Commento di don Paolo Quattrone – sacerdote della diocesi di Aosta, parroco di Bard, Donnas, Hรดne e Vert.
Dio ha giร squarciato i cieli, ed รจ tra noi
โSe tu squarciassi i cieli e scendessi!โ sono parole che riecheggiano dalla prima lettura tratta dal libro del profeta Isaia.
Quante volte, soprattutto di fronte al male che vediamo in svariate forme, ci viene da urlare a Dio: โsquarcia i cieli e vieni a fare qualcosa, agisci e metti le cose a posto!โ oppure ci viene da pregare con parole simili a queste contenute nel salmo 79: โGuarda dal cielo e vedi e visita questa vignaโ chiedendo cioรจ al Signore che venga a visitare la vigna che รจ lโumanitร per restituirle speranza. Inizia lโAvvento, tempo liturgico che la Chiesa ci offre per prepararci al Natale e ribadire a noi stessi un aspetto fondamentale per la nostra fede ed esistenza: Dio ha squarciato i cieli, รจ sceso, si รจ fatto uomo, รจ uscito dallโeternitร per entrare nella nostra dimensione terrena e visitarci, lo ha fatto circa duemila anni fa con la venuta di Cristo.
Ed ecco allora che possiamo agganciarci al testo del Vangelo secondo Marco ed in particolare a questo monito di Gesรน: โFate attenzione!โ. LโAvvento e il Natale sono lโoccasione giusta per accorgerci di qualcosa che spesso ci sfugge perchรฉ presi da noi stessi, dai problemi, da ciรฒ che dobbiamo fare, dalla dimensione materiale, da uno sguardo troppo orizzontale e cioรจ che Dio ha squarciato i cieli, non ha deciso di starsene per conto proprio ma รจ in mezzo a noi e non solo, รจ in noi, dentro a ciรฒ che viviamo, dentro alla quotidianitร ma troppe volte siamo distratti.
Nel brano di Marco il Maestro chiede ai discepoli e perciรฒ anche a noi di stare attenti perchรฉ non sapremo quando sarร il momento nel quale ci incontreremo definitivamente con Lui perรฒ di una cosa siamo sicuri: Dio รจ venuto sulla terra ed anche se dopo la sua morte e resurrezione รจ asceso al cielo Egli รจ ancora con noi fino alla fine dei tempi proprio come รจ scritto alla fine del Vangelo di Matteo dove Gesรน ascendendo annuncia agli apostoli: โEcco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondoโ. Non sappiamo quando ci troveremo faccia a faccia con Lui, quando concluderemo il nostro cammino terreno e quando giungerร la fine dei tempi ma una cosa รจ certa ed รจ che Dio si รจ fatto uomo e che possiamo incontrarlo ancora oggi, quotidianamente, si tratta perรฒ di essere vigilanti per non perderlo di vista.
Ho pensato allora che per ogni domenica di Avvento sottolineerรฒ un aspetto nel quale occorre essere attenti per accorgerci che il Signore cโรจ, per non cadere nella tentazione di pensare che si sia dimenticato di noi. Nel brano di Vangelo Gesรน ci insegna a vegliare cioรจ a stare svegli! Ecco il primo modo per stare attenti a Dio. Possiamo accorgerci di Dio fin dalle prime luci dellโalba se, appena svegli, troviamo cinque minuti per rivolgerci a Lui.
- Pubblicitร -
Sovente la sensazione di essere soli nellโaffrontare la vita dipende dal fatto che iniziamo la giornata soli, concentrati e ripiegati su noi stessi mentre sarebbe sufficiente appena aperti gli occhi farci un segno di croce, invocare lo Spirito Santo, affidare al Signore il nuovo giorno per accorgerci che Lui ha squarciato i cieli ed รจ presente.
Pregare al mattino ci aiuta a svegliarci bene, ad iniziare con il piede giusto, con questo non significa che andrร tutto liscio ma vuol dire cominciare con la consapevolezza che non contiamo esclusivamente sulle nostre forze ed energie. Vegliare รจ anche saper spalancare gli occhi e sono arciconvinto che il primo luogo nel quale possiamo scorgere la presenza di Dio sia nella bellezza che ci circonda da quella naturalistica a quella artistica.
In questa prima settimana di Avvento riscopriamo la bellezza di pregare appena svegli; troviamo qualche momento per farci due passi nella natura e anche se abitiamo in una cittร indirizziamo lo sguardo verso il cielo, verso un albero o un parco; andiamo a visitare un museo e ci accorgeremo che Dio ha giร squarciato i cieli ed รจ tra noi.
AUTORE: don Paolo Quattrone – Fonte
