ร una domanda gridata di un tale che il vangelo di oggi registra: โSignore, sono pochi quelli che si salvano?โ. In sรฉ potrebbe sembrare una domanda banale, ma basta qualche secondo a comprendere che in realtร รจ una domanda da un milione di dollari. Soprattutto รจ una di quelle domande che tirano fuori da Gesรน risposte cosรฌ chiare che dovrebbero servire a mettere a tacere una volta per tutte certi buonismi da quattro soldi che ci fanno credere che โtanto Dio รจ buono e alla fine salava tuttiโ.
Gesรน รจ lapidario: โSforzatevi di entrare per la porta stretta, perchรฉ molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno. Quando il padrone di casa si alzerร e chiuderร la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: โSignore, aprici!โ. Ma egli vi risponderร : โNon so di dove sieteโ. Allora comincerete a dire: โAbbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazzeโ. Ma egli vi dichiarerร : โVoi, non so di dove siete!โโ.
Sarร lโeffetto di una mia ferita interiore il motivo per cui queste parole mi fanno particolarmente male. Arrivare davanti a chi ti ama e sentirti dire โnon so chi seiโ, รจ qualcosa che mi ferisce particolarmente. Ma รจ un dolore che mi racconta anche che quel mancato riconoscimento non รจ per colpa di Dio ma piรน che altro per responsabilitร mia, perchรฉ capita sovente che certe volte noi diciamo di amare ma in realtร quellโamore nasconde solo un egoismo e un narcisismo autoreferenziale che non ci fa mai incontrare lโaltro ma solo noi stessi, i nostri bisogni e le nostre aspettative.
Tu puoi vivere anche cinquantโanni in casa con quella persona che hai sposato e renderti conto dopo tutti quegli anni di essere degli estranei che hanno semplicemente convissuto insieme, solo perchรฉ ognuno ha preso sul serio esclusivamente i propri bisogni e le proprie aspettative e non si รจ mai accorto del volto dellโaltro. ร cosรฌ con Dio: ci siamo riempiti la bocca di Lui ma non ci siamo mai preoccupati di dargli spazio. Lo abbiamo usato ma non incontrato.
Commento del 2018 – Fonte: Fede 2.0
AUTORE: don Luigi Maria Epicoco | PAGINA FACEBOOK



