Le massime di saggezza della 1ยช lettura sono orientate nello stesso senso della prima parte del Vangelo (vv. 7-11).
PRIMA LETTURA
Estratti dalla lunga raccolta di sentenze di Ben Sirac, questi pochi versetti sono consigli di umiltร . Non fanno parte semplicemente del saper vivere. Due motivi religiosi li giustificano: trovar grazia davanti a Dio e rendergli gloria. Cโรจ anche un invito ad ascoltare la Sapienza, che รจ lโopposto dellโorgoglio.
SALMO
Salmo dei poveri: esprime la gioia dei giusti e in particolare di tutti i poveri: vedove, orfani, prigionieri, che non hanno altro difensore che il Signore.
La bontร verso il povero si estende a tutti gli umili, a coloro che si riconoscono poveri.
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SECONDA LETTURA
โNon rifiutate di ascoltare colui che vi parlaโ. Questa frase non si trova in questo brano dellโepistola, ma lo segue immediatamente e lo chiarisce. Si tratta infatti di richiamare alla fedeltร coloro che sono preoccupati per la persecuzione e rischiano di ritornare al passato, al giudaismo. La lettera rimette quindi a confronto lโAntica e la Nuova Alleanza.
I segni che accompagnavano la prima erano โterreniโ, materiali: il fuoco, lโoscuritร , la tempesta. Non hanno fatto altro che spaventare i figli di Israele. ร comprensibile che essi, scoraggiati, abbiano finito per scongiurare Dio โche non rivolgesse piรน loro la parolaโ.
Lโiniziazione ai misteri cristiani, invece, รจ avvenuta in modo del tutto diverso.
La realtร terrena ha fatto posto a quella celeste: Sion รจ diventata la cittร del Dio vivente. Ormai cโรจ soltanto la Gerusalemme celeste, dove ci uniamo agli angeli festanti e ai santi.
Finalmente tutto trova il suo centro in Gesรน, il โMediatore della Nuova Alleanzaโ, e โin Dio, giudice di tuttiโ, sottolineando cosรฌ il carattere universale della Nuova Alleanza.
Il contesto della lettera ci porta a capire una cosa: nonostante le persecuzioni non dobbiamo guardare indietro, non dobbiamo attaccarci a simboli decaduti e a unโalleanza che si esaurisce sulla terra. Dobbiamo invece continuare ad ascoltare Gesรน che ci conduce in cielo.
VANGELO
A una prima impressione, sembra un insegnamento di saggezza: richiamo allโumiltร ; non รจ prudente mettersi subito al primo postoโฆ In realtร , dietro tale consiglio, cโรจ una legge del Regno. Puรฒ essere colta a diversi livelli:
โ in casa del fariseo dove Gesรน รจ a tavola: lโinsegnamento riguarda i contemporanei di Gesรน. ร una lezione morale sui sentimenti di superioritร , sulla ricerca degli onori;
โ nelle comunitร cristiane: per loro Luca riferisce il consiglio di Gesรน. Si tratta di superare le rivalitร che oppongono i cristiani venuti dal paganesimo e di accogliere i poveri (1 Cor 11,21-22 presenta il caso concreto);
โ per tutti i cristiani: la lezione รจ universale purchรฉ si superi il semplice buon senso per leggervi il comportamento dello stesso Cristo: โEgli ha preso lโultimo posto in modo definitivo, per cui nessuno glielo puรฒ togliereโ (Abbรฉ Huvelin). ร la legge fondamentale del Vangelo, che Gesรน ha vissuto sino a lavare i piedi degli apostoli: โIo sono in mezzo a voi come uno che serveโ (Lc 22,24-27).
ร anche lโappello al disinteresse: visitare i poveriโฆ Fare un favore senza aspettarsi la ricompensa. ร lโinsegnamento del discorso della montagna (Lc 6,32-34). ร il comportamento di Dio nella parabola degli invitati al banchetto, nella storia della salvezza.
