Simeone lโanziano che vide in Gesรน il Messia
A furia di tenere gli occhi bene aperti non si riesce a star fermi, si viene โmossiโ, spinti, urtati verso quel che si aspetta e appena si intravede. Occhi spalancati di giorno e di notte, perchรฉ le promesse sono promesse e quel Dio non puรฒ deludere: Dio รจ fedele, molto piรน di noi e Simeone lo sa, per questo รจ detto ยซuomo giusto e pioยป.
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Forse lo ha cercato dappertutto, senza mai smettere di aspettarlo quel Messia che gli era stato promesso; forse non vedeva lโora di trovarlo perchรฉ ormai era โsazio di giorniโ, stanco di quella stanchezza piena, compiuta, di una vita spesa bene, una vita intera a desiderare Dio.
Aspettava il compimento, il vecchio Simeone, aspettava di riconoscere il Messia. E chissร se se lโera immaginato cosรฌ quel Messia, un Bambino da stringere tra le braccia, un Bambino che per tutti gli altri non era altro che un bambino, ma che per occhi che desiderano vedere diventa il volto di Dio. Occhi che hanno saputo aspettare.
Come lโavrร tenuto tra le braccia il vecchio Simeone quel Bambino? Lo avrร stretto sul cuore, guardandolo stupito? Avrร avuto paura di fargli male? ยซI vecchi quando accarezzano hanno il timore di far troppo forteยป, canta Fabrizio de Andrรจ e allora le sue mani rugose lo avranno appena sfiorato, piano, per non sciupare Dio.Oggi due vecchi, Anna e Simeone, sono i portatori del Nuovo che fa irruzione nella storia, capaci di scorgere la luce e la gloria, che altro non รจ che bellezza pura, intatta.ย
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