Dal libro del profeta Isaรฌa (Is 42,1-4.6-7)
Ecco il mio servo di cui mi compiaccio
Cosรฌ dice il Signore:
ยซEcco il mio servo che io sostengo,
il mio eletto di cui mi compiaccio.
Ho posto il mio spirito su di lui;
egli porterร il diritto alle nazioni.
Non griderร nรฉ alzerร il tono,
non farร udire in piazza la sua voce,
non spezzerร una canna incrinata,
non spegnerร uno stoppino dalla fiamma smorta;
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proclamerร il diritto con veritร .
Non verrร meno e non si abbatterร ,
finchรฉ non avrร stabilito il diritto sulla terra,
e le isole attendono il suo insegnamento.
Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia
e ti ho preso per mano;
ti ho formato e ti ho stabilito
come alleanza del popolo
e luce delle nazioni,
perchรฉ tu apra gli occhi ai ciechi
e faccia uscire dal carcere i prigionieri,
dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebreยป.
ร il primo dei quattro ยซcanti del servoยป che รจ presentato come un profeta, oggetto di una missione e di una predestinazione divina, animato dallo Spirito per insegnare a tutta la terra con discrezione e fermezza, malgrado le opposizioni. La sua missione supera quella degli altri profeti, poichรฉ egli stesso รจ alleanza e luce e compie unโopera di liberazione e salvezza.
Lโelezione del servo รจ accompagnata dallโeffusione dello Spirito che lo inserisce nella schiera dei capi carismatici dei tempi antichi, dei giudici, dei re Saul e Davide. Il racconto del battesimo di Gesรน associa alla discesa dello Spirito Santo le parole del Padre che sono una citazione implicita del v. 1. La citazione esplicita dei vv. 1-4 sarร in Mt 12, 17-21 dove lโevangelista parla della missione di Gesรน che viene osteggiata.
Lo Spirito con il quale viene consacrato il servo di Dio fa di lui un uomo mite. La giustizia non viene imposta con la violenza ma offerta con la mitezza, risorsa principale della resilienza e la perseveranza. Il servo รจ oggetto della benevolenza di Dio che lo forma affinchรฉ si compia il suo disegno di riconciliazione e di pace con gli uomini. Il ministro, consacrato e plasmato dallo Spirito, รจ a servizio della giustizia di Dio che, volendo liberare gli uomini dalla schiavitรน del peccato, li riconcilia con sรฉ e ristabilisce lโalleanza di comunione e di pace.
Salmo responsoriale
Sal 28
Il Signore benedirร il suo popolo con la pace.
Date al Signore, figli di Dio,
date al Signore gloria e potenza.
Date al Signore la gloria del suo nome,
prostratevi al Signore nel suo atrio santo.
La voce del Signore รจ sopra le acque,
il Signore sulle grandi acque.
La voce del Signore รจ forza,
la voce del Signore รจ potenza.
Tuona il Dio della gloria,
nel suo tempio tutti dicono: ยซGloria!ยป.
Il Signore รจ seduto sullโoceano del cielo,
il Signore siede re per sempre.
Dagli Atti degli Apostoli (At 10,34-38)
Dio consacrรฒ in Spirito Santo Gesรน di Nazaret.
In quei giorni, Pietro prese la parola e disse: ยซIn veritร sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga.
Questa รจ la Parola che egli ha inviato ai figli dโIsraele, annunciando la pace per mezzo di Gesรน Cristo: questi รจ il Signore di tutti.
Voi sapete ciรฒ che รจ accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioรจ come Dio consacrรฒ in Spirito Santo e potenza Gesรน di Nร zaret, il quale passรฒ beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perchรฉ Dio era con luiยป.
