don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del giorno – 18 Febbraio 2025

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I segni dellโ€™amore di Dio sono segnali di speranza – Martedรฌ della VI settimana del Tempo Ordinarioย (Anno dispari)

Dal libro della Gรจnesiย Gen 6,5-8; 7,1-5.10

Cancellerรฒ dalla faccia della terra lโ€™uomo che ho creato.

Il Signore vide che la malvagitร  degli uomini era grande sulla terra e che ogni intimo intento del loro cuore non era altro che male, sempre. E il Signore si pentรฌ di aver fatto lโ€™uomo sulla terra e se ne addolorรฒ in cuor suo.

Il Signore disse: ยซCancellerรฒ dalla faccia della terra lโ€™uomo che ho creato e, con lโ€™uomo, anche il bestiame e i rettili e gli uccelli del cielo, perchรฉ sono pentito di averli fattiยป. Ma Noรจ trovรฒ grazia agli occhi del Signore.

Il Signore disse a Noรจ: ยซEntra nellโ€™arca tu con tutta la tua famiglia, perchรฉ ti ho visto giusto dinanzi a me in questa generazione. Di ogni animale puro prendine con te sette paia, il maschio e la sua femmina; degli animali che non sono puri un paio, il maschio e la sua femmina. Anche degli uccelli del cielo, sette paia, maschio e femmina, per conservarne in vita la razza su tutta la terra. Perchรฉ tra sette giorni farรฒ piovere sulla terra per quaranta giorni e quaranta notti; cancellerรฒ dalla terra ogni essere che ho fattoยป. Noรจ fece quanto il Signore gli aveva comandato.

Dopo sette giorni, le acque del diluvio furono sopra la terra.

Lโ€™obbedienza della fede argine al male distruttivo dellโ€™uomo

Il tema di un diluvio รจ presente in tutte le culture, ma quelli della Mesopotamia hanno dei collegamenti piรน stretti con il racconto biblico. Lโ€™autore sacro utilizza una tradizione narrativa preesistente caricando il racconto di un insegnamento eterno e valido universalmente sulla giustizia e sulla misericordia di Dio, sulla malizia dellโ€™uomo e sulla salvezza accordata al giusto.

Lโ€™autore della Lettera agli Ebrei in 11,7, parlando della fede dei giusti, accenna a quella di Noรจ destinatario di una rivelazione e di una missione. Il patriarca da una parte si distingue dallaย massa dannataย per la sua obbedienza, ovvero per la sua capacitร  di ascoltare la voce di Dio e di seguire il suo insegnamento, dallโ€™altra, viene separato da essa per essere lo strumento di salvezza di un mondo ormai corrotto che sโ€™incammina verso lโ€™autodistruzione. Il peccato รจ il principio dellโ€™anticreazione.

Il pentimento di Dio nellโ€™aver creato il mondo rivela un sentimento di rigetto, non tanto della creatura ma della sua ingrata ribellione. Lโ€™ira di Dio non si trasforma in giudizio di condanna ma si esprime in lamento. La tristezza e la rabbia non accecano Dio, che invece cerca con perseveranza senza arrendersi. La sua misericordia lo porta a cercare almeno un uomo giusto e finalmente lo trova in Noรจ. In cosa consista la sua giustizia appare chiaro nella sua obbedienza cieca alla parola di Dio.

Noรจ sperimenta la gloria di Dio che, coinvolgendo lโ€™uomo nel suo progetto redentivo, lo rende oggetto e co-soggetto della salvezza. La giustizia di Noรจ diventa argine al male che tutto distrugge. Il Patriarca รจ prefigurazione di Gesรน che, imparando lโ€™obbedienza dal male che ha patito per mano umana, รจ stato principio della nuova umanitร .

+ Dal Vangelo secondoย Marcoย Mc 8,14-21

Perchรฉ questa generaziGuardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode.

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In quel tempo, i discepoli avevano dimenticato di prendere dei pani e non avevano con sรฉ sulla barca che un solo pane. Allora Gesรน li ammoniva dicendo: ยซFate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!ยป. Ma quelli discutevano fra loro perchรฉ non avevano pane.

Si accorse di questo e disse loro: ยซPerchรฉ discutete che non avete pane? Non capite ancora e non comprendete? Avete il cuore indurito? Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate, quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete portato via?ยป. Gli dissero: ยซDodiciยป. ยซE quando ho spezzato i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di pezzi avete portato via?ยป. Gli dissero: ยซSetteยป. E disse loro: ยซNon comprendete ancora?ยป.

Anche la terza traversata del mare di Galilea รจ caratterizzata da una crisi che questa volta รจ interna al gruppo dei discepoli. Essi discutono tra loro del fatto che si ritrovano sulla barca con un solo pane perchรฉ hanno dimenticato di prenderli. Tutto questo mentre Gesรน li mette in guardia dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode. I farisei ed Erode, ciascuno con le sue caratteristiche, sono lโ€™emblema della incredulitร . Lโ€™orgoglio porta ad ottenebrare la mente e ad indurire il cuore. I gesti e le parole di Gesรน cadono nel dimenticatoio e scivolano via come acqua sulla pietra non lasciando traccia. Il formalismo dei farisei e lโ€™ambizione di Erode sono virus presenti nel cuore dei discepoli che, trovandosi in difficoltร , reagiscono in maniera disperata e aggressiva perchรฉ manca loro la memoria del cuore che alimenta la speranza.

Ogni avvenimento della nostra storia porta con sรฉ un valore e un insegnamento da custodire nel cuore e che torna utile per affrontare i lunghi viaggi della vita, soprattutto nei suoi passaggi cruciali. Quando viene a mancare la salute e la malattia ci porta via le forze fisiche e psicologiche, la morte di una persona importante crea un vuoto profondo nel cuore, la precarietร  del lavoro non permette di vedere con serenitร  il futuro, possiamo trovarci anche noi nella stessa condizione dei discepoli in mezzo al mare con Gesรน. Egli รจ con noi sempre, anche quando abbiamo il dubbio che non gli importi nulla del nostro destino oppure quando, traumatizzati da qualche disgrazia, gridiamo contro di lui come se fosse la causa di tutto il dolore che ci affligge.

Gesรน ci chiede di non arrenderci nel cercare e trovare con lui e in lui il senso della povertร , della sofferenza e della morte. Nelle situazioni che appaiono vicoli ciechi siamo naturalmente portati o a condurre estenuanti discussioni per trovare i colpevoli o a rassegnarci abbandonando fatalisticamente ognuno al proprio destino. Gesรน ci indica una terza via. Ricordare significa guardare il passato con gratitudine per coglierne nel presente i segni che lโ€™amore ha lasciato. Dio lascia sempre dei segni del suo passaggio nella nostra vita che sono intelligibili solo alla luce della fede. Essi diventano segnali di speranza perchรฉ possiamo andare avanti.

Non conta quanto abbiamo o ci รจ rimasto, ma quanto di bene possiamo fare a partire dal poco che abbiamo. Se i drammi sono un duro colpo alla staticitร  della vita e della fede, ricordiamo quelle volte in cui la solidarietร  e la condivisione sono state la via di fuga di situazioni che apparivano senza soluzione. Con Gesรน siamo chiamati noi stessi ad essere se non pane intero, anche semplici briciole, messe nelle mani di Dio perchรฉ tutti possano saziarsi.

Commento a cura di don Pasquale Giordano
Vicario episcopale per l’evangelizzazione e la catechesi e direttore del Centro di Spiritualitร  biblica a Matera

Fonte – il blog di don Pasquale “Tu hai Parole di vita eterna

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