don Vincenzo Marinelli – Commento al Vangelo del 3 Ottobre 2021

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“L’uomo non divida quello che Dio ha congiunto”

Il discorso di Gesù sul matrimonio è lapidario. Dopo il matrimonio sacramentale o fuori di esso, qualunque altra unione è adulterio. Per i discepoli, abituati alla legge di Mosè e all’usanza dell’atto di ripudio, quel richiamo al progetto originario di Dio sull’uomo e sulla donna, doveva sembrare radicale e inadeguato ai tempi. La ragione spirituale che induce l’uomo, ieri come oggi, a rompere il vincolo coniugale e ad opporsi al progetto di Dio, è la durezza di cuore.

Ovvero si smarrisce lo sguardo di fede sulla realtà sacramentale dell’unione tra sposo e sposa e si tende a far prevalere la propria posizione, i propri sentimenti, la propria storia. Ci si dimentica che si è chiamato in causa Dio come custode della propria storia d’amore e come garante sui difetti dell’altro e gli errori commessi insieme. Con Lui di mezzo un nuovo inizio è sempre possibile. Ed è strano che quando si giunge alla “fine” si guarda indietro a tutto il percorso fatto, non per guardare gli errori commessi e correggerli, ma per mettere in luce le mancanze e gli errori dell’altro.

Tu in che modo guardi gli errori fatti insieme al tuo coniuge nel passato?

In breve

Nel matrimonio sacramentale rendi Dio il custode della tua storia d’amore e il garante sugli errori compiuti insieme. Con tale garanzia non c’è situazione in cui non si possa ricominciare.


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