Dopo aver ascoltato il racconto del centurione Cornelio, che gli spiegava il motivo per cui lui, che era pagano, lo aveva mandato a chiamare ben sapendo che fosse un ebreo, Pietro riconduce quellโevento allโazione di Dio che agisce in modo tale da creare relazioni. Lโapostolo comprende che la sua missione piรน che rispondere a logiche di proselitismo deve adeguarsi allโopera missionaria di Cristo. ร lui lโunico Messia e Salvatore che continua la sua opera di salvezza mediante gli apostoli. Essi non devono tanto preoccuparsi di conservare ma di aprirsi alla novitร del vangelo la cui azione precede quella degli uomini. Il giudizio di Dio non consiste nel fare le differenze di trattamento in base ai meriti acquisiti, ma nellโoffrire a tutti, senza distinzione, lโopportunitร di conoscerlo, amarlo e salvarsi. Tutti sono amati perchรฉ tutti siamo sotto il potere del diavolo. Ne ha fatto esperienza lo stesso Pietro quando, opponendosi alla scelta di Gesรน di andare a Gerusalemme pur consapevole del fatto che lรฌ avrebbe trovato la morte, viene duramente rimproverato dal Maestro. Pietro, testimone dellโopera di Gesรน prima della Pasqua, continua ad esserlo anche dopo. La sua testimonianza sottolinea la continuitร tra ciรฒ che รจ accaduto prima e quello che si realizza dopo la Pasqua. Lโapostolo รจ consapevole di aver ricevuto anche lui il dono dello Spirito da Cristo a Pentecoste affinchรฉ divenisse partecipe della missione messianica che continuava anche dopo la Pasqua. Pietro รจ portatore della Parola, ovvero di Gesรน Cristo, il Signore di tutti, per mezzo del quale si compie la giustizia di Dio che mira alla riconciliazione e alla pace.
+ Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 3,13-17)
Appena battezzato, Gesรน vide lo Spirito di Dio venire su di lui.
In quel tempo, Gesรน dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui.
Giovanni perรฒ voleva impedirglielo, dicendo: ยซSono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?ยป. Ma Gesรน gli rispose: ยซLascia fare per ora, perchรฉ conviene che adempiamo ogni giustiziaยป. Allora egli lo lasciรฒ fare.
Appena battezzato, Gesรน uscรฌ dallโacqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: ยซQuesti รจ il Figlio mio, lโamato: in lui ho posto il mio compiacimentoยป.
Terminato il vangelo delle origini, inizia la ยซtrilogiaยป dei sinottici che narra del Battista, del battesimo ricevuto da Gesรน al Giordano e delle tentazioni. Il brano centrale di questo trittico รจ introdotto dallโevangelista con una breve annotazione con la quale presenta Gesรน, il quale entra in scena per la prima volta, e ne rivela le intenzioni. Dalla Galilea, sua patria di adozione, il Nazareno si fa pellegrino insieme con gli altri fratelli per ricevere il battesimo di Giovanni. La narrazione si complica a causa dellโimpedimento opposto dal Battista, il quale viene convinto da Gesรน a permettere che si compia il progetto di Dio. Il centro del racconto รจ il momento dellโimmersione ed emersione dallโacqua, allorquando si manifesta un evento divino. Non sono piรน le acque del Giordano ad essere interessate, ma sono le acque sopra il cielo che si aprono lasciando passare Dio. Lโultima scena, che funge anche da epilogo e culmine del racconto, รจ teofanica. Dopo Gesรน, entrano in campo anche lo Spirito Santo, che discende sottoforma di colomba, e il Padre che fa udire la sua voce.
Riprendendo la trama narrativa del racconto, ricordiamo che nella prima parte del trittico lโevangelista si era concentrato sulla figura del Battista presentandolo nel suo modo di vivere e di predicare, e intravedendo in lui il messaggero descritto nellโoracolo di Isaia (Is 40,3). Gli accenti apocalittici coloravano di toni drammatici lโesortazione alla conversione. Con modi ruvidi e parole dure accoglieva coloro che si presentavano da lui con lโintima presunzione di essere giusti, solamente perchรฉ vantavano di discendere da Abramo e quindi giร in possesso dei beni promessi da Dio. Giovanni era un profeta esigente, innanzitutto con sรฉ stesso, consapevole del fatto che egli per primo era bisognoso di essere battezzato, ma non con acqua, bensรฌ con lo Spirito Santo portato da colui al quale non si riteneva degno neanche di portare i sandali.
