In preghiera e azione la radice di noi stessi
Povera Marta, sempre additata come colei che non ha capito nulla: Marta lโansiosa, Marta che si affanna inutilmente, Marta che osa rimproverare Gesรน.
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E giรน, tutta una sfilza di giudizi sulla poveretta che sta facendo del suo meglio per far sentire Gesรน come a casa: magari sta togliendo quel poโ di polvere dal cassettone, sta rimettendo un poโ in ordine la casa, o sta preparando qualcosa di speciale per il pasto. Per Lui. Per farlo stare bene.
Perchรฉ ce la siamo presa tanto con lei? Forse per lโeterna attitudine che abbiamo di separare i mondi: lo spirituale dal materiale, lโaldilร dallโaldiqua, lโazione dalla contemplazione, la vita dalla preghiera. Sรฌ, รจ vero, Gesรน le dirร che Maria ha scelto ยซla parte migliore, quella che non le sarร toltaยป, ma immagino che Gesรน, con uno sguardo un poโ divertito, volesse ricordarle che non bisogna lasciarsi soffocare alle cose, dalle preoccupazioni, anche quelle fatte a fin di bene.
Come se le avesse detto: ยซResta libera, non lasciare che le cose ti schiaccino, che le preoccupazioni cancellino il gusto di sentirti viva; non dare agli affanni il potere di dimenticare i tuoi sogni e i tuoi desideri. Resta liberaยป.ย
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