don Marco Pozza – Commento al Vangelo di domenica 2 Giugno 2024

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La faccenda dellโ€™intimitร 

Quando era in vita โ€“ pelle e ossa come tutti gli umani โ€“ soleva presentarsi allโ€™improvviso, senza preavviso, senzโ€™avvisare i residenti. La sola anticipazione concessa diventava il suo piรน letale punto dโ€™aggancio: era lo sguardo. Quando, perรฒ, il suo sguardo sโ€™era agganciato a quello di una creatura il gioco era bello che fatto: scappargli via, senza pagare lo scotto della morte, era impossibile.

A farne le spese, su tutti, furono i peccatori, i piรน a rischio perdizione: fu cosรฌ che, guardando, impigliรฒ nella sua rete uno strozzino come Levi, un farabutto come Zaccheo, una donna carnale come Maddalena. Un saputello come Nicodemo, un borioso come Natanaele, una vecchia canaglia come il suo Giuda. Un poco di buono come il sottoscritto.

Cโ€™รจ, a dirla tutta, che anche Dio fa il fuoco con la legna che ha. Qualcuno, a dire la veritร , lo scansรฒ di proposito: ancora oggi, chโ€™รจ sempre il tempo della chiamata, cโ€™รจ qualcuno che lo scansa. Il motivo lo dipinse a mรฒ di pittura un santo, Massimiliano Maria Kolbe:ย ยซNon รจ vero che la gente oggi non cerca piรน Dio per malavoglia, menefreghismo โ€“ parafraso la sua perla -: oggi la gente non cerca piรน Dio perchรจ teme, un giorno, dโ€™incontrarloยป. Il fatto dโ€™incontrarlo, costringe a fare i conti con la sua presenza. Mette la creatura di fronte al Creatore: nessuna mano dโ€™umani spoglierร  come quel suo sguardo.

Ancora piรน assurda dellโ€™amicizia coi peccatori โ€“ ancora non si digerisce la strana faccenda che, in cuore suo, chi ultimo arriva meglio alloggi! โ€“ รจ lโ€™amicizia tra Dio e le sue creature: non esiste al mondo disuguaglianza piรน grande.

Che Cristo passi di casa in casa, sieda a tavola come un vicino di casa, non sfoggi minimamente la sua statura รจ cosa stuzzicante: รจ sempre piรน facile vivere una storia dโ€™amore con un Dio che si tiene a distanza di sicurezza piuttosto che con un Dio che, in metropolitana, ci tocca il gomiti col suo. Quando, poi, decise di ritornare dovโ€™era partito โ€“ nel seno di suo Padre โ€“ non volle affatto perdersi questo corpo-a-corpo con lโ€™umano.

รˆ bizzarro, se cosรฌ si puรฒ dire, che questo contatto faccia del bene anche a Lui, non solo a noi: mantiene fresca la sua umanitร , resta aggiornato sullโ€™andazzo del cuore umano, tiene i piedi per terra. Per questo, ritornando in Cielo, sโ€™ingegnรฒ quella strana forma dโ€™esser presente. Ancora piรน di come lo era un tempo: un tempo era gomito a gomito, spalla a spalla. Sembrรฒ non bastargli: se non esagera, Dio non รจ piรน Dio. Fu cosรฌ che si mise in testa di farsi mangiare dalla sua tribรน:ย ยซPrendete, questo รจ il mio corpoยปย disse lโ€™ultima volta che si beccarono attorno ad una tavola imbandita. (Amen).

Ilย Corpus Dominiย fissรฒ la sua residenza nelย corpus homini: cosรฌ in basso, a memoria dโ€™uomo, nessuna divinitร  sโ€™era ancora spinta. Quella sera, se i Vangeli non mentono, lasciรฒ di stucco pure Giuda che aveva giร  affittato il suo cuore alย porcodemonio: โ€œLโ€™intimitร  รจ preziosa: ricordatevi di non regalarla a chiunqueโ€ fu ciรฒ che, senza dirlo, disse loro porgendo, ad uno ad uno, quella briciola di Pane diventata pegno dโ€™amore.

Ancora oggi, a distanza di oltre ventuno secoli, la sua presenza permane in quel frammento chโ€™รจ lโ€™Ostia. Ricevila in mano o ricevila in bocca, che tu la riceva col vestito della festa o della prostituzione, non cambia lโ€™azzardo che giornalmente si rigioca: โ€œSe tu vuoi, io ti salvo. Se non vuoi, non ti posso costringere, amore. Se non tardi, tโ€™aspetterรฒ tutta la vitaโ€.

Solo prenderla col sorriso idiota di chi deride questโ€™umiltร  รจ da pazzi:ย ยซVanno i buoni, vanno gli empi ma diversa ne รจ la sorte. Vita ai buoni, morte agli empi: nella stessa comunione diverso รจ lโ€™esito!ยป (Sequenza del Corpus Domini)ย . Massima allerta: vita, anche morte! Quando, nellโ€™eucaristia, alzo lโ€™Ostia, rievoco la supplica di Archimede: ยซDatemi un punto di appoggio e vi solleverรฒ il mondoยป. Quel punto, quando celebro, รจ nelle mie mani.

Quando, poi, entra in me โ€“ ยซSignore, io non sono degno di partecipare alla tua mensaยป โ€“ scopro che inizia lโ€™amore perchรจ cala lโ€™imbarazzo: di restare noi due, da soli. รˆ il nostro momento del godimento.ย 

Per gentile concessione di don Marco Pozza – Fonte

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