Lโincontro tra i due, tanto atteso dal Battista, non avviene come Giovanni lo immaginava. Gesรน si presenta davanti a lui non in veste di potente giudice ma di un semplice pellegrino che chiede di farsi battezzare. Benchรฉ Gesรน si mimetizzi tra gli altri uomini penitenti, Giovanni lo riconosce e cerca di trattenerlo dal farsi battezzare. Cosa voglia significare la scelta di Gesรน di farsi battezzare da Giovanni lo si capisce dalla risposta che gli dร nel momento in cui il Battista motiva le sue remore. Il battesimo nello Spirito santo deve essere preceduto da un altro battesimo, quello nella morte. Per battezzare nello Spirito Santo Gesรน deve prima essere battezzato per mano umana e come tutti gli altri uomini. Il battesimo di Giovanni era un rituale di purificazione col quale si voleva significare il rinnegamento di sรฉ e del peccato. Gesรน intende partecipare al dramma della morte che accomuna tutti gli uomini per comunicare a loro il dono dello Spirito e condividere la condizione di figli di Dio. Il battesimo nellโacqua รจ profezia del martirio che accomunerร Giovanni e Gesรน. Cโรจ perรฒ una differenza tra il martirio del precursore e quello del Nazareno.
La morte del Battista da una parte lo associa alla schiera dei profeti che hanno coronato con lo spargimento di sangue il loro servizio, rivelandosi come autentici uomini di Dio, dallโaltro lo colloca in una posizione che precede immediatamente la missione del Cristo, che supera quella del profeta battezzatore, perchรฉ gli apre la strada e gliela indica. La missione di Gesรน riprende la predicazione del profeta, che esorta alla conversione, e prepara la strada affinchรฉ Dio possa farsi prossimo allโuomo. Il dialogo tra il Battista e Gesรน รจ proprio di Matteo. Agli occhi di Giovanni Gesรน รจ un uomo giusto che non ha bisogno di sottoporsi al rito battesimale. Anzi, il Battista gli riconosce unโautoritร superiore, al punto che lo reputa piรน degno di lui di battezzare. Non sappiamo da dove Giovanni abbia attinto le informazioni su Gesรน. Dalle sue parole si evince che lo conoscesse bene e che si fosse fatto lโidea che potesse essere persino il suo successore. La domanda di Giovanni rivela la sua umiltร che sarร tradotta dallโevangelista omonimo con la dichiarazione del Battista nella quale annuncia la necessitร (la volontร divina) che lui, lโamico dello sposo, retroceda per far avanzare lo sposo (Gv 3,30).
Allโumile riconoscimento della propria condizione di subalternitร fa riscontro la replica di Gesรน che spiega lโorigine e la motivazione della sua scelta ed esorta a collaborare insieme alla realizzazione della volontร divina. Come Giovanni, anche Gesรน si pone in continuitร con la tradizione profetica per operare la novitร che solo il compimento della giustizia puรฒ garantire. Gesรน non รจ il sostituto di nessuno, nรฉ di Giovanni, nรฉ degli altri uomini peccatori. Egli non รจ il โcapro espiatorioโ sul quale si scaricano tutti i peccati di coloro che sarebbero meritevoli del castigo divino. Lโumiltร puรฒ degenerare in vittimismo. La risposta di Gesรน a Giovanni riporta il discorso sul piano della giustizia di Dio che non ha nulla a che fare con lo sfogo della sua ira, nรฉ ha bisogno di vittime sacrificali per essere placata. La giustizia a cui fa riferimento Gesรน, e della quale tutti siamo servitori, sembra dire al Battista, consiste nella riconciliazione. Essa รจ innanzitutto opera di Dio. Probabilmente Giovanni รจ legato allโidea retribuzionista della giustizia per la quale bisogna fare frutti di giustizia obbedendo alla legge per meritare il premio della benevolenza di Dio. Nella visione del Battista la morale precede la fede e lโimpegno dellโuomo diventa condizione per cui la giustizia di Dio si compia. Gesรน lo invita a cambiare prospettiva riconoscendo il primato allโazione divina. La resistenza diventa consenso a qualcosa di cui il Battista non aveva ancora compreso la portata. Lโumiltร richiesta non ha nulla a che fare col mettersi da parte o annullarsi ma consiste nel lasciar fare a Dio e lasciarsi fare da Lui attraverso le vicende nelle quali gli uomini sono protagonisti. Ad essi spetta il compito di discernere la volontร di Dio e di aderirvi mettendola in pratica.ย
