Cโรจ una relazione traย lโaldilร ย eย lโaldiquร , e quando non ci si accorge si scava un enorme fossato, una distanza esistenziale, e ciรฒ non รจ umano, tantomeno รจ la vita che Dio aveva sognato per lโuomo. Dovโรจ Dio in questa parabola? Chi cura leย piagheย di Lazzaro? Perchรฉ il riccoย senza nomeย รจ indifferente allโaltro? Cโรจ una invisibilitร e cecitร , e chi ha perso il cuore, ha perso anche gli occhi.
Indifferenza
Il secolo che viviamo รจ spesso evidenziato perย lโindifferenza,ย lโinsensibilitร , nonostante si รจ interconnessi, si dispongono piรน informazioni, il salto di umanitร non รจ stato fatto. Il vangelo racconta di un ricco che si gode lauti banchetti, e di un povero che non ha nemmeno le briciole per sfamarsi. Quale รจ il peccato del ricco? Addirittura il vangelo non riporta il nome. Lazzaro ha un nome, ma nella vita รจ dimenticato, abbandonato, solo alla fine della sua esistenza cโรจ un capovolgimento. Questa parabola mi offre lโimmagine della Calabria, dei tanti poveri, degli esclusi, sรฌ, perchรฉ la Calabria, โ fuori da ogni vittimismo -, รจ una terra abbandonata, mendica attenzione, non ci sono lussi, molti emigrano e vanno lontano. Ci sono tante piaghe come quelle di Lazzaro, inefficienza politica, la โndrangheta, il familismo amorale, i servizi sanitari scadenti, dissesto idrogeologico โฆ Nonostante le denunce, cโรจ tanta indifferenza.ย
Contraddizioni
Questa parabola รจ piena diย contraddizioni, diย capovolgimenti, ma mi chiedo perchรฉ bisogna attendere la fine della vita per cambiare la sorte. Anche nellโaldiquร ย ci sono dei diritti, non basta rifugiarsi nellโeterno. In questo breve racconto mancano gesti umanissimi, manca attenzione e cura, condivisione e solidarietร , non cโรจ nessuna compassione, solo due persone agli antipodi, Nord e Sud, un abisso, e la cosa peggiore รจย lโindifferenza. Solo nellโaldilร , il ricco senza nome, si accorge di aver sbagliato tutto. Bisogna aspettare la fine?
Prendersi cura
Ilย peccatoย del riccoย senza nomeย รจ quello di non essersi accorto che fuori dal suo io, cโรจ una persona bisognosa, egli non scende, non si abbassa, non si commuove. Fuori, prossimo a lui, cโรจ uno scartato, un escluso. Non basta meravigliarsi, occorre agire, si fanno troppe teorie e teoremi, ed รจ chiaro che la parabola avverte noi, noi che siamo i figli di quel ricco che abbiamo la possibilitร di ascoltare il grido del sofferente, noi che siamo i fratelli di Lazzaro chiamati a tessere relazioni di aiuto.
Finta di niente
Il quadro desolante ma realistico cambia al sopraggiungere della morte, e il ricco solo quando sprofonda nellโAde si accorge del povero, la cui vista era accecata dallโabbondanza. Non si puรฒ passare davanti ad una situazione e ignorare lโaiuto, le sofferenze. Dio non fa finta di Lazzaro, รจ vicino a chi soffre anche se non ci si accorge, Dio รจ vicino alle lacrime di ogni povero.
SIGNORE AIUTAMI AD ACCORGERMI DELLโALTRO
- Sono attento a chi mendica davanti alla mia porta?ย
- Quali sono le piaghe della societร civile e della comunitร cristiana?ย
Siamo viandanti che camminano nella notte, siamo sentinelle che scrutano lโaurora, siamo veglianti e vigilanti in attesa dello Sposo. Siamo la lanterna della vita e della fede, e ogni giorno รจ un passo verso il Cielo. Siamo lโimpossibile che diventa possibile, perchรฉ lโodio possa trasformarsi in amore, il buio in luce, la guerra in pace, la tristezza in gioia, il pianto in sorriso. Siamo tutte le cose, siamo i colori dellโarcobaleno.

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Don Vincenzo รจ nato il 7 giugno 1973 a Taurianova. Dopo la laurea in Economia Bancaria Finanziaria ed Assicurativa nellโUniversitร Statale di Messina conseguita nel 1999, ha frequentato il Collegio Capranica a Roma dal 2001 al 2006. Ha studiato filosofia e teologia presso la Pontificia Universitร Gregoriana di Roma dal 2001 al 2006 retta dai padri gesuiti della Compagnia di Gesรน. […]



