LโEucaristia, incontro con il Signore che cambia la vita
III DOMENICA DI PASQUA (ANNO A)
La pagina del vangelo di Luca ci riporta ancora una volta al giorno di Pasqua. Due discepoli stavano raggiungendo Emmaus, distante pochi chilometri da Gerusalemme. Conversavano tra loro animatamente nel tentativo di trovare un senso agli ultimi fatti accaduti. Ormai orfani del loro maestro il loro cammino solitario diventa occasione per riflettere. Dove li condurrร quella riflessione? Essi, tristi e delusi, hanno scelto di isolarsi dal resto della comunitร . La strada verso Emmaus รจ quella del tramonto delle loro speranze che mette la parola fine allโesperienza giร compromessa con la morte di Gesรน. Reagiscono cominciando un cammino solitario che li riporta indietro. Mentre essi si allontanano dalla comunitร Gesรน in persona si avvicina. La tristezza, che vela il loro volto, impedisce di riconoscere Gesรน che per loro รจ un estraneo.ย
Gesรน interpreta la parte del forestiero che non sa cosa sia accaduto a Gerusalemme. Oh uomo, sembra dire Cleopa, sei stato veramente distratto e superficiale da non renderti conto di ciรฒ che รจ accaduto? Questo gioco delle parti fa emergere una domanda: in veritร , chi รจ piรน estraneo alla vicenda, Gesรน o i suoi discepoli? Con quali occhi essi hanno osservato Gesรน e gli eventi che lo hanno visto protagonista? Nel loro resoconto i verbi al passato indicano che la storia di Gesรน, e il loro cammino di discepolato dietro di Lui, รจ ormai unโesperienza chiusa da archiviare. I due discepoli erano stati testimoni dei segni compiuti da Gesรน e delle parole di grazia uscite dalla sua bocca. Il loro cuore aveva gioito nel credere che fosse lui il profeta inviato da Dio a liberare Israele. Ma quando hanno assistito impotenti alla sua condanna e crocifissione nel loro cuore la speranza ha lasciato il posto allo sconcerto. Essi parlano di Gesรน, il Nazareno, come di un vero profeta, un grande uomo di Dio, che perรฒ non รจ riuscito a portare a termine la sua missione di liberare Israele a causa dellโopposizione dei capi. ร la storia del fallimento di un progetto condiviso (?) o di un sogno infranto oppure, forse, la naturale conclusione di una pura illusione. Quanta delusione cโรจ nelle parole di Cleopa! Egli ne approfitta anche per sfogare la sua rabbia contro le donne che con il loro misticismo delirante hanno solo contribuito a sconvolgere ancora di piรน il cuore giร provato dalla morte di Gesรน e dal mistero della tomba vuota. Davanti al crocifisso si sono fermati e sono tornati indietro, alla vita di prima, perchรฉ non aveva piรน senso continuare e rimanere nella comunitร .ย
Il racconto che fa Cleopa diviene una sorta di verifica del loro cammino di fede che la morte di Gesรน ha messo profondamente in crisi annullando lโentusiasmo e demolendo le motivazioni del loro discepolato. Essi sanno bene chi sia stato Gesรน, ma non chi รจ. Il tragico epilogo della sua vicenda lo colloca definitivamente tra i grandi uomini, ma del passato. La croce ha creato un divario tra il passato, che li ha visti camminare dietro Gesรน, e il presente nel quale si ritrovano a ricominciare soli, con un estraneo.ย
Lโintervento di Gesรน suona allโinizio come un giudizio. Il forestiero, quello che era considerato estraneo ai fatti, parla come profondo scrutatore dei loro cuori, che fanno fatica a credere alla parola dei profeti, ed esperto conoscitore delle Scritture. Attraverso di esse Gesรน offre ai due discepoli unโaltra prospettiva. Dio non aveva forse rivelato, attraverso i profeti, che il suo Cristo avrebbe dovuto soffrire per entrare nella sua gloria? La conversazione passa dal piano storico-sociologico degli eventi a quello teologico del mistero di Dio. Gesรน fa con i suoi discepoli quello che lui stesso aveva fatto e mostrato nella Trasfigurazione. In quella occasione i tre discepoli, che Gesรน aveva portato con sรฉ sul monte, lo avevano visto conversare con Mosรจ ed Elia del suo ยซesodoยป che si sarebbe compiuto a Gerusalemme. Spiegando le Scritture Gesรน parla di sรฉ e di come la Parola di Dio lโha accompagnato attraverso la prova. Egli รจ giusto, come lo aveva riconosciuto il centurione sul Golgota, perchรฉ nel cammino della croce ha lottato con lโarma della preghiera per rimanere unito al Padre anche quando sentiva la tristezza e lโangoscia della solitudine. Attraverso la preghiera, con le parole della Scrittura, e dei Salmi in maniera particolare, egli ha percorso la via della sofferenza comune a tanti uomini e donne, con la certezza di entrare nella casa di Dio e nella piena comunione con Lui. La morte del Maestro sembrava aver interrotto la conversazione, cioรจ la relazione, con i suoi discepoli ma, in realtร , anche se loro non lo riconoscono, egli continua ad accompagnarli e a tener vivo il dialogo con loro.ย
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La conversazione durante il cammino ha permesso ai due discepoli di rivivere momenti dโintimitร e confidenza con il Maestro e ha fatto nascere in loro il bisogno di stare in sua compagnia. Il desiderio diventa preghiera: ยซResta con noi!ยป. Il loro cuore arde dal desiderio di conservare la luce della sua compagnia quando scendono le ombre della notte.
Gesรน, il cui cammino punta piรน oltre rispetto alle attese umane, entra non come forestiero ma come familiare, anzi come capo famiglia. Nel gesto dello spezzare il pane รจ racchiuso il senso della croce quale dono di sรฉ, espressione massima dโintimitร e comunione. La luce che promana da quel gesto dโamore rompe la cecitร dei discepoli e svela il senso della croce. Le parole di Gesรน hanno accompagnato i discepoli introducendoli in quella intimitร che ha fatto maturare in loro il desiderio di stare con Lui. Nello spezzare il pane, gesto con il quale la Chiesa indica la celebrazione dellโEucaristia, avviene una seconda trasfigurazione nella quale i discepoli riconoscono nel dono di sรฉ sulla croce la manifestazione della gloria di Gesรน.ย
Gli occhi dei due discepoli sono diventati come quelli del vecchio Simeone che, prendendo tra le sue braccia il bambino Gesรน aveva detto: i miei occhi hanno visto la tua salvezza (Lc 2,30). Lโincontro con Gesรน, avvenuto lungo la strada e in casa, ha convertito i discepoli i quali invertono anche il senso di marcia del loro cammino. Essi non sono piรน i delusi che si isolano e prendono le distanze dalla comunitร , ma compagni che avvertono urgente il bisogno di condividere la gioia di aver incontrato il Signore. Hanno occhi nuovi con i quali sono in grado ora di rileggere la loro storia come un itinerario di fede e di vita accompagnati da Gesรน, il crocifisso risorto. Essi non sono piรน nรฉ forestieri, nรฉ estranei ma concittadini dei santi e familiari di Cristo.
Auguro a tutti una serena domenica e vi benedico di cuore!
Commento a cura di don Pasquale Giordano
La parrocchia Mater Ecclesiae รจ stata fondata il 2 luglio 1968 dallโArcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirร ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di etร … [Continua sul sito]

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