La Lettera agli Ebrei (seconda lettura di oggi) ricorda ai cristiani come al tempo di Mosรจ vigesse unโidea di Dio tremenda, capace di incutere timore e tremore, sperando addirittura che non rivolgesse piรน la sua parola agli uomini (v. 19). Lโidea era quella di un Dio nascosto tra le nuvole, che per entrare in contatto con lโumanitร necessitasse di una gerarchia umana: il Sinedrio allโapice, a seguire gli anziani del Tempio, gli scribi, ovvero i detentori della legge e della morale, e poi i farisei, e poi sotto, in basso uomini e donne del popolo, la massa indistinta dei fedeli.
Gesรน, รจ venuto a dire e a mostrare, che questa immagine di Dio รจ semplicemente blasfema. Egli ha sempre denunciato ogni gerarchia che presumesse di poter mettere in contatto il cielo e la terra, ogni mediazione umana e chiunque si arrogasse il diritto di farsi guardiano del Tempio e gestore del sacro. Tra Dio e i suoi figli non esistono mediatori: ยซQuando pregate dite Padreยป (Lc 11, 2), e si โconoscerร โ Dio solo nella misura in cui si โconoscerร โ lโuomo, nella fattispecie il piรน povero e indigente.
Il Concilio Vaticano II ci ricorda qualcosa di importante a riguardo. Il popolo di Dio โ la Chiesa – รจ un popolo โregaleโ, non ha cioรจ nรฉ capi nรฉ re che regnano su di essa. ร il popolo stesso re di sรฉ stesso. ร un popolo sacerdotale, per cui non ci sono preti che fungono da mediatori fra la Chiesa e Dio perchรฉ il popolo medesimo possiede il sacerdozio, in quando siamo tutti sacerdoti in virtรน del battesimo. ร un popolo profetico capace cioรจ di pensare con sapienza il futuro del regno di Dio e intravedere โ in coscienza – il proprio cammino senza il bisogno di una gerarchia che lo debba ammaestrare dallโalto.
Dunque la Parola di questa domenica รจ tutta volta a rispondere alla domanda fondamentale: dove poter incontrare il nostro Dio?
Non in cielo, e non attraverso alcuna mediazione con i detentori del โpotere celesteโ che a certe condizioni (morale, cultuale, rituale โฆ) si arrogano il diritto di aprire o sbarrare le sue porte (cfr. Mt 23, 13), ma nellโuomo assetato e affamato. Il Vangelo di oggi รจ inequivocabile a questo riguardo.
La societร che viene qui auspicata, quella conforme al sogno di Dio, non รจ quella formata da un gruppo religioso โ nella fattispecie quello cristiano โ che grida โViva Dioโ, o โio sto con Dioโ, ma quella dove a tutti รจ dato sedersi alla medesima mensa per poter fare festa, senza distinzione tra ricchi e poveri condividendo in maniera equa i frutti della terra che รจ madre e perciรฒ di tutti. ยซQuesto รจ lโesser cristiani. Il nome di Dio viene dopo. ร meglio che non si pronunci, per ora, perchรฉ ci imbroglia, e perchรฉ reintroduce unโidea creata dalla classe del potere. Solo se io amo il povero posso pensare a Dio senza sbagliare. Se non penso allโuomo, penso a Dio sbagliando. Questa รจ la veritร che viene dal Vangeloยป (Ernesto Balducci).
don Paolo Squizzato via Facebook
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Letture della
XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ ANNO C
Prima Lettura
Fatti umile, e troverai grazia davanti al Signore.
Dal libro del Sirร cide
Sir 3,19-21.30.31 (NV) [gr. 3,17-20.28-29]
Figlio, compi le tue opere con mitezza,
e sarai amato piรน di un uomo generoso.
Quanto piรน sei grande, tanto piรน fatti umile,
e troverai grazia davanti al Signore.
ย
Molti sono gli uomini orgogliosi e superbi,
ma ai miti Dio rivela i suoi segreti.
Perchรฉ grande รจ la potenza del Signore,
e dagli umili egli รจ glorificato.
ย
Per la misera condizione del superbo non c’รจ rimedio,
perchรฉ in lui รจ radicata la pianta del male.
Il cuore sapiente medita le parabole,
un orecchio attento รจ quanto desidera il saggio.
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 67 (68)
R. Hai preparato, o Dio, una casa per il povero.
I giusti si rallegrano,
esultano davanti a Dio
e cantano di gioia.
Cantate a Dio, inneggiate al suo nome:
Signore รจ il suo nome. R.
ย
Padre degli orfani e difensore delle vedove
รจ Dio nella sua santa dimora.
A chi รจ solo, Dio fa abitare una casa,
fa uscire con gioia i prigionieri. R.
ย
Pioggia abbondante hai riversato, o Dio,
la tua esausta ereditร tu hai consolidato
e in essa ha abitato il tuo popolo,
in quella che, nella tua bontร ,
hai reso sicura per il povero, o Dio. R.
Seconda Lettura
Vi siete accostati al monte Sion, alla cittร del Dio vivente.
Dalla lettera agli Ebrei
Eb 12,18-19.22-24a
ย
Fratelli, non vi siete avvicinati a qualcosa di tangibile nรฉ a un fuoco ardente nรฉ a oscuritร , tenebra e tempesta, nรฉ a squillo di tromba e a suono di parole, mentre quelli che lo udivano scongiuravano Dio di non rivolgere piรน a loro la parola.
ย
Voi invece vi siete accostati al monte Sion, alla cittร del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste e a migliaia di angeli, allโadunanza festosa e allโassemblea dei primogeniti i cui nomi sono scritti nei cieli, al Dio giudice di tutti e agli spiriti dei giusti resi perfetti, a Gesรน, mediatore dellโalleanza nuova.
Parola di Dio
Vangelo
Chiunque si esalta sarร umiliato, e chi si umilia sarร esaltato.

Lc 14, 1.7-14
Avvenne che un sabato Gesรน si recรฒ a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo.
Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: ยซQuando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perchรฉ non ci sia un altro invitato piรน degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: โCรจdigli il posto!โ. Allora dovrai con vergogna occupare lโultimo posto. Invece, quando sei invitato, vaโ a metterti allโultimo posto, perchรฉ quando viene colui che ti ha invitato ti dica: โAmico, vieni piรน avanti!โ. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perchรฉ chiunque si esalta sarร umiliato, e chi si umilia sarร esaltatoยป.
Disse poi a colui che lโaveva invitato: ยซQuando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici nรฉ i tuoi fratelli nรฉ i tuoi parenti nรฉ i ricchi vicini, perchรฉ a loro volta non ti invitino anchโessi e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perchรฉ non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giustiยป.
Parola del Signore
