Ricchezza e povertร , piacere e piaghe, sono gli ossimori della vita. Anche la parabola di questa domenica, del ricco indefinito e del povero Lazzaro che ha un nome, mostra il divario e il pericolo della ricchezza, non solo, lโindifferenza e lโinsensibilitร verso chi giace alla porta, Come lโabisso che separava il ricco dal povero in vita, cosรฌ รจ per lโeternitร , sembra sentenziare la parabola. Non possiamo aspettarci segni straordinari per convincerci di ciรฒ che sappiamo essere giusto: cโรจ la Parola di Dio.
Lusso e povertร
Gesรน non condanna la ricchezza, ma lโuso che se ne fa.ย Qual รจย la malattiaย piรน profonda di questโuomo? Quella che papa Francesco, in una sua omelia mattutina ha definitoย mondanitร : lโatteggiamento di chi โรจ solo con il proprio egoismo, dunque รจ incapace di vedere la realtร โ,ย una anestesia spirituale per il ricco che non sente bussare alla sua porta, il suo cuore รจ distante dalle necessitร del prossimo.ย I ricchi nellโantichitร si facevano vedere, era il loro banchettare. Per gli altri uomini la festa รจ unโoccasione rara, per i poveri รจ impossibile, mentre per i ricchi ogni giorno รจ possibile festeggiare. Ma festeggiare cosa? Se stessi e la loro situazione privilegiata, senza mai pensare alla condivisione.ย
โQuesto ricco, in particolare, mai aveva invitato i poveri, mai si era accorto del povero presente davanti alla sua porta. I ricchi devono farsi vedere, devono imporsi e ostentare: da allora fino a oggi non รจ cambiato nulla, e chi pensa di essere potente e ricco, anche nella chiesa, vuole esibire i segni del potere e osa addirittura affermare che la porpora รจ indossata per dare gloria a Dioโฆโย (EB).
Lโautosufficienza
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Diceva il filosofo Epicuro che โla vera ricchezza รจ bastare a sรฉ stessiโ. Lโincapacitร di responsabilitร verso lโaltro, di condivisione, di apertura verso il prossimo, segna il divario tra il nord e il sud, di nazioni opulente e di nazioni schiavizzate e sfruttate. Come non riconoscere lโattualitร di questa parabola? Di un mondo frammentato e diviso, le migrazioni, lโinsensibilitร dei capi delle nazioni verso i migranti, respinti e maltrattati. Questa parabola รจ forte, ci scuote soprattutto noi che viviamo nellโabbondanza di una societร opulenta. Afferma Enzo Bianchi: โCi sono ancora mendicanti sulle strade, ma noi diffidiamo delle loro reale miseria; ci sono stranieri emarginati e disprezzati, ma noi ci sentiamo autorizzati a non condividere con loro i nostri beniโ. Dobbiamo confessarlo: i poveri ci sono di imbarazzo perchรฉ sono โil sacramento del peccato del mondoโ (Giovanni Moioli).
Il limite invalicabile
Ecco infatti, puntualmente, una nuova situazione, in cui i destini dei due uomini sono ancora una volta divergenti, ma a parti invertite. In ogni caso, sia il ricco sia il povero condividono la condizione umana, per cui per entrambi giunge lโora della morte, che tutti accomuna. Una volta terminato questo pellegrinaggio terreno, come si puรฒ pensare di vedersi e incontrarsi in cielo se non ci si รจ mai incontrati e nemmeno scontrati in terra? Questo ricco vive un senso di fallimento e questa coscienza di aver sprecato la propria grande occasione รจ il sentimento che brucia e consuma quel povero ricco che, alla fine, se fa pena a noi che leggiamo, chissร quanta pena fa al Signore Gesรน che racconta questa parabola.
Rendere conto
Ciรฒ che appariva sulla terra viene smentito, si mostra come realtร effimera, mentre ci sono realtร invisibili che sono eterne e che dopo la morte si impongono: il povero ora si trova nel seno di Abramo, dove stanno i giusti, il ricco negli inferi. โA Lazzaro รจ donata la comunione con Dio insieme a tutti quelli che Dio giustifica, mentre al ricco spetta come dimora lโinferno, cioรจ lโesclusione dal rapporto con Dio: egli passa dallโavere troppo al non avere nullaโ (EB). Arriva per tutti il momento in cui si deve rendere conto, non solo come singoli, ma anche come Chiesa e come umanitร . Noi che siamo gli uditori di questa parabola, siamo ammoniti a praticare lโascolto del fratello nel bisogno che รจ di fronte a noi e lโascolto delle Parola di Dio, non lโuno senza lโaltro: รจ sul mettere in pratica qui e ora queste due realtร strettamente collegate tra loro che si gioca giร oggi il nostro giudizio finale. Dio viene in aiuto del povero, ma non si deve aspettare al termine della vita, anche nel mentre, Dio ascolta e soccorre il bisognoso.
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Per gentile concessione di don Vincenzo Leonardo Manuli
Link all’articolo del suo blog
Don Vincenzo รจ nato il 7 giugno 1973 a Taurianova. Dopo la laurea in Economia Bancaria Finanziaria ed Assicurativa nellโUniversitร Statale di Messina conseguita nel 1999, ha frequentato il Collegio Capranica a Roma dal 2001 al 2006. Ha studiato filosofia e teologia presso la Pontificia Universitร Gregoriana di Roma dal 2001 al 2006 retta dai padri gesuiti della Compagnia di Gesรน. […]