PER ANNUNCIARE LA PAROLA (piste di omelia)
Una religione nuova?
Gli Ebrei ai quali รจ indirizzata la lettera si trovavano in una situazione di vero disagio. Col cristianesimo, la pratica della fede era totalmente trasformata. Da una parte Gesรน aveva introdotto nella continuitร dellโAlleanza un elemento radicalmente nuovo e definitivo. Da unโaltra parte, le tradizioni della loro infanzia venivano ad essere relativizzate. Anche in ciรฒ cโรจ un elemento nuovo e permanente introdotto da Cristo: il valore relativo delle tradizioni.
Il ritorno alla fede della nostra infanzia sotto un aspetto รจ senzโaltro buono: conserviamo certe intuizioni che in quei primi anni erano per noi di una chiarezza totale. Sotto un altro aspetto, perรฒ, questo ritorno rivela una nostalgia malsana, la sostituzione della riflessione con le norme esteriori, la fuga di fronte ai problemi insolubili ma reali del presente.
ร doveroso purificare continuamente la nostra fede:
โ dalle ingenuitร anche se poetiche, che impediscono che siamo presi sul serio: pie leggende, interpretazioni semplicistiche della Scrittura, riti arcaici, ecc.;
โ dalle durezze verbali sul peccato e lโinferno, che ci hanno โspaventatiโ, come il Sinai spaventรฒ i Giudei. Certamente non sono state esse a farci amare di piรน il Signore;
โ da un modo di metterci in rapporto agli โaltriโ che favorisce lโorgoglio (1ยช lettura). Esso ci dร sicurezza nei riguardi degli increduli o dei seguaci di altre religioni, ma ostacola il dialogo e lโapostolato;
โ talvolta persino dagli aspetti estetici dโuna liturgia che rischiano sempre di nascondere la Parola e lโEucaristia sotto vesti sontuose.
Pur senza disprezzare il valore positivo di questi segni, bisogna riconoscerne la relativitร . Ed รจ anche un invito a verificare se ogni cambiamento รจ veramente autentico.
Soprattutto, nella nostra fede, nella nostra liturgia, nella nostra attivitร cristiana, Gesรน ha il posto unico che gli compete: il โMediatore della Nuova Alleanzaโ?
Le forme attuali della religione ci avvicinano alla โcittร del Dio viventeโ oppure sostituiscono un formalismo con un altro? Ci permettono di imbevere di fede tutta la nostra vita personale e sociale?
Siamo preoccupati che il nostro Dio sia il Dio di โtutti gli uominiโ, o piuttosto che sia il loro โgiudiceโ?
Siamo uniti coi โprimogeniti, i cui nomi sono scritti in cielo, che sono giร arrivati alla perfezioneโ, i santi? Una Chiesa che rinnegasse la tradizione dei santi sarebbe ancora Chiesa? La nostra religione respira la gioia? ร quellโโadunanza festosa di angeliโ di cui parla la lettera?
Infine, siamo pronti ad altri cambiamenti, siamo umili e disponibili per essere i continuatori di โcolui che parlaโ?
Onorare i poveri
Tutte le societร umane hanno una loro gerarchia, i loro gradi di onore e di influenza: lโamministrazione, lโuniversitร , le imprese industriali, ecc. La contestazione di tale gerarchia porta quasi sempre a crearne unโaltra. Ciรฒ rivela una โscala di valoriโ.
Persino nella Chiesa ci sono i piccoli che non osano farsi avanti, coloro che accendono un cero vicino allโentrata, coloro che non riescono a esprimere il loro parere.
Il Vangelo sconvolge sempre lโordine stabilito, capovolge la gerarchia di stima e di onore che i posti acquisiti di per sรฉ esprimono: โChiunque si esalta sarร umiliato, e chi si umilia sarร esaltatoโ.
Come metter in pratica questo principio, senza cadere nellโaffettazione e in un altro formalismo?
