglio 2020

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Meditando sul Vangelo della settimana scorsa, abbiamo fatto cenno, tra le varie riflessioni, al ยซchiasmoยป.
Molto curioso come anche il brano matteano di questa domenica ci offra lโ€™occasione di scoprire unโ€™altra figura retorica: lo ยซzeugmaยป.
Questo termine, cosรฌ oscuro alle nostre orecchie, in realtร  ci appartiene frequentemente, ovvero lo usiamo quasi continuamente.

Usualmente lโ€™esempio di scuola che viene fornito per spiegare lo ยซzeugmaยป รจ il versetto di Dante: ยซparlar e lagrimar vedrai insiemeยป (Inferno XXXIII, 9).
Il verbo ยซvedraiยป รจ chiaramente congruo a ยซlagrimarยป; ma non รจ coerente con ยซparlarยป, circa il quale si dovrebbe usare, o sottendere, il verbo ยซascoltare/sentireยป.
Ma se questo esempio non bastasse a chiarire le idee su cosa sia lo ยซzeugmaยป, si pensi alle espressioni comuni che costantemente usiamo, come ad esempio: ยซIo vado a destra; tu a sinistraยป, oppure ยซmangiare pane e acquaยป.
I verbi ยซvadoยป e ยซmangiareยป reggono (coerentemente) tanto il primo membro dellโ€™espressione, quanto (con estrema incongruenza) il secondo, per il quale si dovrebbe, invece, usare unโ€™altra coniugazione, cioรจ ยซvai (a sinistra)ยป, o addirittura un altro verbo, ovvero ยซbere (acqua)ยป.

Orbene lo ยซzeugmaยป รจ figura retorica che consiste nel far dipendere da un solo termine due o piรน concetti, di cui uno solo รจ appropriato, creando una formale ยซstonaturaยป e ยซasimmetriaยป logico-sensoriale, che perรฒ scuote e conferisce vigoria alla sostanza dellโ€™espressione.
Lo scopo dello zeugma, ovvero il suo utilizzo, quindi, รจ quello di ottenere effetti di particolare concentrazione espressiva, ovvero di trasmettere contenuti che si riescono pienamente a vivere e partecipare particolarmente attraverso lโ€™impatto emotivo, il vigore del quale non riesce a rendersi con lineari elaborazioni linguistiche. โ€“ Bene inteso: ยซemotivitร ยป non significa ยซirrealtร ยป.

Data questa premessa, eccoci, quindi, allโ€™estratto evangelico che la Liturgia ci offre questa domenica.
Concentriamoci sugli ultimi 3 versetti.

1 โ€“ ยซVenite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darรฒ ristoroยป (Mt 11, 28).
Riflettiamo, ora, tenendo a modello lo ยซzeugmaยป.
Se sono ยซstanco e oppressoยป, come posso ยซandareยป? Il ยซmuoversiยป, infatti, รจ coerente, ovvero conseguente, casomai allo status di ยซristoroยป, non a quello della fatica e della fiacchezza.
E andando al greco originale, รจ rilevante anche unโ€™altra meditazione ยซzeugmaticaยป.
Letteralmente il versetto andrebbe cosรฌ reso: ยซOrsรน verso me tutti gli accasciati a terra e gli appesantiti da carichi e io vi metterรฒ in quiete sollevandovi in alto (anapaรบso)ยป.
Pensiamoci bene: ma non cโ€™รจ forte stonatura di senso? Infatti: non รจ forse vero che ยซstare in quieteยป รจ consono semmai con il ยซgiacere a terraยป, e non con il ยซsollevarsi in altoยป?