Cadute tutte le resistenze, Gesรน si fa immergere nel Giordano dal Battista, io quale cosรฌ accetta di mettersi a disposizione della sua volontร . Ciรฒ che accade immediatamente dopo sembra essere la diretta conseguenza di quello che รจ stato compiuto. Il tutto รจ descritto come una nuova epifania. Nel caso dei Magi, Gesรน bambino, la cui nascita era stata annunciata fino allโoriente dal sorgere della stella, era stato trovato da loro dopo un lungo cammino e un passaggio da Gerusalemme. Nel caso di Gesรน, รจ lui che diventa pellegrino per farsi battezzare e, una volta emerso dallโacqua, si ritrova al centro di una rivelazione divina descritta con termini che richiamano la creazione. Prima vi รจ lโapertura dei cieli da cui discende lo Spirito Santo che, planando dal cielo come una colomba, si poggia su Gesรน, quasi a richiamare la mano benedicente di Dio, e poi si ode la voce del Padre che indica in lui il suo figlio amato nel quale risiede la benevolenza divina. Il battesimo si pone come spartiacque o anello di congiunzione tra la missione del Battista e quella del Messia. Lโevangelista Matteo, attraverso una delle tante citazioni di compimento, ha presentato la figura del Battista quale ยซvoce che grida nel desertoยป. Il battesimo ricevuto per mezzo di Giovanni รจ lโoccasione perchรฉ il Padre, la cui voce viene dal cielo, rivela che Gesรน รจ il suo figlio amato nel quale รจ custodita la sua benevolenza. Gesรน riceve lโinvestitura dallโalto. Lโapertura dei cieli vuole indicare lโintervento diretto di Dio che lascia la sua dimora nei cieli per aprirsi allโuomo e andargli incontro benedicendolo con la sua presenza. Lo Spirito Santo, che scende dal cielo in forma corporea di colomba, rende visibile la dolcezza dellโamore di Dio che con la delicatezza di una carezza sembra incoraggiare la missione affidata a Gesรน, suo figlio. La colomba richiama il racconto di Noรจ di Gen 8, 1-12. Il patriarca invia una colomba che ritorna con un ramoscello di ulivo da cui si comprende che le acque del diluvio si erano ritirate ristabilendo lโordine della creazione. La colomba รจ il simbolo della pace e della nuova creazione. Gesรน, verso il quale scende lo Spirito, รจ il nuovo Adamo che, vivendo in obbedienza al Padre, diventa costruttore di relazioni di pace.
La voce del Padre offre a Gesรน il modello di vita con cui presentarsi allโuomo. Gesรน deve andare per le strade degli uomini presentandosi come il Figlio di Dio. Questo non รจ un titolo che gonfia di orgoglio ma una realtร che alimenta lโumiltร perchรฉ ricorda che si รจ figli di Dio nella misura in cui lo si ama mettendosi a servizio della giustizia.
Il battesimo รจ lโepifania di Dio che rivela in Gesรน il volto della bontร , tenerezza e misericordia. Il punto di vista di Gesรน รจ quello del figlio amato che, lasciandosi guidare dalla Parola di Dio, attraversa le acque dellโumiliazione della morte โ prova suprema che riassume in sรฉ tutte le tentazioni โ per lasciarsi condurre verso la terra promessa del cielo. La strada che Dio apre davanti a Gesรน passa dai vicoli piรน bui dellโumanitร ferita per giungere fino alla croce, che rappresenta la chiave di accesso al cielo. Il figlio amato รจ tale perchรฉ il Padre lo sostiene e lo accompagna con la forza dello Spirito nella sua missione nella quale, in obbedienza alla volontร di Dio, si fa servo dei fratelli. Come il Battista, anche i discepoli di Gesรน che lo riconoscono come il Cristo, devono seguirlo imparando da lui ad essere discepoli del regno di Dio. Gesรน li introduce nella conoscenza della sapienza di Dio e nellโesperienza della Sua misericordia, affinchรฉ โbattezzatiโ nelle acque dellโumanitร benedetta da Dio, possano essere a loro volta battezzatori di tutti i popoli (Mt 28,19-20).
