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don Mauro Pozzi – Commento al Vangelo di domenica 28 Gennaio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mc 1, 21-28

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Il male si combatte con la preghiera e la purezza del cuore.
don Mauro

Se qualcuno volesse fare un regalo alla Parrocchia di don Mauro
Parrocchia S. Maria delle Grazie: IT09Y0871383900000000012977

PONTEFICI

Ogni uomo può mettersi in ascolto di Dio, ma il peccato ostacola questa capacità. L’origine di tutti i peccati è la pretesa di bastare a sé stessi e di essere padroni del proprio destino. L’uomo da sempre è tentato di credere di non avere la necessità di un riferimento trascendente come se bastassero le sue conoscenze e capacità.

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È evidente che un simile atteggiamento costituisce una chiusura totale, spesso aggravata dalle mille distrazioni che ci bombardano e ci anestetizzano.  Il  Signore però non ci ha creati per la morte, ma per la vita. Dunque non ci abbandona a noi stessi e cerca di superare il muro  della nostra indifferenza inviando dei portavoce: i profeti. Sono uomini che collegano la terra con il cielo, pontefici, cioè costruttori di ponti verso l’Infinito.

Anche i profeti però sono soggetti alle tentazioni, tanto che il Deuteronomio dice che è possibile che qualcuno  di loro annunci qualcosa  che non viene da  Dio, ma dalla sua vanagloria. Il rimedio a questo male è  la  dedizione alla vocazione. È quanto afferma San Paolo  nella  seconda lettura presentando i vantaggi della verginità.

Non bisogna confondere però. Il matrimonio non vale meno della vita consacrata: semplicemente è una vocazione diversa. Si parla infatti di castità anche nel legame tra  coniugi, che  non  significa l’astenersi dai rapporti, ma la vigilanza sul proprio cuore, perché l’amore per il coniuge non sia inquinato dall’egoismo o dall’interferenza di altre passioni.

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Come un uomo che si lega ad una donna non deve dividere il suo cuore con amori diversi, così chi si dedica a Dio deve essere tutto per Lui, senza compromessi. Verginità diventa allora sinonimo di dedizione e la Madonna ne è il più grande esempio. Gesù insegna con autorità perché domina il male e non si allontana mai dalla volontà del Padre.

La sua parola è in tutto parola di Dio. Egli è il Pontefice per eccellenza, che rende visibile il volto del Padre e che fa udire la Sua voce. I miracoli che compie vanno nella direzione di rafforzare e confermare i suoi insegnamenti. A Cafarnao guarisce l’indemoniato scacciando lo spirito impuro per dimostrare che non è come gli altri profeti che devono lottare contro il male, ma  al contrario egli vince il male che lotta contro di lui.

Noi tutti dobbiamo, sul suo esempio, diventare pontefici, testimoni di  Dio nella vita  di  ogni giorno,  impegnandoci a scacciare il male che chiude il nostro cuore.

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Mc 1, 21-28 | don Mauro Pozzi 130 kb 5 downloads

Il male si combatte con la preghiera e la purezza del cuore.   …