Beato chi spera nel Signore – Venerdรฌ della VI settimana di Pasqua
โ๏ธ Commento al brano del Vangelo di: โ Gv 16,16-20
Dagli Atti degli Apostoliย (18,9-18)
[Mentre Paolo era a Corรฌnto,] una notte, in visione, il Signore gli disse: ยซNon aver paura; continua a parlare e non tacere, perchรฉ io sono con te e nessuno cercherร di farti del male: in questa cittร io ho un popolo numerosoยป. Cosรฌ Paolo si fermรฒ un anno e mezzo, e insegnava fra loro la parola di Dio.
Mentre Gallione era proconsole dellโAcร ia, i Giudei insorsero unanimi contro Paolo e lo condussero davanti al tribunale dicendo: ยซCostui persuade la gente a rendere culto a Dio in modo contrario alla Leggeยป. Paolo stava per rispondere, ma Gallione disse ai Giudei: ยซSe si trattasse di un delitto o di un misfatto, io vi ascolterei, o Giudei, come รจ giusto. Ma se sono questioni di parole o di nomi o della vostra Legge, vedetevela voi: io non voglio essere giudice di queste faccendeยป. E li fece cacciare dal tribunale. Allora tutti afferrarono Sรฒstene, capo della sinagรฒga, e lo percossero davanti al tribunale, ma Gallione non si curava affatto di questo.
Paolo si trattenne ancora diversi giorni, poi prese congedo dai fratelli e sโimbarcรฒ diretto in Siria, in compagnia di Priscilla e Aquila. A Cencre si era rasato il capo a causa di un voto che aveva fatto.
Dal contatto quotidiano con la Parola la fedeltร alla missione
Luca, narratore degli Atti degli Apostoli, accennando alla permanenza di Paolo a Corinto rivela anche le esperienze mistiche dellโApostolo nelle quali il Signore Gesรน lo rassicura sulla sua protezione e lo incoraggia a proseguire nellโ evangelizzazione. Paolo non era solo un uomo di azione, ma soprattutto di contemplazione. Il continuo contatto con la Parola della Scrittura permette a Paolo di discernere gli eventi della vita e dellโ attivitร missionaria alla luce della volontร di Dio che lo ha amato, scelto e inviato.
Spesso i traumi hanno segnato la vita dellโapostolo che, pur tentato di giudicarsi come illuso o fallito ovvero bestemmiatore, rimane in ascolto della voce di Dio che, soprattutto nei momenti piรน critici, lo invita a proseguire nella missione sostenuto dalla Sua grazia. Paolo รจ chiamato a prendersi cura del popolo numeroso, che appartiene a Dio, spezzando per loro il pane della Parola. ร per amore di quel popolo, che ha bisogno di essere guidato da pastori saggi e prudenti, che Paolo deve fermarsi, soprattutto per formare coloro che devono prendersi cura delle comunitร cristiane al momento della sua partenza.
Lโevangelizzazione attuata da Paolo non mira a far conoscere norme e dettami, ma a entrare in rapporto personale con Cristo che dona lo Spirito Santo, il Parร clito, il quale permette al credente di sostenere la lotta contro i nemici di Dio, soprattutto quelli che si ergono a paladini della fede, della giustizia e della veritร e, al contempo, tramano per uccidere. Paolo, viene liberato e prosciolto dalle accuse infamanti, non perchรฉ si difende con lโarte oratoria, ma perchรฉ Dio apre strade nuove, per portare a compimento lโopera iniziata.
La morte segna la conclusione della vita terrena e il martirio cruento coronerร anche la vita di Paolo, tuttavia cโรจ un martirio quotidiano nel quale, illuminato e guidato dallo Spirito Santo, come Paolo, ogni cristiano nella mitezza fa trasparire la forza dellโamore divino che salva.
โ Dal Vangelo secondo Giovanniย Gv 16,20-23
Nessuno potrร togliervi la vostra gioia.
In quel tempo, disse Gesรน ai suoi discepoli:
ยซIn veritร , in veritร io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerร . Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierร in gioia.
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La donna, quando partorisce, รจ nel dolore, perchรฉ รจ venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda piรน della sofferenza, per la gioia che รจ venuto al mondo un uomo. Cosรฌ anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrรฒ di nuovo e il vostro cuore si rallegrerร e nessuno potrร togliervi la vostra gioia. Quel giorno non mi domanderete piรน nullaยป.
Beato chi spera nel Signore
Le parole di Gesรน annunciano la beatitudine dei suoi discepoli afflitti e provati perchรฉ fatti oggetto di ingiustizie e prevaricazioni. La beatitudine non risiede nella condizione di sofferenza ma nella certezza che Dio non abbandona coloro che sono nel pianto e, gemendo, gridano a Lui per chiedere aiuto. La tristezza si puรฒ trasformare in invidia nei confronti di chi sembra agire indisturbato e senza alcuna conseguenza delle sue malefatte.
Anzi, la mitezza รจ confusa con la debolezza che incentiva lโarrogante ad aggiungere al danno la beffa. Ma lโempio non sa che la speranza del giusto si poggia solamente in Dio a cui affida la sua causa. Il ghigno sarcastico dei malvagi sarร spento dalla gioia del Signore, unica forza del povero che, confidando in Lui, si lascia sostenere dallโunica speranza che non delude. Solo la promessa di un bene piรน grande supporta lโuomo nel suo calvario e, nonostante le cadute, gli permette di portare a termine il suo cammino e il servizio a lui affidato.
Lโostentata allegria degli orgogliosi non ha nulla a che fare con la gioia di chi spende la propria vita per amore a Dio e ai fratelli anche a quelli dai quali riceve disprezzo e ingratitudine. Gesรน sembra dire che lโamara sorpresa di apprendere il fatto di essere calunniati o attaccati alle spalle non รจ nulla rispetto a quello che proverร lโempio nel giudizio quando prenderร coscienza della sua stupiditร e riconoscerร di essere un fallito. Non cโรจ sofferenza piรน grande della disperazione perchรฉ quel dolore รจ senza soluzione.
Commento a cura di don Pasquale Giordano
Vicario episcopale per l’evangelizzazione e la catechesi e direttore del Centro di Spiritualitร biblica a Matera
Fonte – il blog di don Pasquale “Tu hai Parole di vita eterna“