don Paolo Squizzato – Commento al Vangelo del 1 Agosto 2021

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Dice Gesรน: ยซvoi mi cercate perchรฉ avete mangiato di quei paniโ€ฆยป (v. 26).
Perchรฉ cerchiamo Dio? Perchรฉ ci garantisca il โ€˜paneโ€™, un poโ€™ di salute, magari una sicurezza lavorativa, il benessere famigliare? Basterebbe ascoltare le nostre preghiere per rispondere a questa domanda.

Abbiamo ridotto il cristianesimo ad un โ€˜self serviceโ€™ religioso, dove ciascuno puรฒ trovare ciรฒ che desidera, dai miracoli in qualche improbabile santuario mariano, a madonne in grado di โ€˜sciogliere i nodiโ€™ della propria vita sgangherata, a polizze assicurative sulla salute, a santoni capaci di far miracoli. E se salute, una certa stabilitร  economica e un poโ€™ di tranquillitร  famigliare si affacciassero effettivamente nella nostra vita, allora si comincerebbe a cercare Dio per qualcosa di piรน sottile, di piรน raffinato: sensazioni forti a livello spirituale, una certa pace dellโ€™anima, una sensazione di energia interiore, una vibrazione dellโ€™animaโ€ฆ

In unโ€™epoca dove si moltiplicano i centri benessere, rischiamo di ridurre il fatto cristiano e la Chiesa a una โ€˜spaโ€™ dei poveri.
Si cercano piรน i โ€˜doniโ€™ di Dio, piuttosto che Dio come dono.
Un rapporto di amore non puรฒ giocarsi sul dare e lโ€™avere, ma sullโ€™esserci.

Il fine dellโ€™amore รจ diventare โ€˜Unoโ€™ con lโ€™Amato attraverso la relazione; far spazio allโ€™altro, sperimentare una sorta di fusione โ€“ senza confusione โ€“ come avviene tra il ferro e il fuoco, dove uno acquisisce le prerogative dellโ€™altro.
Se non entro in questa comunione, se non divento โ€˜unoโ€™, dallโ€™altro mi aspetterรฒ sempre qualcosa, un vantaggio, una risposta alle mie richieste, alla mia religiositร , alla mia devozione.

Dio perรฒ non mi sta dinanzi come un dispensatore di grazie, doni e miracoli, ma โ€˜dentroโ€™; non sta fuori di me, ma รจ parte di me. Per questo la vita spirituale รจ infinitamente piรน grande e alta della vita religiosa; questโ€™ultima vive di prestazioni per un compenso, la vita spirituale รจ esperienza di unโ€™unione nellโ€™amore, da cui scaturisce lo stile di vita. E in ultima analisi la felicitร .

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ยซTu pretendi di cercare Dio; in veritร  fai di Dio una candela, con la quale cerchi qualcosโ€™altro, e quando lโ€™hai trovato, getti via la candela. Tu abbassi Dio al ruolo di una vacca da latte, che lโ€™uomo custodisce per il proprio profitto, per il latte e il formaggio. Tu fai come quelli che, quando loro va bene, lodano Dio e confidano in lui, come alcuni che dicono: ho dieci moggi di grano e altrettanto abbondante vino questโ€™anno, confido saldamente in Dio! Davvero hai grande fede dico io, ma nel grano e nel vino. Tu mercanteggi con il tuo Dio, dai e fai perchรฉ ti restituisca il centuplo, ma questo dare รจ piuttosto da chiamarsi un chiedere. Finchรฉ operi le tue opere per moventi esteriori, per il regno dei cieli, o per Dio, o per la tua beatitudine, non ti comporti rettamente. Poichรฉ, chi crede di raggiungere Dio nella interioritร , nella devozione o in un dolce rapimento piรน che presso il focolare o nella stalla, agisce come uno che prendesse Dio, gli avvolgesse la testa in un mantello e lo cacciasse sotto una pancaยป (Meister Eckhart, Sermoni Tedeschi).


AUTORE: don Paolo SquizzatoFONTECANALE YOUTUBE