Fabio Quadrini – Commento al Vangelo di domenica 12 Gennaio 2020

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Oramai ripresa per tutti, dopo le festivitร  natalizie, la consueta routine, si torna, piene le pance, tra i colleghi di lavoro.
Il vanto maggiore che si esibisce al cospetto di questi ultimi, รจ mostrare chi maggiormente abbia aumentato la circonferenza del proprio ventre, poichรฉ piรน lungo รจ il giro di fettuccia, migliore รจ il tempo che si รจ vissuto.
Cosโ€™altro รจ, infatti, il Natale, se non sinonimo di abbuffate?
E, assieme allโ€™ โ€œinfiata epaโ€, corre parallelo il ritorno allo svuotamento delle chiese: ci si รจ entrati anche troppo in questi giorni!
Lโ€™antipatia di questo incipit รจ palese, ma di dolci ne abbiamo mangiati tutti a sufficienza, tanto da riuscire a tollerare appena un poโ€™ di amaro.

Il Paraclito guidi la riflessione dello scrivente e la meditazione del lettore.

Ebbene, manifestato Gesรน al mondo, questโ€™oggi la Liturgia ci fa considerare una ulteriore Epifania, ovvero quella della Santissima Trinitร : la presenza contemporanea del Padre Figlio e Spirito Santo anima la pericope odierna, la quale segna lโ€™inizio di quel definitivo compimento che si realizzerร , passando per la Croce, con la Risurrezione.
La presenza del Battista, inoltre, sta a rappresentare il legame con lโ€™Antico Testamento (cfr. Mt 11, 13) e, al contempo, il passaggio alla Nuova, ovvero Compiuta e Completa, Alleanza, della quale egli rappresenta โ€œquellโ€™Elia che deve venireโ€ (Mt 11, 14).
Trovare spunti di commento รจ assai facile (si intenda โ€œabbondanteโ€) questโ€™oggi, data la poderosa portata del brano in questione, teologicamente e spiritualmente possente, ma allo stesso tempo estrapolare una parola che sia in grado di veicolare particolari percorsi filologici รจ complicato, poichรฉ il testo, sia esso italiano (traduzione) o greco (originale), รจ relativamente semplice e lineare (anche se da tempo, ormai, abbiamo capito che accanto ai significati immediati e certamente validi, sorgono sempre notevoli e reconditi concetti, che richiedono un accompagnamento di mediazione e di attenta esegesi).
Adeguandoci a questa sottolineata โ€œsemplicitร โ€, evitiamo orbene di scegliere le parti โ€œnobiliโ€ del discorso (ovvero sostantivi e verbi), e cimentiamoci su un comunissimo avverbio: ORA.
Nella traduzione che leggiamo o che ascoltiamo, siamo dinanzi a ยซLascia fare per oraยป (v. 15), ma il greco originale รจ โ€œร rtiโ€, ovvero unicamente โ€œoraโ€.

Primo punto
Il termine โ€œร rtiโ€ รจ certamente traducibile con โ€œoraโ€, ma esso rappresenta una semplificazione, o una evoluzione, di quanto รจ nel suo profondo contenuto.
Ebbene, la traduzione rigorosa di โ€œร rtiโ€ รจ quella dellโ€™avverbio โ€œprecisamenteโ€ oppure โ€œappuntoโ€.
A partire da questo senso originario, โ€œร rtiโ€ viene adoperato con idea di tempo; ma รจ risaputo che il tempo รจ, da noi uomini, ripartito in tre ambiti: passato, presente, futuro.
E lo stesso si applica allโ€™avverbio in questione.
Con idea di tempo, ad accezione presente, โ€œร rtiโ€ si traduce con โ€œadessoโ€; ad accezione passata vale โ€œpoco_faโ€; ad accezione futura intende โ€œtra_breveโ€.
Molto interessante come questo semplice โ€œoraโ€ sia tripartito come il Soggetto Trinitario che รจ oggi protagonista; ed รจ degno di riflessione il fatto di come il tempo sia solamente una nostra categoria umana, poichรฉ per il Signore non vโ€™รจ nรฉ presente, nรฉ passato, nรฉ futuro, ma รจ tutto un โ€œoraโ€.
Su questa scia possiamo provare ad intendere la pronunzia che viene dalla bocca di Gesรน: ยซLascia fare per_ora (sempre), perchรฉ conviene che adempiamo ogni giustiziaยป (v. 15); e su questa scia possiamo giungere ad avvicinarci al forte messaggio che proviene dallโ€™atteggiamento di Giovanni: ยซAllora egli (Giovanni) lo (a Gesรน) lasciรฒ fare (sottinteso โ€œoraโ€)ยป (v. 15).

