La preghiera รจ lโaffaccio dal cuore di Dio sul Paradiso, la comunione dei Santi
Giovedรฌ della XI settimana del Tempo Ordinarioย (Anno pari)
Lโinsegnamento di Gesรน sulla preghiera costituisce il cuore del discorso delle beatitudini perchรฉ essa rappresenta il muro portante che regge lโimpalcatura della nostra vita. Il Maestro mette in guardia da due atteggiamenti che fanno crescere storto questo muro e perciรฒ pericolante e precario. Si tratta dellโipocrisia di chi si mostra devoto, ma รจ vuoto (ma pieno di sรฉ), perchรฉ gli interessa accreditarsi agli occhi degli altri piuttosto che entrare in intimitร con Dio; lโaltro pericolo รจ quello di imitare i pagani, cioรจ coloro che vengono considerati estranei perchรฉ sono fuori della comunitร del popolo eletto, nella verbositร della loro preghiera e nella pompositร dei loro sacrifici. Tutto ciรฒ che รจ โbaroccoโ, ridondante, ampolloso, eccentrico, risulta pesante e incapace di raggiungere il cielo. La preghiera rischia di essere unโautocelebrazione e la liturgia una realtร staccata dalla vita.ย
La preghiera piรน che di un luogo o linguaggi specifici, ha bisogno dello spazio interiore nel quale porsi alla presenza del Padre per ascoltarlo e farsi ascoltare da Lui. Non diciamo cose nuove o sveliamo segreti; infatti nรฉ io, confessando i miei peccati o le mie angosce, svelo qualcosa che Dio non sappia, nรฉ il Signore mi rivela una sorte o un esito che io non conosca.
Gesรน ci insegna a pregare non tanto suggerendoci delle parole da dire, ma indicandoci una postura spirituale da tenere. Con il suo esempio ci aiuta a metterci alla presenza di Dio in un modo tale da permettere a Dio di incontrarci tra le pieghe e le piaghe della nostra vita.ย
Pregare significa tornare dal Padre, cioรจ volgere verso di Lui (il cielo) il nostro viso consegnandoci a Lui nudi come siamo, cioรจ privi di meriti ma animati solamente dalla speranza e dalla fiducia nel suo amore. Elevare il cuore a Dio nella preghiera ci offre la possibilitร di essere davanti a Lui non come un giudice dalla cui sentenza dipende la nostra sorte, ma affidarci alle mani di una madre che con amorevolezza cura le ferite e con premura riveste e ridona dignitร ai figli che lโhanno perduta.ย
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Pregando ci specchiamo negli occhi di Dio che non sono iniettati di risentimento, ma brillano per la gioia perchรฉ contemplano il volto del figlio amato. In quegli occhi non vediamo solo noi, ma anche gli altri, i nostri fratelli per i quali รจ riservata la stessa ricompensa.ย
Pregando contempliamo il volto del Padre, ma anche il nostro come Dio ci sogna. I suoi occhi sono come una finestra spalancata sul nostro futuro, la pienezza di vita nella comunione dei santi. Il perdono ai nostri fratelli, superando le resistenze che il Maligno ci mette nel cuore, altro non รจ che lโanticipazione nel presente della gioia della comunione fraterna nellโeternitร .
Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!
Commento a cura di don Pasquale Giordano
La parrocchia Mater Ecclesiae รจ stata fondata il 2 luglio 1968 dallโArcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirร ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di etร … [Continua sul sito]