Lโumiltร e la fede di lasciar fare a Dio
Due scene compongono il racconto evangelico nella festa del battesimo di Gesรน. Con il gesto di immergersi nel fiume Giordano, confessando i loro peccati, ci si predisponeva ad accogliere il Regno di Dio. Il rito del battesimo รจ preceduto dallโopposizione del Battista alla scelta di Gesรน di farsi battezzare da lui ed รจ seguito dallโ evento teofanico nel quale interviene Dio stesso.
Nella prima scena Gesรน โscendeโ dalla Galilea, nella quale si erge maestoso a nord il Monte Hermon da cui nasce il fiume Giordano, verso il punto dello stesso corso dโacqua in cui si versa nel mar Morto. Giovanni battezzava vicino al luogo in cui terminava il fiume e che coincideva con il punto piรน basso della terra, a 400 metri sotto il livello del mare. Il nome Giordano viene proprio dalla caratteristica del fiume che โscendeโ tracciando quella che รจ chiamata la valle o depressione giordanica.
Giovanni rimane sorpreso della scelta di Gesรน di farsi battezzare da lui perchรฉ riconosce in quellโuomo colui che viene a battezzare in Spirito Santo e fuoco. Il Battista aveva riservato unโaccoglienza molto dura a quei farisei e sadducei che erano venuti al suo battesimo. Li aveva apostrofati con lโappellativo โrazza di vipereโ e aveva denunciato la loro ipocrisia perchรฉ erano orgogliosamente certi nel loro cuore di essere degni figli di Abramo. Giovanni denunciava una religiositร formale e arida perchรฉ priva di caritร . Le parole del Battista, sulla scia delle profezie antiche, prospettava lโintervento di Dio che, irato con lโuomo per la sua falsitร , avrebbe agito per purificare con il fuoco che distrugge. Secondo la visione tradizionale Dio si sarebbe vendicato usando la violenza contro gli operatori del male.
Anche Giovanni Battista รจ legato allโimmagine di Dio che molto risente della proiezione di sรฉ. Da uomo giusto, e dallo sguardo profondo, aveva colto in cosa consistesse il centro del male. Nelle sue parole emerge lo sdegno e lโira davanti allโipocrisia, allo sfruttamento dei piรน deboli, alle ingiustizie, alle varie forme di cattiveria, malvagitร e aviditร . La rabbia รจ lโemozione propria di chi entra in contatto con lโingiustizia. Giovanni รจ un uomo profondamente arrabbiato e consapevole anche del fatto che spesso questa rabbia non sappia gestirla. Lโira รจ proiettata anche verso Dio e coniugata con un senso limitato di giustizia per il quale essa si esercita attraverso la punizione per i colpevoli e il premio per i giusti. Tuttavia, la rabbia porta a estremizzare e generalizzare per cui anche lui si mette tra quelli che hanno bisogno di essere battezzati con il fuoco. Probabilmente Giovanni pensava alla necessitร di dover passare attraverso prove particolarmente dolorose e drammatiche tali da poter espiare il male ed essere finalmente purificati e degni di comparire davanti a Dio. Il Battista incarna una visione giustizialista di Dio che interpreta le prove della vita come una forma di punizione educativa divina che si scaglia anche contro quel male di cui non si ha coscienza. Anche Giovanni si sente un peccatore, come Isaia davanti alla visione della Gloria di Dio nel tempio (Is 6).
