don Paolo Scquizzato – Commento al Vangelo del 21 Maggio 2023

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La festa dellโ€™Ascensione al cielo di Gesรน, credo voglia insegnarci essenzialmente due cose:

1_ Dobbiamo prendere coscienza che ogni popolo รจ stato religioso e ogni religione ha rappresentato lโ€™al di lร  in modo tale che i poteri dellโ€™al di qua si sentissero convalidati e legittimati. Questa รจ la struttura costante delle religioni. Il potere religioso esercitato sulla massa dei credenti da parte di una piccolissima porzione di eletti, viene legittimato per โ€œmandato divinoโ€: โ€˜Dio-lo-vuoleโ€™. Con questa espressione in bocca, e la spada in pugno, nel corso dei secoli la chiesa cattolica ha ucciso donne e uomini colpevoli di professare semplicemente unโ€™altra fede o di aver occupato i luoghi sacri a Gerusalemme.

Lโ€™establishment religioso si รจ sentito insomma da sempre autorizzato a presentarsi come autentica mediazione tra Dio e il mondo, il cielo e la terra, passaggio obbligato per giungere al cielo, per entrare in contatto col divino, e per conoscere con certezza lโ€™altrimenti imperscrutabile volontร  di Dio.

Ebbene, con Gesรน tutto questo รจ finito. Tra lโ€™uomo e Dio รจ saltata ogni mediazione. Scrive Ernesto Balducci: ยซFra la coscienza e Dio non cโ€™รจ che il puro vuoto della responsabilitร  umanaยป. Finalmente adulti, la donna e lโ€™uomo di fede fanno esperienza del divino nellโ€™intimo della propria coscienza senza piรน dover chiedere permesso allโ€™autoritร  costituita.

Lโ€™immagine mitologica dellโ€™ascensione al cielo di Gesรน, vuole suggerirci questo. Gesรน entra โ€˜nella gloria di Dioโ€™ indipendentemente dal potere religioso del suo tempo che, condannandolo a morte, lo ritenne bestemmiatore e maledetto da Dio stesso. Ed essendo Gesรน il โ€˜primogenito tra molti fratelliโ€™ (Rm 8, 29), dobbiamo credere che ciascuna persona รจ chiamata ora ad entrare nel cuore di Dio indipendentemente da ogni tipo di mediazione. Col battesimo infatti, ogni creatura diventa โ€˜sacerdote, re e profetaโ€™.

2_ Nella prima lettura di oggi, Atti riporta questo passaggio: ยซUomini di Galilea, perchรฉ state a guardare il cielo?ยป (At 1, 11). Il cielo, dopo lโ€™evento Gesรน di Nazareth, si รจ svuotato. Non ci รจ piรน concessa alcuna via di fuga verso lโ€™irrealtร . Non possiamo piรน evadere dalla responsabilitร  cui ci chiama la terra con tutto il suo carico di umanitร  in attesa. Paradossalmente con il simbolo dellโ€™Ascensione al cielo, le alienazioni religiose (di ogni tipo) sono delegittimate, e lโ€™uomo รจ restituito alle sue incombenze.

Il cristianesimo non รจ la religione che promette facili paradisi, dopo un sofferto pellegrinaggio in questa valle di lacrime. Non รจ assicurato alcun paradiso a chi diserta la terra. Piรน che guardare il cielo รจ ora di guardare molto bene negli occhi le donne e gli uomini di questo nostro tempo, soprattutto coloro che fanno piรน fatica a riconoscersi tali.

Lโ€™andarsene fisico di Gesรน fu letto dalla Chiesa primitiva come necessario perchรฉ potesse nascere un mondo nuovo: ยซรˆ bene per voi che io me ne vadaยป (Gv 16, 7). Un mondo nuovo costruito faticosamente senza la tentazione di demandare tutto ad un improbabile dio nascosto lassรน in alto, inoculando in questa storia intrisa di violenza e morte lโ€™antidoto dellโ€™amore. Un mondo nuovo fatto di relazioni guarite, e in grado alla fine di scorgere il Cristo ancora presente nel volto dei senza volto.

Per gentile concessione di don Paolo Scquizzato

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