Non la vita, ma la morte ha le ore contate – Giovedรฌ della VI settimana di Pasqua
โ๏ธย Commento al brano del Vangelo di: โย Gv 16,16-20
Dagli Atti degli Apostoliย (18,1-8)
In quei giorni, Paolo lasciรฒ Atene e si recรฒ a Corรฌnto. Qui trovรฒ un Giudeo di nome Aquila, nativo del Ponto, arrivato poco prima dallโItalia, con la moglie Priscilla, in seguito allโordine di Claudio che allontanava da Roma tutti i Giudei. Paolo si recรฒ da loro e, poichรฉ erano del medesimo mestiere, si stabilรฌ in casa loro e lavorava. Di mestiere, infatti, erano fabbricanti di tende. Ogni sabato poi discuteva nella sinagoga e cercava di persuadere Giudei e Greci. Quando Sila e Timรฒteo giunsero dalla Macedรฒnia, Paolo cominciรฒ a dedicarsi tutto alla Parola, testimoniando davanti ai Giudei che Gesรน รจ il Cristo. Ma, poichรฉ essi si opponevano e lanciavano ingiurie, egli, scuotendosi le vesti, disse: ยซIl vostro sangue ricada sul vostro capo: io sono innocente. Dโora in poi me ne andrรฒ dai paganiยป.
Se ne andรฒ di lร ed entrรฒ nella casa di un tale, di nome Tizio Giusto, uno che venerava Dio, la cui abitazione era accanto alla sinagoga. Crispo, capo della sinagoga, credette nel Signore insieme a tutta la sua famiglia; e molti dei Corรฌnzi, ascoltando Paolo, credevano e si facevano battezzare.
La chiesa domestica ambito privilegiato per tessere trame di vangelo
Dopo lโannuncio del Vangelo ad Atene Paolo si reca nellโimportante cittร di Corinto, che per la sua posizione geografica, aveva unโimportanza strategica nei traffici commerciali. Qui Paolo si ferma per un anno e mezzo. I suoi primi collaboratori nellโopera evangelizzatrice sono Aquila e Priscilla, che lo ospitano a casa loro, anche perchรฉ avevano in comune la fede giudaico-cristiana e il lavoro; infatti erano fabbricanti di tende. Paolo vive la familiaritร con questa coppia, che aveva dovuto lasciare Roma, in maniera piena perchรฉ condivide la vita ordinaria e quella di fede. Lโapostolo non disdegna il lavoro presso la casa di Aquila perchรฉ rappresentava unโoccasione per incontrare la gente e testimoniare con la professionalitร dellโopera artigianale i valori umani della disponibilitร , correttezza, dellโonestร .
Anche lโambito del lavoro รจ ideale per annunciare il vangelo, affinchรฉ con la sua potenza Dio possa operare la trasformazione dei cuori. Un altro ambito nel quale testimoniare la propria fede in Gesรน Cristo era la sinagoga nella quale le parole della Scrittura erano rilette e ricomprese alla luce di Gesรน e degli eventi pasquali. Come in ogni missione di evangelizzazione non mancano le resistenze e le chiusure che non scoraggiano gli apostoli ma li incoraggiano a cogliere i segni di Dio che riesce ad aprire i cuori alla fede. Si assiste ad un decentramento della predicazione della Parola che si diffonde non piรน nei luoghi ufficiali, ma in quelli domestici nei quali si respira maggiormente un clima familiare piรน adatto ad assimilare lo spirito evangelico.
La casa di Aquila e Priscilla prima e Tizio Giusto dopo, diventano luoghi nei quali la Chiesa si riunisce in fraternitร per lโeucaristia e per lโinsegnamento degli Apostoli. Questa pagina degli Atti degli Apostoli รจ un richiamo forte a creare nelle nostre comunitร sempre piรน fredde e istituzionalizzate, ingessate in strutture organizzate, un clima di famiglia piรน vivo. Ognuno dovrebbe sentirsi accolto e avvertire lโesigenza di contribuire a rendere piรน bella la comunitร a cui si appartiene.
โ Dal Vangelo secondo Giovanniย Gv 16,16-20
Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierร in gioia.
In quel tempo, disse Gesรน ai suoi discepoli: ยซUn poco e non mi vedrete piรน; un poco ancora e mi vedreteยป.
Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: ยซChe cosโรจ questo che ci dice: โUn poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedreteโ, e: โIo me ne vado al Padreโ?ยป. Dicevano perciรฒ: ยซChe cosโรจ questo โun pocoโ, di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol direยป.
Gesรน capรฌ che volevano interrogarlo e disse loro: ยซState indagando tra voi perchรฉ ho detto: โUn poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedreteโ? In veritร , in veritร io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerร . Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierร in gioiaยป.
Non la vita, ma la morte ha le ore contate
ยซChe cosa รจ questo โun pocoโ?ยป i discepoli discutono tra loro sul significato delle parole di Gesรน che hanno il sapore di un annuncio. Non riescono a comprendere il nesso tra i due tempi, quello dellโassenza e il momento della sua visione. In realtร , dopo la Pasqua il riferimento appare piรน chiaro. La morte e la risurrezione sono i due eventi a cui Gesรน allude. Lโora della morte รจ vicina, il tempo si รจ fatto breve. Ma il messaggio non vuole solo dichiarare lโimminenza e la ineluttabilitร della morte, come se fosse lโammonimento del ยซmemento moriยป. Il cuore dellโannuncio sta nel fatto che non la sua vita ma la sua morte ha le ore contate. Il nascondimento della morte si racchiude in ยซun pocoยป che a sua volta si schiude allโeternitร della vita. Il distacco รจ una separazione momentanea che prepara non solo un nuovo incontro ma un incontro nuovo, ovvero una relazione rinnovata.
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Il discepolo di Gesรน corre il rischio di scindere la fede dalla vita e ยซvedereยป la sua esistenza senza scorgere in essa la presenza di Dio. Questo accade quando amiamo particolarmente ed entriamo in una forte comunione con gli altri facendoci carico della loro sofferenza. Quanto piรน empaticamente entriamo in contatto con i fratelli tanto piรน notiamo il contrasto tra chi soffre per i vari problemi della vita e chi invece sembra condurne una spensierata e allegra, o almeno cosรฌ ci appare. Gesรน ci offre una lettura diversa delle cose che ha la pretesa di essere credibile. Infatti, chi piรน di Lui sa cosa significa soffrire e morire ingiustamente?
Egli si รจ unito a tutte le vittime del mondo di ogni luogo e di ogni tempo per infondere loro fiducia, consolazione e speranza. Le offre innanzitutto ai suoi discepoli che gemono e soffrono insieme ai poveri della terra perchรฉ essi possano donarle a loro volta. Lo Spirito Santo, che ha risuscitato Gesรน dai morti, infonde in noi la stessa caritร di Cristo che, condivisa insieme al dolore dei fratelli, trasforma la tristezza in gioia, lo sconforto in speranza.
Commento a cura di don Pasquale Giordano
Vicario episcopale per l’evangelizzazione e la catechesi e direttore del Centro di Spiritualitร biblica a Matera
Fonte – il blog di don Pasquale “Tu hai Parole di vita eterna“



