don Marco Pozza – Commento al Vangelo di domenica 15 Ottobre 2023

1078

Se non venite sono affari vostri

Quello che il padrone, il giorno in cui il suo figliolo si sposรฒ, sentiva battere in cuore, era troppo grande per poterlo esprimere con parole qualsiasi: per questo, per quel giorno,ย ยซfece una festa di nozze per suo figlioยป. A quanto tramandano i cronisti, fu una festa grandiosa, una festa rara: รจ cosรฌ che dovrebbero essere le feste per poter essere chiamate tali. Altrimenti non si potranno chiamare feste.

Poi, organizzata bene tutta la festa, cercรฒ di far esplodere la sua gioia condividendola con i suoi ospiti:ย ยซEgli mandรฒ i suoi servi a chiamar gli invitati alle nozzeยป. Una festa sarร  una festa bella, la piรน bella delle feste, se ci saranno degli invitati a rendere tale quella festa. Non aveva calcolato โ€“ oppure lโ€™aveva calcolato bene ma, fino allโ€™ultimo, ci provรฒ a spostare quel terribile pensiero โ€“ che qualcuno, a quellโ€™invito, rispondesse con un rifiuto: โ€œButtare un invito รจ sprecare unโ€™opportunitร , spesso la miglioreโ€ si era detto tra sรฉ mentre scriveva sulla busta il nome e il cognome degli invitati. Non era gente chiamata lรฌ per caso: era tutta gente chโ€™era legata al suo cuore con un motivo di gioia.

Non era nemmeno la prima festa che imbandiva: sapeva bene che la bellezza di certe feste รจ quella di addormentarsi sul letto dei cappotti da quanto stanchi si รจ dopo avere festeggiato fino allโ€™ultima goccia di sudore. Cosรฌ, nel suo cuore, doveva essere anche questa festa. Invece questi, gli invitati,ย ยซnon volevano venireยป. Si puรฒ rifiutare un invito a fare festa? A quanto pare sรฌ: basta una bugia e anche una festa tramuta in un funerale. Quel tipo di bugie โ€“ โ€œho da dare da bere al giardino, ho da portare il cane a fare i vaccini, ho promesso alla suocera di tagliare lโ€™erba, torno la sera prima dallโ€™esteroโ€ โ€“ che hanno sempre bisogno di due persone per stare in piedi: uno che la racconti e uno che annuisca sentendo raccontare quella bugia.

Eppure era tutto pronto nella sala. รจ sempre tutto pronto, in chiesa, alla domenica: cโ€™รจ il Pane, cโ€™รจ il vino, cโ€™รจ la Parola su misura per quella giornata. Cโ€™รจ Lui, la grande differenza. Ci sono anche mille scuse: โ€œEโ€™ lโ€™unica mattina in cui possiamo dormire un poโ€™. รˆ che se fosse ad un orario piรน umano, forse andremmo. Proprio a quellโ€™ora cโ€™รจ la partita di Tobia. Ho promesso ad un amico che gli presto la macchina perchรจ la sua รจ rotta. Non me la sento proprio di andare e vedere la gente che va soltanto perchรจ bisogna andareโ€. Unโ€™ingegneria di bugie per un uditorio disposto a fare di sรฌ con il naso: ad annuire.

E Dio, lรฌ in chiesa, a vedere lโ€™ora che si avvicina โ€“ fino a sentire lโ€™ultima campana suonare โ€“, a notare i banchi vuoti: โ€œA che cosa mi serve una bella festa privata se sono rimasto lโ€™unico a festeggiare?โ€ Rimettere tutto quelย bendiddioย nella scatola? Figurarsi: ciรฒ che si รจ promesso, il Dio cristiano, รจ che la bruttezza non riuscirร  mai ad abbruttire Lui. Ecco, dunque, il suo contro invito:ย ยซAndate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozzeยป. La festa, oggi, si farร  comunque: alla faccia di chi ha provato a rovinarla. E la salaย ยซsi riempรฌ di commensaliยป. Guardandoli entrare, si capiva quantโ€™erano orgogliosi di poter avere una biglietto dโ€™ingresso tutto per loro: roba da non crederci!

Erano sporchi, luridi, puzzolenti: venivano dai crocicchi, dalle baracche, da sotto i ponti come si arriva da un paese. E quella chiesa semivuota e triste โ€“ chi era stato invitato sโ€™era permesso di fare il prezioso, tirandosela un poโ€™ troppo โ€“ scoppia di gioia: nessuno, dei primi invitati, mostrava di gustare piรน il Pane, la Parola, il vino. Lui, addirittura in persona. Liberi, di rifiutare: ma non di impedire al Padrone di scrivere nuovi inviti per riaccendere la festa che Lui vuole imbandire a tutti i costi.

Si arrabbieranno in tanti perchรฉ questi ultimi arrivati non si sono confessati, vivono situazioni irregolari, รจ la prima volta che entrano in chiesa, non hanno mai fatto i turni allโ€™oratorio. Perchรฉ โ€œnon sono dei nostriโ€. Il padrone li lascerร  incazzarsi: doveva, forse, proibirsi la gioia perchรฉ i suoi invitati non se la sentivano piรน di fare festa assieme? La festa, invece, fu ancora piรน grande: โ€œMi dispiace solo che certi inviti baserร  un attimo per rifiutarli ma nessuna eternitร  li restituirร  piรนโ€. Una nuova chiesa riempita diย ยซcattivi e buoniยปย (cfr Mt 22,1-14). Addirittura prima i cattivi!

Per gentile concessione di don Marco Pozza – Fonte