Secondo punto
Lโ€™avverbio โ€œร rtiโ€ viene dalla radice โ€œarโ€, la quale esprime il โ€œpassaggio da un pensiero ad un altroโ€, ed anche qui siamo al cospetto di una tripartizione.
1-La radice โ€œarโ€ puรฒ denotare una semplice transizione di significato, e quindi puรฒ valere โ€œallora/quindi/pertantoโ€. In buona sostanza, tale prima sfaccettatura indica una certa ricapitolazione di quanto รจ stato detto in precedenza, oppure un richiamare lโ€™attenzione a cose dette prima, ovvero altrimenti note.
2-Ancora la radice โ€œarโ€ puรฒ denotare una conseguenza, ovvero indicare quello che deriva, o che si deduce, da quanto รจ stato giร  espresso o alluso, e quindi vale anche โ€œperciรฒ/cosรฌ/dunqueโ€.
3-In terzo luogo, la radice โ€œarโ€ arriva ad esprimere una vera e propria spiegazione di quanto รจ stato detto in precedenza, e quindi vale โ€œpoichรฉ/cioรจ/vale_a_direโ€.
I tre aspetti appena citati sono chiaramente in connessione diretta col primo punto: quando si โ€œprecisaโ€ (ร rti) una cosa, รจ naturalmente una โ€œtransizioneโ€, ma anche una โ€œconseguenzaโ€, ma anche una โ€œspiegazioneโ€ da un concetto ad un altro (ar)
Arrivando anche per tale secondo punto ad una nota di meditazione, questo ci conduce ancora ad โ€œintus_legereโ€ la pericope odierna: la Trinitร  รจ non solo esplicita e manifesta nel brano di oggi, ma, come possiamo vedere, รจ celata ed insita in esso, alla stregua di come vengono adoperati, nei tempi nostri massimamente, ma comunque da sempre, i messaggi subliminali: crede lโ€™uomo di essere lโ€™inventore di tutto; in realtร  non fa altro che limitarsi a scoprire quello che Dio gli ha posto accanto, comprese le strategie di comunicazione!
Ma ancora: tra le varie valutazioni a cui il secondo punto in questione puรฒ portarci, piace allo scrivente evidenziarne unโ€™altra: il Signore Gesรน รจ la transizione (il Quindi) tra lโ€™Antica e la Nuova Alleanza; Egli รจ la conseguenza (il Perciรฒ) del Patto, mai dimenticato ed ora adempiuto, stabilito da Dio; Egli รจ la spiegazione (il Cioรจ) della Promessa pronunciata dal Signore (cfr. Mt 5, 17: ยซNon pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimentoยป).

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Terzo punto
Lโ€™avverbio โ€œร rtiโ€, oltre che da โ€œarโ€, ha anche radice dal verbo greco โ€œararรฌscoโ€, che significa โ€œadattare/accomodareโ€, ed anche โ€œprovvedere/equipaggiareโ€.
La connessione di senso con in due punti sopra esposti non รจ difficile da raggiungere, ma ciรฒ che ci interessa รจ dove questo verbo puรฒ condurci.
Il Signore Gesรน, Egli che รจ Dio (cfr. Fil 2, 6: ยซpur essendo di natura divina, non considerรฒ un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dioยป) non si รจ forse โ€œadattatoโ€, facendo aderire Dio alla nostra condizione umana (cfr. Eb 4, 15: ยซessendo stato lui stesso provato in ogni cosa, a somiglianza di noi, escluso il peccatoยป)? Non ci ha forse โ€œaccomodatoโ€, emendando la condizione umana (cfr. Fil 2, 5: ยซAbbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesรนยป)? Non ci ha reso โ€œprovvistiโ€, fin da ora, del dono della Risurrezione (cfr. Col 3, 1: ยซSe dunque siete risorti con Cristoยป)?
Possiamo sintetizzare tutti ciรฒ, facendoci aiutare da un termine latino che deriva direttamente da โ€œararรฌscoโ€, ovvero โ€œartusโ€ (da cui lโ€™italiano โ€œarto/articolazioneโ€): esso significa propriamente โ€œgiunturaโ€. Non รจ il Signore Gesรน, Egli che รจ Dio, la โ€œcongiunzioneโ€ che ha mediato Dio con lโ€™uomo (cfr. Gv 12, 44-45: ยซChi crede in me, non crede in me, ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandatoยป; cfr. Gv 14, 9 ยซChi ha visto me ha visto il Padreยป)?
Anche qui trapela la Trinitร , poichรฉ per farsi โ€œgiunturaโ€ tra il Dio(Padre) e gli uomini, Dio(Figlio) si รจ fatto carne per opera di Dio(Spirito Santo).