โ Nelle nostre assemblee: mettendo ognuno a proprio agio, ascoltando tutti singolarmente, facendo regnare maggior semplicitร . Lavare i piedi dei poveri il Giovedรฌ Santo non รจ sempre un segno di rispetto.
โ Nella vita abituale: rispettando gli umili, coloro che si presentano nei dispensari o negli ospedali; evitando di favorire le persone altolocate o raccomandate; favorendo un dialogo dignitoso e reciprocamente rispettoso fra persone socialmente diverse, eccโฆ
Tratto da โOmelie per un anno 1 e 2 โ Anno Cโ โ a cura di M. Gobbin – LDC
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Letture della
XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ ANNO C
Prima Lettura
Fatti umile, e troverai grazia davanti al Signore.
Dal libro del Sirร cide
Sir 3,19-21.30.31 (NV) [gr. 3,17-20.28-29]
Figlio, compi le tue opere con mitezza,
e sarai amato piรน di un uomo generoso.
Quanto piรน sei grande, tanto piรน fatti umile,
e troverai grazia davanti al Signore.
ย
Molti sono gli uomini orgogliosi e superbi,
ma ai miti Dio rivela i suoi segreti.
Perchรฉ grande รจ la potenza del Signore,
e dagli umili egli รจ glorificato.
ย
Per la misera condizione del superbo non c’รจ rimedio,
perchรฉ in lui รจ radicata la pianta del male.
Il cuore sapiente medita le parabole,
un orecchio attento รจ quanto desidera il saggio.
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 67 (68)
R. Hai preparato, o Dio, una casa per il povero.
I giusti si rallegrano,
esultano davanti a Dio
e cantano di gioia.
Cantate a Dio, inneggiate al suo nome:
Signore รจ il suo nome. R.
ย
Padre degli orfani e difensore delle vedove
รจ Dio nella sua santa dimora.
A chi รจ solo, Dio fa abitare una casa,
fa uscire con gioia i prigionieri. R.
ย
Pioggia abbondante hai riversato, o Dio,
la tua esausta ereditร tu hai consolidato
e in essa ha abitato il tuo popolo,
in quella che, nella tua bontร ,
hai reso sicura per il povero, o Dio. R.
Seconda Lettura
Vi siete accostati al monte Sion, alla cittร del Dio vivente.
Dalla lettera agli Ebrei
Eb 12,18-19.22-24a
ย
Fratelli, non vi siete avvicinati a qualcosa di tangibile nรฉ a un fuoco ardente nรฉ a oscuritร , tenebra e tempesta, nรฉ a squillo di tromba e a suono di parole, mentre quelli che lo udivano scongiuravano Dio di non rivolgere piรน a loro la parola.
ย
Voi invece vi siete accostati al monte Sion, alla cittร del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste e a migliaia di angeli, allโadunanza festosa e allโassemblea dei primogeniti i cui nomi sono scritti nei cieli, al Dio giudice di tutti e agli spiriti dei giusti resi perfetti, a Gesรน, mediatore dellโalleanza nuova.
Parola di Dio
Vangelo
Chiunque si esalta sarร umiliato, e chi si umilia sarร esaltato.

Lc 14, 1.7-14
Avvenne che un sabato Gesรน si recรฒ a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo.
Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: ยซQuando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perchรฉ non ci sia un altro invitato piรน degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: โCรจdigli il posto!โ. Allora dovrai con vergogna occupare lโultimo posto. Invece, quando sei invitato, vaโ a metterti allโultimo posto, perchรฉ quando viene colui che ti ha invitato ti dica: โAmico, vieni piรน avanti!โ. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perchรฉ chiunque si esalta sarร umiliato, e chi si umilia sarร esaltatoยป.
Disse poi a colui che lโaveva invitato: ยซQuando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici nรฉ i tuoi fratelli nรฉ i tuoi parenti nรฉ i ricchi vicini, perchรฉ a loro volta non ti invitino anchโessi e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perchรฉ non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giustiยป.
Parola del Signore