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2 โ€“ ยซPrendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vitaยป (Mt 11, 29).
Sulla stessa scia del punto precedente, anche tale versetto ci fa meditare: difatti, ยซgiogo sulle spalleยป รจ coerente casomai con ยซmite umiltร ยป, ma non รจ relazionabile con ยซristoro di vitaยป.
E anche qui il greco originale rafforza lโ€™incongruenza. Traduciamo letteralmente: ยซAfferrate il gioco mio su voi e imparate da me perchรฉ io sono amico amoroso (praว˜s) e dal cuore basso fino a terra e troverete quiete sollevando in alto le vostre viteยป.
Ebbene: ยซamico amorosoยป รจ coerente semmai con il ยซtrovare quieteยป; ma quando mai un amico che ยซaggiogaยป puรฒ dirsi ยซamorosoยป?

3 โ€“ ยซIl mio giogo infatti รจ dolce e il mio peso leggeroยป (Mt 11, 30).
In questo versetto, infine, lโ€™incongruenza รจ immane e chiaramente manifesta.giogo_cireneo_via_ crucis_deductio
Ma non รจ forse vero che la Croce, che รจ la bassezza piรน infima, al tempo stesso consiste in unโ€™elevazione da terra? Non รจ forse vero che il Signore, che รจ eterno, ha eletto quale trono propriamente quella Croce in cui conobbe la morte? (Cf. Gv 8, 28; 12, 32).

Ebbene, quante volte ci capita di trovare difficoltร  nellโ€™approcciarci a Gesรน Cristo. Quante volte le parole del Signore sono amare alle nostre orecchie, e la sua vita sembra tutta unโ€™incoerenza: ma รจ Dio o รจ uomo? Ma se รจ Dio-Amore, perchรฉ non mi dร  ristoro automaticamente, dato che Egli vede che soffro? Ma se รจ Dio, come fa a non capire che il giogo non รจ un sollievo, nรฉ una faccenda dolce, nรฉ una leggerezza?

Ecco, la nostra fede รจ un continuo ยซzeugmaยป; ma la nostra fede ha necessitร  di questa continua ยซincongruenzaยป.
Infatti, se non ci fosse ยซincongruenzaยป, a cosa varrebbe la nostra fiducia nel Signore? Se non ci fosse ยซzeugmaยป, a che varrebbe la nostra condizione di esseri liberi?

Inoltre, la fede in Gesรน Cristo, vero Dio e vero uomo, รจ esperienza che, oltre ad essere raccontata, va partecipata nel suo mistero: ed รจ per questo che non sono sufficienti le logiche dei ยซmaestriยป a trasmetterla, mentre puรฒ bastare il gesto, lo sguardo, persino il silenzio di un ยซtestimoneยป: atti, questi ultimi, logicamente inesprimibili e incomprensibili, ma estremamente efficaci e debordanti.

La fede, infine, รจ un dono, il quale va chiesto superando, finanche sfidando, le raziocinanti incongruenze; va domandato al Signore, abbandonandosi a Gesรน Cristo, lo ยซZeugmaยป che morendo ci ha donato la vita eterna; Colui che, accogliendo compiutamente il fardello dello zugรณs (termine greco per ยซgiogoยป: zugรณs da cui lโ€™italiano ยซzeugmaยป), non disdegna di farsi paio con noi, non rifiuta di aggiogarsi continuamente accanto a noi, affinchรฉ il nostro Golgota sia ยซleggeroยป. Ma non perchรฉ Egli ce lo spiana; bensรฌ perchรฉ Gesรน Cristo ha vinto il Golgota solo e soltanto accogliendo il giogo; ha reso ยซdolceยป il gusto della morte, consegnando il suo spirito nelle mani ยซzeugmaticheยป del Padre, incongruenti per la ragione, ma logiche per la Salvezza: mani che hanno scritto tanto la prima parte del salmo (ยซDio mio, Dio mio, perchรฉ mi hai abbandonato?ยป โ€“ Cf. Sal 22, 2-22), quantโ€™anche quella compiuta: ยซTu mi hai risposto!ยป (Sal 22, 22-32).

Fonte

Per gentile concessione di Fabio Quadrini che cura, insieme a sua moglie, anche la rubrica ALLA SCOPERTA DELLA SINDONE: https://unaminoranzacreativa.wordpress.com/category/sindone/


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