don Vincenzo Leonardo Manuli – Commento al Vangelo del 28 Settembre 2025

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Ricchezza e povertร , piacere e piaghe, sono gli ossimori della vita. Anche la parabola di questa domenica, del ricco indefinito e del povero Lazzaro che ha un nome, mostra il divario e il pericolo della ricchezza, non solo, lโ€™indifferenza e lโ€™insensibilitร  verso chi giace alla porta, Come lโ€™abisso che separava il ricco dal povero in vita, cosรฌ รจ per lโ€™eternitร , sembra sentenziare la parabola. Non possiamo aspettarci segni straordinari per convincerci di ciรฒ che sappiamo essere giusto: cโ€™รจ la Parola di Dio.

Lusso e povertร  

Gesรน non condanna la ricchezza, ma lโ€™uso che se ne fa.ย Qual รจย la malattiaย piรน profonda di questโ€™uomo? Quella che papa Francesco, in una sua omelia mattutina ha definitoย mondanitร : lโ€™atteggiamento di chi โ€œรจ solo con il proprio egoismo, dunque รจ incapace di vedere la realtร โ€,ย una anestesia spirituale per il ricco che non sente bussare alla sua porta, il suo cuore รจ distante dalle necessitร  del prossimo.ย I ricchi nellโ€™antichitร  si facevano vedere, era il loro banchettare. Per gli altri uomini la festa รจ unโ€™occasione rara, per i poveri รจ impossibile, mentre per i ricchi ogni giorno รจ possibile festeggiare. Ma festeggiare cosa? Se stessi e la loro situazione privilegiata, senza mai pensare alla condivisione.ย 

โ€œQuesto ricco, in particolare, mai aveva invitato i poveri, mai si era accorto del povero presente davanti alla sua porta. I ricchi devono farsi vedere, devono imporsi e ostentare: da allora fino a oggi non รจ cambiato nulla, e chi pensa di essere potente e ricco, anche nella chiesa, vuole esibire i segni del potere e osa addirittura affermare che la porpora รจ indossata per dare gloria a Dioโ€ฆโ€ย (EB).

Lโ€™autosufficienza

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Diceva il filosofo Epicuro che โ€œla vera ricchezza รจ bastare a sรฉ stessiโ€. Lโ€™incapacitร  di responsabilitร  verso lโ€™altro, di condivisione,  di apertura verso il prossimo, segna il divario tra il nord e il sud, di nazioni opulente e di nazioni schiavizzate e sfruttate. Come non riconoscere lโ€™attualitร  di questa parabola? Di un mondo frammentato e diviso, le migrazioni, lโ€™insensibilitร  dei capi delle nazioni verso i migranti, respinti e maltrattati. Questa parabola รจ forte, ci scuote soprattutto noi che viviamo nellโ€™abbondanza di una societร  opulenta. Afferma Enzo Bianchi: โ€œCi sono ancora mendicanti sulle strade, ma noi diffidiamo delle loro reale miseria; ci sono stranieri emarginati e disprezzati, ma noi ci sentiamo autorizzati a non condividere con loro i nostri beniโ€. Dobbiamo confessarlo: i poveri ci sono di imbarazzo perchรฉ sono โ€œil sacramento del peccato del mondoโ€ (Giovanni Moioli).

Il limite invalicabile

Ecco infatti, puntualmente, una nuova situazione, in cui i destini dei due uomini sono ancora una volta divergenti, ma a parti invertite. In ogni caso, sia il ricco sia il povero condividono la condizione umana, per cui per entrambi giunge lโ€™ora della morte, che tutti accomuna. Una volta terminato questo pellegrinaggio terreno, come si puรฒ pensare di vedersi e incontrarsi in cielo se non ci si รจ mai incontrati e nemmeno scontrati in terra? Questo ricco vive un senso di fallimento e questa coscienza di aver sprecato la propria grande occasione รจ il sentimento che brucia e consuma quel povero ricco che, alla fine, se fa pena a noi che leggiamo, chissร  quanta pena fa al Signore Gesรน che racconta questa parabola. 

Rendere conto

Ciรฒ che appariva sulla terra viene smentito, si mostra come realtร  effimera, mentre ci sono realtร  invisibili che sono eterne e che dopo la morte si impongono: il povero ora si trova nel seno di Abramo, dove stanno i giusti, il ricco negli inferi. โ€œA Lazzaro รจ donata la comunione con Dio insieme a tutti quelli che Dio giustifica, mentre al ricco spetta come dimora lโ€™inferno, cioรจ lโ€™esclusione dal rapporto con Dio: egli passa dallโ€™avere troppo al non avere nullaโ€ (EB). Arriva per tutti il momento in cui si deve rendere conto, non solo come singoli, ma anche come Chiesa e come umanitร . Noi che siamo gli uditori di questa parabola, siamo ammoniti a praticare lโ€™ascolto del fratello nel bisogno che รจ di fronte a noi e lโ€™ascolto delle Parola di Dio, non lโ€™uno senza lโ€™altro: รจ sul mettere in pratica qui e ora queste due realtร  strettamente collegate tra loro che si gioca giร  oggi il nostro giudizio finale. Dio viene in aiuto del povero, ma non si deve aspettare al termine della vita, anche nel mentre, Dio ascolta e soccorre il bisognoso.   

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Per gentile concessione di don Vincenzo Leonardo Manuli
Link all’articolo del suo blog

Don Vincenzo รจ nato il 7 giugno 1973 a Taurianova. Dopo la laurea in Economia Bancaria Finanziaria ed Assicurativa nellโ€™Universitร  Statale di Messina conseguita nel 1999, ha frequentato il Collegio Capranica a Roma dal 2001 al 2006. Ha studiato filosofia e teologia presso la Pontificia Universitร  Gregoriana di Roma dal 2001 al 2006 retta dai padri gesuiti della Compagnia di Gesรน. []

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