Gesรน chiede a Giovanni di lasciar fare. La scelta di Gesรน di farsi battezzare da Giovanni รจ rivelativa del fatto che egli non รจ venuto ad abolire o distruggere ma a far crescere e portare a compimento. La giustizia di Gesรน inizia a rivelarsi come qualcosa di diverso dalle attese dellโuomo a cui รจ richiesta la conversione intesa come โconcedereโ a Dio la libertร di azione secondo la sua volontร . Convertirsi significa spogliarsi delle proprie aspettative e mettersi in atteggiamento di accoglienza e ascolto per poi scegliere di seguirlo e imitarlo.
Nella nuova logica inaugurata da Gesรน, che sta alla base del Regno di Dio che viene, lโobbedienza non รจ mera esecuzione dei comandamenti, ma รจ docilitร allโazione di Dio. Egli opera in maniera inedita rispetto alle attese maggioritarie, ma non rispetto ad alcune profezie, soprattutto quelle che si riferiscono al Servo di Dio. Una di queste รจ quella riportata nella prima lettura tratta dal profeta Isaia che parla della mitezza e della misericordia con la quale il Servo di Dio compie la giustizia, cioรจ la volontร di Dio.
Gesรน nella scelta di scendere e immergersi nellโacqua rivela una sorta di โconversioneโ di Dio che distoglie il suo sguardo dal peccato per rivolgerlo verso lโuomo e che sceglie di riconoscerlo comunque e per sempre suo figlio. Il disgusto e lโira, provocati dai sacrifici rituali misti a delitto e ingiustizia, si trasformano in benevolenza e misericordia. La misericordia ricorda a Dio la sua scelta di essere Padre e Madre. Lโamore paterno e materno di Dio, che si esprime nel tatto e nella delicatezza, nella premura e nella cura, nella fedeltร e nella pazienza, con il quale si fa prossimo allโuomo, lo porta non tanto a coprire il suo peccato per non vederlo e far finta di nulla, quanto a spogliarsi Lui stesso per incontrare fino allโultimo figlio e salvarlo.
Lโuomo che ambisce a salire fino in cielo deve innanzitutto accogliere Colui che dal Cielo scende sulla terra per incontrarlo. Il battesimo di Gesรน rivela il cuore di Dio e la sua volontร di raggiungere e salvare ogni uomo. Non lo fa rivestendosi di potenza, ma spogliandosi della sua gloria e del suo diritto di vendetta per unirsi ad ogni uomo peccatore.
Lโimmersione del battesimo richiama il seme gettato nella terra, il sale mescolato nella minestra, il lievito nella massa. Lโincontro e lโimmersione diventano un nascondimento come quello della morte. Il battesimo รจ un chiaro riferimento alla morte e alla sepoltura di Gesรน. In quel momento Gesรน sarร spogliato e crocifisso per poi essere sepolto nella tomba e nascosto agli occhi degli uomini. Dio opera nel silenzio e nel nascondimento perchรฉ agisce in profonditร , intervenendo alla radice.
Lโultima parola non spetta alla morte perchรฉ Dio Padre ha teso la sua mano e non ha lasciato che suo figlio rimanesse nella morte ma lo ha liberato da essa, facendolo risorgere.
Il battesimo culmina con lโuscita dallโacqua, come il giorno di Pasqua uscirร dalla terra della schiavitรน e della morte. La risurrezione รจ la riconciliazione tra cielo e terra che riprendono a dialogare.
Il peccato, muro che separa e divide, ha una breccia attraverso cui lโuomo puรฒ varcare la soglia ed entrare in comunione con Dio.
Con Gesรน, crocifisso e risorto, Dio tende ancora la mano verso lโuomo per liberarlo dalle tenebre del peccato e ammetterlo alla festa dei figli.
Dio stende la mano non per puntare lโindice o rovesciare il pollice in segno di giudizio e di condanna, ma per porgerci il suo amore.
Lasciamoci stupire da questo scandaloso amore di Dio per noi, lasciamoci provocare da questa imbarazzante misericordia, lasciamoci afferrare dalla mano di Dio e lasciamoLo fareโฆ
Commento a cura di don Pasquale Giordano
Vicario episcopale per l’evangelizzazione e la catechesi e direttore del Centro di Spiritualitร biblica a Matera
Fonte – il blog di don Pasquale “Tu hai Parole di vita eterna“