lago_di_galilea_e_qasr_el_yahud_battesimo
Lago di Galilea โ€“ Qasr el Yahud (luogo dove si ricorda il battesimo di Gesรน)

Quarto punto
Dalla radice โ€œarโ€, quindi in piena sintonia con โ€œararรฌskoโ€ a โ€œร rtiโ€, รจ il verbo โ€œarรจskoโ€.
Esso significa โ€œsoddisfare/piacere/gradireโ€, ma significa anche โ€œcompiacereโ€.
Perchรฉ, pur se tutti e quattro questi significati posso essere adoperati come sinonimi, lo scrivente ha scelto di indicarne tre separatamente da uno?
La risposta รจ semplice: il concetto di โ€œcompiacimentoโ€ non รจ un โ€œsoddisfare/piacere/gradireโ€ unilaterale, ma bilaterale, ovvero reciproco.
Capiamoci: io posso dare soddisfazione a qualcuno; posso far piacere a qualcuno; posso recare gradimento a qualcuno, ma posso fare tutto ciรฒ senza esserne com_piaciuto, ovvero, per dirla banalmente, controvoglia, senza che ci sia la mia soddisfazione, il mio piacere, il mio gradimento.
Esiste, invece, un โ€œsoddisfare/piacere/gradireโ€ che non รจ unilaterale, ma bilaterale, ovvero posso dare soddisfazione a qualcuno; posso far piacere a qualcuno; posso recare gradimento a qualcuno, essendone com_piaciuto, ovvero, con la mia soddisfazione, con il mio piacere, con il mio gradimento.
Ebbene, il verbo โ€œarรจskoโ€ esprime questa seconda accezione, ovvero non un mero ed unilaterale โ€œsoddisfare/piacere/gradireโ€, ma un โ€œsoddisfare/piacere/gradireโ€ bilaterale, quindi โ€œcompiacimentoโ€.
E tutto ciรฒ รจ espresso chiaramente nella pericope odierna: il Padre, per mezzo dello Spirito, proclama il suo โ€œcom_piacimentoโ€ nei confronti del Figlio (v. 17, sottinteso โ€œil quale Figlio lo ha soddisfatto); il Figlio con quellโ€™ โ€œoraโ€ (v. 15) esprime intimamente il suo โ€œcom_piacimentoโ€ nei confronti del Padre (sottinteso โ€œil quale Padre gli ha arrecato soddisfazioneโ€).
Anche tale punto esprime chiaramente lโ€™aspetto trinitario protagonista del passo matteano: il Padre che si compiace del Figlio e il Figlio che si compiace del Padre sono uniti dal Compiacimento (lo Spirito).

(Si intenda allo stesso modo, ovvero con โ€œcompiacimentoโ€, un altro passo evangelico presente in Lc 2, 14: ยซGloria a Dio nel piรน alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama [โ€œdel compiacimentoโ€]ยป)

Quinto punto
Giunti a conclusione, siamo costretti, dallโ€™attualitร , a rendere un altro spunto.
Da tutte le parole da cui abbiamo preso sin ora spunto, derivano anche altri due termini: lโ€™aggettivo greco โ€œarรจionโ€, che significa โ€œsuperiore/piรน_forteโ€, e il sostantivo latino โ€œarmaโ€, del quale non occorre esplicitare alcuna traduzione.
Esprimere la solita misticanza di buonismo, emotivitร  e morale non appartiene allo scrivente, e ciascun lettore puรฒ benissimo provvedere da sรฉ.
Andiamo alla pericope che ci viene offerta oggi, e lasciamo che anche per questa ultima riflessione sia essa a parlare.
In che modo il Signore Gesรน ha espresso la sua โ€œsuperioritร โ€?
Egli si รจ โ€œabbassatoโ€!
Ma non รจ solo la classica risposta da catechismo.
Questo abbassamento รจ espresso nel testo, sia in maniera esplicita che implicita. Diamo solo breve cenno, lasciando che il lettore sia libero di meditare cosรฌ come lo Spirito gli suggerirร :
1-Gesรน dalla Galilea ยซvenne al Giordanoยป: il nome โ€œGiordanoโ€ deriva dalla radice ebraica โ€œyrdโ€, ovvero dal verbo ebraico โ€œyaradโ€ che significa precisamente โ€œdiscendereโ€
2-la valle del Giordano, che giunge sino al Mar Morto, รจ il punto piรน basso della terra
3-Gesรน vuole ยซfarsi battezzareยป (v. 13) e sarร  ยซbattezzatoยป (v. 16): questo verbo in greco รจ โ€œbร ptoโ€ che significa precisamente โ€œimmergereโ€, ovvero โ€œmettere_sottoโ€
4-Gesรน vuol farsi battezzare ยซda luiยป (v. 13, ovvero โ€œda Giovanniโ€): questo โ€œda luiโ€ in greco รจ โ€œupโ€™autoรนโ€ che precisamente significa โ€œsotto luiโ€
Ecco, dunque, lโ€™ โ€œarmaโ€ con cui รจ equipaggiato nostro Signore Gesรน Cristo, Egli che รจ Dio, ovvero il โ€œPiรน_Forteโ€: lโ€™abbassamento; lo svuotamento (cfr. Fil 2, 7: ยซekรจnosenยป).
รˆ la stessa dellโ€™uomo?

