Venerdรฌ della V settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari) – Santa Scolastica
Gen 3,1-8 Sal 31
Dal libro della Gรจnesi Gen 3,1-8
Sareste come Dio, conoscendo il bene e il male.
Il serpente era il piรน astuto di tutti gli animali selvatici che Dio aveva fatto e disse alla donna: ยซร vero che Dio ha detto: โNon dovete mangiare di alcun albero del giardinoโ?ยป. Rispose la donna al serpente: ยซDei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dellโalbero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: โNon dovete mangiarne e non lo dovete toccare, altrimenti morireteโยป. Ma il serpente disse alla donna: ยซNon morirete affatto! Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il maleยป.
Allora la donna vide che lโalbero era buono da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiรฒ, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anchโegli ne mangiรฒ. Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e conobbero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture.
Poi udirono il rumore dei passi del Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno, e lโuomo, con sua moglie, si nascose dalla presenza del Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino.
Lโinganno del Maligno
Adamo ed Eva erano nudi e non provavano vergogna perchรฉ essi si guardavano nello stesso modo con cui Dio li ammirava, cioรจ con uno sguardo dโamore puro. La conoscenza era ricerca e scoperta del bene che รจ nellโaltro e desiderio di crescere aiutandosi reciprocamente a superare i propri limiti. Vivere lโamore di coppia aiuta anche a coltivare la fede, ovvero il rapporto di amore con Dio, accettando i confini del proprio agire nello stesso modo in cui Dio ha posto dei limiti al suo. Lโamore non รจ annullamento delle differenze e confusione ma rispetto e armonizzazione delle diversitร . Entra in scena il serpente che rappresenta il Maligno con la sua carica di astuzia messa in campo per difendersi da Dio e dallโuomo. Il Maligno รจ la diffidenza fatta persona il cui linguaggio, intriso di gelosia e di invidia, trae in inganno. La strategia del Maligno รจ quella di fingersi curioso insinuando il dubbio che mira ad incrinare il rapporto di fiducia instaurato tra Dio e lโuomo. La parola di Dio viene modificata dal serpente in modo che venga ridotta solamente a divieto. La replica della donna riporta al comando originario rispettato piรน per paura di morire che per rispetto. La paura รจ un freno inibitorio che il serpente cerca di togliere alludendo alla vera conoscenza di Dio. Il serpente trasferisce in Dio la sua invidia e lo dipinge come uno geloso delle sue prerogative. Quando la donna abbandona il punto di vista di Dio per assumere quello del serpente cambia anche il modo di vedere il frutto della conoscenza del bene e del male. Il bene da dono ricevuto dalle mani di Dio, che gradualmente guida alla conoscenza del bene e del male, diventa qualcosa da conquistare strappandolo dalle mani di Dio per venirne in possesso. Dio, riconosciuto, amato e onorato come padre e madre, diventa agli occhi della donna, che si lascia, sedurre dal Maligno, un despota da cui emanciparsi per prendere il suo posto. La radice del peccato sta nella perversione del pensiero e del modo di vedere. Da servi della Parola diventano schiavi della paura. Come tali si nascondono prima lโuno allโaltro e poi si allontanano anche da Dio.
La comunione con Dio genera la libertร e la fraternitร mentre il peccato produce divisione, alimenta la paura e arma le strategie di difesa.
+ Dal Vangelo secondo Marco Mc 7,31-37
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Fa udire i sordi e fa parlare i muti.
In quel tempo, Gesรน, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidรฒne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decร poli.
Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccรฒ la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: ยซEffatร ยป, cioรจ: ยซApriti!ยป. E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente.
E comandรฒ loro di non dirlo a nessuno. Ma piรน egli lo proibiva, piรน essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: ยซHa fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!ยป.
La compagnia della Parola guarisce la solitudine del cuore
La malattia che colpisce la facoltร dellโudito e della parola rende la persona incapace di una sana relazione con gli altri. Il sordomuto รจ una persona fondamentalmente sola anche se ha attorno a sรฉ persone che si prendono cura di lui. Cโรจ una solitudine che รจ assenza di comunicazione e cโรจ la solitudine che invece รจ la condizione per una comunicazione piena e profonda, perchรฉ intima, capace di operare una nuova creazione.
Il sordomuto รจ condotto da Gesรน perchรฉ egli possa guarirlo imponendo la mano. Gesรน perรฒ compie dei gesti che vanno al di lร delle attese di chi gli ha presentato il malato. Innanzitutto, il sordomuto รจ ritirato dalla folla verso un luogo in disparte come Gesรน aveva suggerito ai discepoli per permettere loro di riposare dopo le fatiche della missione. Andare loro soli in un luogo in disparte non significa isolarsi ma entrare in un rapporto di comunione piรน profonda. Parlando alla donna siro fenicia Gesรน aveva detto che il pane dei figli non va gettato ai cagnolini e lei di rimando aveva affermato che quando il pane dei figli viene spezzato cadono le briciole e anche i cagnolini ne mangiano. Lโimmagine del pane richiama il senso della compagnia che guarisce dalla malattia che condanna alla solitudine. Spezzare e nutrirsi della Parola di Dio permette di uscire dalla solitudine dellโegoismo ed essere capaci di relazioni autentiche nelle quali sperimentare la bellezza della compagnia nello Spirito.
I gesti di Gesรน non sono atti magici, ma รจ ciรฒ che avviene quando ci lasciamo nutrire dalla Parola di Dio. Le dita nelle orecchie e la saliva sulla bocca sembrano alludere alla profezia che annuncia il tempo del Messia il quale effonde dalla sua bocca lo Spirito Santo. ร lo stesso Spirito Santo che fa uscire gli uomini dai sepolcri e che, entrando nei cuori, scrive la legge di Dio dentro di loro costituendoli profeti.
Lo Spirito di Dio non ha confini geografici e non si lascia chiudere in schemi ideologici; tuttavia, esso non puรฒ liberare se dal di dentro non gli apriamo il cuore permettendogli di toccarci interiormente e guarirci. Lโintimitร spirituale con Dio ci libera dalla solitudine in cui ci chiude il peccato.
Leggi la preghiera del giorno.
Commento a cura di don Pasquale Giordano
Vicario episcopale per l’evangelizzazione e la catechesi e direttore del Centro di Spiritualitร biblica a Matera
Fonte – il blog di don Pasquale “Tu hai Parole di vita eterna“