Fonte

Per gentile concessione di Fabio Quadrini che cura, insieme a sua moglie, anche la rubrica ALLA SCOPERTA DELLA SINDONE: https://unaminoranzacreativa.wordpress.com/category/sindone/


Letture della Domenica
BATTESIMO DEL SIGNORE โ€“ ANNO A โ€“ Festa
Colore liturgico: BIANCO

Prima Lettura

Ecco il mio servo di cui mi compiaccio.

Dal libro del profeta Isaรฌa
Is 42,1-4.6-7

Cosรฌ dice il Signore:
ยซEcco il mio servo che io sostengo,
il mio eletto di cui mi compiaccio.
Ho posto il mio spirito su di lui;
egli porterร  il diritto alle nazioni.

Non griderร  nรฉ alzerร  il tono,
non farร  udire in piazza la sua voce,
non spezzerร  una canna incrinata,
non spegnerร  uno stoppino dalla fiamma smorta;
proclamerร  il diritto con veritร .

Non verrร  meno e non si abbatterร ,
finchรฉ non avrร  stabilito il diritto sulla terra,
e le isole attendono il suo insegnamento.

Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia
e ti ho preso per mano;
ti ho formato e ti ho stabilito
come alleanza del popolo
e luce delle nazioni,
perchรฉ tu apra gli occhi ai ciechi
e faccia uscire dal carcere i prigionieri,
dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebreยป.

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Sal 28 (29)
R. Il Signore benedirร  il suo popolo con la pace.

Date al Signore, figli di Dio,
date al Signore gloria e potenza.
Date al Signore la gloria del suo nome,
prostratevi al Signore nel suo atrio santo. R.

La voce del Signore รจ sopra le acque,
il Signore sulle grandi acque.
La voce del Signore รจ forza,
la voce del Signore รจ potenza. R.

Tuona il Dio della gloria,
nel suo tempio tutti dicono: ยซGloria!ยป.
Il Signore รจ seduto sullโ€™oceano del cielo,
il Signore siede re per sempre. R.

Seconda Lettura

Vita familiare cristiana secondo il comandamento dell’amore.

Dagli Atti degli Apostoli
At 10,34-38

In quei giorni, Pietro prese la parola e disse: ยซIn veritร  sto rendendomi conto che Dio non fa preferenza di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga.ย 

Questa รจ la Parola che egli ha inviato ai figli dโ€™Israele, annunciando la pace per mezzo di Gesรน Cristo: questi รจ il Signore di tutti.

Voi sapete ciรฒ che รจ accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioรจ come Dio consacrรฒ in Spirito Santo e potenza Gesรน di Nร zaret, il quale passรฒ beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perchรฉ Dio era con luiยป.

Parola di Dio

Vangelo

Appena battezzato, Gesรน vide lo Spirito di Dio venire su di lui.

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 3,13-17

In quel tempo, Gesรน dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui.

Giovanni perรฒ voleva impedirglielo, dicendo: ยซSono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?ยป. Ma Gesรน gli rispose: ยซLascia fare per ora, perchรฉ conviene che adempiamo ogni giustiziaยป. Allora egli lo lasciรฒ fare.

Appena battezzato, Gesรน uscรฌ dallโ€™acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: ยซQuesti รจ il Figlio mio, lโ€™amato: in lui ho posto il mio compiacimentoยป.

Parola del Signore

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